Le strategie di trading aggressive e a breve termine tendono a sfruttare la volatilità dei mercati e i rapidi rimbalzi dei prezzi. Si tratta di tecniche di investimento che, però, possono presentare un profilo di rischio elevato. Scopri subito come funzionano e come applicarle in modo corretto per diversificare il tuo portafoglio d’investimenti.
Oltre a strategie a lungo termine come quelle buy-and-hold, gli investitori possono optare per tecniche di trading a breve termine come il day trading, lo scalping o lo swing trading. Si tratta di tecniche che hanno come obiettivo sfruttare la volatilità e i rapidi movimenti dei prezzi a breve termine.
Per loro natura, le strategie “short term” risultano più aggressive e presentano un livello di rischio maggiore. Per tali motivi è necessario studiarle con attenzione. Continua a leggere questa guida per scoprire i segreti e i consigli degli esperti su come aggiungere le tecniche a breve termine nella tua strategia finanziaria.
Basi del trading a breve termine
Le strategie di trading a breve termine possono essere applicate a qualsiasi tipo di mercato e a ogni asset class.
Tuttavia, trattandosi di tecniche che cercano di sfruttare i rapidi rimbalzi dei prezzi, si adattano meglio a strumenti e a mercati che presentano un’elevata volatilità intrinseca come i titoli growth, gli indici, le valute, le materie prime e i criptoasset. Al contrario, invece, strumenti come obbligazioni o azioni blue-chip sono caratterizzate da un andamento più lineare.
Il tempo nel mercato batte il timing del mercato
Ken Fisher, fondatore di Fisher Investments
Nelle strategie a breve termine, inoltre, è fondamentale scegliere con precisione il momento di ingresso e di uscita da una posizione. Si tratta di tecniche “market timing” in cui la tempestività è essenziale per sfruttare i movimenti dei prezzi.
Le strategie a breve termine risentono molto delle notizie e degli eventi finanziari più importanti, come le pubblicazioni degli utili o l’halving di Bitcoin. In queste fasi si registra sempre un aumento della volatilità e un incremento dei volumi degli scambi da parte dei grandi investitori istituzionali, come i fondi pensione.
Altri momenti in cui i trader a breve termine possono trovare occasioni di investimento interessanti sono i minuti immediatamente precedenti all’apertura e alla chiusura dei mercati, generalmente 30 minuti prima e dopo gli orari della Borsa.
Suggerimento: se opti per una strategia a breve termine, scegli gli asset e i momenti della giornata che presentano una volatilità adatta al tuo stile di trading e al tuo profilo di rischio.
Un ulteriore aspetto a cui dovresti sempre prestare attenzione prima di optare per una strategia a breve termine, è rappresentato dai costi e dal regime fiscale.
Trattandosi di un approccio basato su operazioni frequenti, il trading a breve termine può presentare costi e commissioni di intermediazione elevati. Oltre a ciò, le operazioni rientrano più nella sfera delle “speculazioni” piuttosto che degli investimenti e ciò potrebbe comportare imposte maggiori sulle plusvalenze e una tassazione più onerosa.
Comprendere le tattiche di trading aggressive
Le strategie a breve termine presentano delle caratteristiche peculiari che le distinguono da quelle a lungo termine.
Innanzitutto, si tratta di tattiche incentrate più sull’analisi tecnica che su quella fondamentale. L’analisi tecnica, infatti, si basa sull’utilizzo di parametri e indicatori specifici per individuare possibili anomalie e variazioni significative dei prezzi a breve termine, il che è essenziale per chi ha un approccio aggressivo.
Altro elemento caratteristico è l’utilizzo dello “short selling”, ossia della vendita allo scoperto.
Vendendo allo scoperto, i trader liquidano un asset che ritengono scenderà di valore, per poi riacquistarlo a un prezzo inferiore.
Diversamente dall’approccio “long”, in cui si realizza un profitto solo nel caso in cui un asset aumenti di valore, adottando la tecnica dello short selling è possibile realizzare un guadagno anche se l’asset perde di valore.
Strategie chiave nel trading a breve termine
Come anticipato, esistono tre principali strategie a breve termine: il day trading, lo swing trading e lo scalping. La differenza principale è data dal periodo di tempo in cui vengono mantenute le posizioni.
Nel caso del day trading, come suggerisce il nome, le operazioni vengono aperte e chiuse durante una singola sessione di negoziazione. I trader giornalieri, infatti, non mantengono mai una posizione overnight.
Lo swing trading, invece, prevede un’operatività più flessibile, con operazioni che possono rimanere aperte anche alcuni giorni.
La finestra di tempo di riferimento per un’operazione di trading varia a seconda della strategia che si desidera applicare.
Molto più aggressiva e rischiosa è, infine, la strategia dello “scalping” che consiste nell’entrare e uscire da una posizione anche nel giro di pochi minuti. Questo tipo di tecnica è adatta principalmente a chi segue un approccio automatico e si avvale di specifici software.
Alcune piattaforme di trading, infatti, consentono di impostare algoritmi e set up automatici che acquistano e vendono senza l’intervento umano. Generalmente, più elevata è la frequenza di scalping e più è probabile che il processo di negoziazione avvenga tramite l’uso di un sistema automatizzato.
Analisi tecnica per decisioni rapide
L’utilizzo degli indicatori di analisi tecnica come il “Relative Strength Index” (RSI, “indice di forza relativa”) può aiutarti ad analizzare meglio i movimenti dei mercati in modo da identificare eventuali opportunità di trading. Ogni indicatore presenta caratteristiche diverse e serve per mettere in luce determinati aspetti.
Le “medie mobili”, ad esempio, sono utili per valutare il trend di un asset e mettono in luce la direzione dei movimenti di prezzo.
Le “bande di Bollinger”, invece, permettono di individuare situazioni in cui il mercato è sopravvalutato o sottovalutato. Il già citato RSI, invece, consente di valutare i guadagni recenti di un asset in confronto alle sue perdite.
Suggerimento: un RSI vicino al valore “0” indica che l’asset è ipervenduto, mentre un RSI che oscilla verso il 100 indica un asset tendenzialmente ipercomprato.
Alcune volte può capitare che indicatori diversi forniscano dei segnali opposti, oppure che uno stesso indicatore suggerisca due alternative contrastanti di acquisto/vendita.
Ad esempio, quando il prezzo di un asset diverge per lungo tempo dalla sua media mobile, ciò potrebbe suggerire due diversi scenari. Da un lato, che il prezzo potrebbe presto tornare alla normalità, per cui può essere conveniente vendere. Dall’altro, che potrebbe verificarsi un breakout per cui sarebbe meglio acquistare.
Cosa fare in questi casi? La soluzione migliore è effettuare un’analisi tecnica approfondita, integrando molteplici indicatori. Più è alto il numero di indicatori che fornisce segnali simili e più è verosimile che il mercato si muoverà in quella direzione.
Sfruttare la volatilità del mercato
Un altro strumento utilizzato da chi predilige strategie di trading aggressive e a breve termine, è la leva finanziaria.
La leva è uno strumento altamente rischioso che consente a un investitore di aumentare la propria esposizione prendendo in prestito capitale dal proprio broker.
A partire, quindi, da un capitale anche esiguo usato come margine, è possibile effettuare investimenti esponenzialmente maggiori. Ciò, però, se da un lato consente di amplificare gli eventuali rendimenti, dall’altro comporta una moltiplicazione delle possibili perdite.
Nel caso in cui le perdite dovessero superare l’importo del capitale depositato come margine, il broker può effettuare una “margin call” (o “richiesta di margine”) chiedendo all’investitore di depositare fondi aggiuntivi, oppure può chiudere la posizione, cristallizzando le perdite.
Fissare obiettivi e limiti realistici
Come per ogni strategia di trading, anche nel caso dell’approccio a breve termine è fondamentale pianificare con cura ogni fase dell’investimento, fissando limiti e obiettivi finanziari realistici.
Prima di tutto, trattandosi di un approccio che richiede un’attività intensa, è importante assicurarsi di avere il tempo necessario per seguire e gestire le diverse posizioni. È fondamentale, inoltre, non fare scelte avventate dettate dalle emozioni come la paura o l’avidità e, soprattutto, occorre ponderare con cura il ricorso a strumenti come la leva che possono causare una sovraesposizione eccessiva.
Suggerimento: utilizzare un conto demo può aiutarti a testare le strategie d’investimento senza mettere a rischio il tuo capitale.
Ricorda, infine, che per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari è necessario avere consapevolezza dei tuoi limiti ed è essenziale partire da un portafoglio ben bilanciato e diversificato.
Analisi del rischio vs rendimento
Un ottimo modo per valutare le prospettive di un investimento è tramite il rapporto rischio e rendimento, anche detto “risk-reward ratio”.
Si tratta di un valore ottenuto rapportando il guadagno potenziale con la perdita potenziale di un’operazione. In questo modo è possibile effettuare una valutazione più oggettiva dei potenziali rischi/vantaggi di un’attività finanziaria.
Il rapporto rischio/rendimento può essere utilizzato anche per valutare complessivamente una strategia o un portafoglio d’investimenti. Alcune operazioni, infatti, prese singolarmente potrebbero risultare poco vantaggiose. Tuttavia, nel complesso il portafoglio potrebbe avere delle prospettive di crescita interessanti.
Come sempre, quindi, ciò che conta è costruire un portafoglio ben bilanciato e diversificato, con un rapporto complessivo rischio/rendimento in linea con le esigenze e con il profilo di rischio di ciascun investitore. Per farlo è possibile utilizzare strumenti specifici come gli ordini stop loss e take profit.
Tramite gli ordini stop loss e take profit, gli investitori possono fissare delle soglie oltre le quali le operazioni vengono chiuse automaticamente. In questo modo è possibile evitare che un’operazione arrechi perdite superiori rispetto al livello di rischio tollerato.
Oltre ai rischi generici, che accomunano tutte le strategie finanziarie, le tattiche a breve termine presentano rischi specifici legati all’iperattività. Tra i principali vi è il “trading emotivo”, ossia il pericolo di agire in maniera irrazionale, facendosi trascinare dalle emozioni.
Per evitarlo molti trader fanno affidamento sull’edge, ossia sul vantaggio statistico. L’edge indica la possibilità statistica che, in determinate condizioni, un’operazione possa chiudersi positivamente.
Altro rischio tipico delle strategie a breve termine è il cosiddetto “short squeeze”. Si tratta di un fenomeno che si verifica quando il prezzo di un titolo, venduto allo scoperto, aumenta in maniera vertiginosa, costringendo gli short seller ad acquistare azioni per coprire le perdite.
Suggerimento: Quanto più un titolo è venduto allo scoperto, più aumenta il rischio che si inneschi un processo di “short squeeze”.
Esistono molti altri rischi tipici delle strategie a breve termine. Ciò nonostante, però, esistono anche tecniche e strategie di gestione del rischio che puoi utilizzare per mitigarli.
Rischi | Tecniche di gestione del rischio |
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Overtrading: le strategie a breve termine possono indurti ad aumentare il numero di operazioni, trasformando la tua operatività in un vero e proprio lavoro. Ciò, però, non solo può erodere il tuo tempo, ma può rappresentare anche un rischio. Talvolta, infatti, le condizioni di mercato sono tali che sarebbe più opportuno non operare. | Ordini stop-loss/take-profit: lo stop loss e il take profit sono strumenti di risk management. Impostando questi ordini potrai evitare i rischi connessi ai movimenti estremi dei prezzi. |
Short selling: la vendita allo scoperto, tipica delle strategie a breve termine, può esporti al rischio di perdere di più del capitale investito. | Modifica la tua leva finanziaria: se desideri utilizzare la leva finanziaria, scegli un broker che ti consenta di modificare la percentuale di leva in base alle diverse operazioni. |
Notizie finanziarie: il trading a breve termine risente molto delle notizie e degli eventi finanziari che possono condizionare rapidamente i mercati, riducendo l’efficacia dell’analisi tecnica. | Rischio operativo: le strategie a breve termine necessitano di un’operatività continua, per cui sia la tua infrastruttura IT sia quella del tuo broker devono essere affidabili. Scegli sempre, quindi, broker e piattaforme sicure e stabili. |
In molti casi la decisione migliore è non investire. Spesso, infatti, le operazioni effettuate per noia o in maniera forzata, e senza le necessarie condizioni di mercato, si rivelano fallimentari.
Conclusioni
Le strategie a breve termine sono caratterizzate da un’elevata operatività e, generalmente, hanno come oggetto mercati altamente volatili come le criptovalute o i titoli growth. CIò le rende potenzialmente più rischiose rispetto agli approcci buy- and-hold.
Tuttavia, effettuando un’analisi tecnica approfondita, diversificando in maniera adeguata il proprio portafoglio e utilizzando strumenti di risk management adeguati, come ad esempio lo stop loss e il take profit, è possibile arginare i rischi tipici delle strategie aggressive e a breve termine.
Prima di scegliere una strategia di investimento, però, verifica sempre che sia in linea con i tuoi obiettivi finanziari e con il tuo profilo di rischio.
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Quiz
Domande frequenti
- Cosa distingue il trading a breve termine dalle strategie di investimento a lungo termine?
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Le strategie a breve termine differiscono da quelle buy-and-hold per una serie di fattori. In primis, come è facile intuire, il tempo in cui viene mantenuta aperta una posizione. Altre differenze riguardano i costi di commissione, le aliquote di tassazione, gli asset scelti e, inoltre, il tipo di analisi e di indicatori tecnici usati per valutare le potenzialità di un investimento.
- Come possono i trader gestire efficacemente i rischi tipici delle strategie di trading aggressive?
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Occorre, innanzitutto, scegliere piattaforme di trading che offrano strumenti di risk management avanzati, come gli ordini stop loss e take profit. È importante, inoltre, evitare il trading emotivo, fissare dei limiti all’operatività, sia in termini di tempo che di budget, ed è fondamentale diversificare correttamente il proprio portafoglio.
- Quali strumenti e indicatori sono più utili per il trading a breve termine?
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Il trading a breve termine si basa, principalmente, sugli indicatori di analisi tecnica, il cui obiettivo è di elaborare i dati di mercato come l’andamento dei prezzi e i volumi di scambi. Tali indicatori, come l’RSI o le medie mobili, possono essere usati su diversi intervalli di tempo, da pochi secondi sino a più ore. Molto utile per chi investe nel breve tempo è avere a portata di mano un calendario economico per pianificare i momenti in cui determinati eventi finanziari potrebbero far aumentare la volatilità dei mercati.
Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.
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