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I prezzi delle materie prime sono soggetti a una serie di dinamiche complesse a livello globale, influenzate da vari fattori come la produzione, il rapporto tra domanda e offerta e le condizioni meteorologiche. Scopri come i fattori macroeconomici incidono sulle dinamiche dei prezzi delle materie prime, impattando su diverse industrie e sull’economia globale.


Gli effetti macroeconomici sulle materie prime rappresentano un aspetto cruciale nell’ambito della gestione finanziaria. In questo senso, i trend dei prezzi delle materie prime sono un elemento centrale, poiché possono influenzare in modo significativo i propri obiettivi di investimento.

I mercati delle materie prime sono caratterizzati da una complessa interazione di domanda e offerta, con variazioni dei prezzi che possono essere innescate da una serie di fattori, tra cui cambiamenti nella produzione, nel consumo, nelle politiche governative e nelle condizioni economiche globali.

Quali sono i fattori macroeconomici che influenzano le materie prime?

I fattori macroeconomici che influenzano le materie prime sono eterogenei e complessi, ma rivestono un ruolo fondamentale nella determinazione dei prezzi e nella definizione dei trend a lungo termine. Tra questi fattori, gli eventi geopolitici giocano spesso un ruolo cruciale.

Domanda e offerta

La domanda e l’offerta sono fattori chiave che condizionano i prezzi delle materie prime. Quando la domanda supera l’offerta, i prezzi tendono a salire, mentre quando l’offerta supera la domanda, i prezzi diminuiscono.

L’offerta inelastica, come nel caso del petrolio, implica che le variazioni nella domanda possono richiedere un periodo di tempo più lungo per reagire ai cambiamenti macroeconomici. D’altra parte, la produzione e la scoperta di nuovi pozzi petroliferi possono influenzare notevolmente l’offerta di petrolio e quindi i prezzi.

Movimenti valutari

Le fluttuazioni delle valute, comprese l’euro, la sterlina e lo yen, hanno un notevole impatto sui prezzi delle materie prime. Quando una valuta si deprezza rispetto ad altre monete importanti, i prezzi delle materie prime denominate in quella valuta tendono ad aumentare.

Ad esempio, se l’euro si indebolisce rispetto al dollaro, il prezzo del petrolio denominato in euro potrebbe aumentare per gli acquirenti europei. Questo incide sulla competitività delle esportazioni di materie prime e può avere effetti sulla domanda globale.

Suggerimento: il trading delle valute legate alle materie prime prevede l’acquisto e la vendita di monete di Paesi che dipendono fortemente dalle materie prime che esportano.

Situazione meteorologica

Il clima può influenzare direttamente la produzione e l’offerta di alcune materie prime, come il gas naturale. Inverni più freddi possono provocare un aumento della domanda di gas naturale per il riscaldamento e una conseguente crescita dei prezzi.

Inoltre, eventi meteorologici estremi, come uragani o siccità, interferiscono con la produzione agricola e determinano direttamente la disponibilità e il prezzo delle materie alimentari.

Suggerimento: le strategie a lungo termine sulle materie prime dovrebbero tenere conto del potenziale effetto dei cambiamenti climatici sui livelli di approvvigionamento.

Tecnologia

I progressi tecnologici possono influenzare la produzione e l’efficienza nell’estrazione e nella lavorazione delle materie prime. Ad esempio, nuove tecnologie di estrazione potrebbero aumentare l’offerta di petrolio o metalli, mentre la fornitura di beni alimentari potrebbe crescere in seguito a miglioramenti nella produzione agricola.

Inflazione

L’inflazione può far salire i prezzi delle materie prime. Alcune commodity, come l’oro e l’argento, sono spesso considerate un rifugio (hedge) contro l’inflazione, quindi i loro prezzi possono aumentare quando l’inflazione accelera.

Inoltre, le politiche delle banche centrali e i tassi di interesse determinano il costo del finanziamento per le aziende coinvolte nell’estrazione e nella produzione di materie prime, provocando un’oscillazione dell’offerta.

Geopolitica

Le tensioni geopolitiche, come conflitti in regioni ricche di materie prime, possono incidere sull’offerta e causare un aumento dei prezzi. Inoltre, il sentiment degli investitori può cambiare in base alle notizie geopolitiche, spingendo i trader a comprare o vendere materie prime.

Suggerimento: uno degli esempi più evidenti di questo fenomeno è stata la Guerra del Golfo in Iraq del 1991, che ha portato in breve tempo il prezzo del petrolio a raddoppiare.

Anche le aspettative di interruzioni dell’approvvigionamento possono portare a un’impennata dei prezzi, pur senza una reale interruzione.

Quali sono le cause della volatilità dei prezzi delle materie prime?

La volatilità dei prezzi delle materie prime è un fenomeno complesso che può essere attribuito a diversi fattori. Uno dei principali driver di questa volatilità è la percezione del valore equo (fair value) delle materie prime da parte degli investitori e dei partecipanti al mercato.

Gli investitori cercano di anticipare le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime in base alle previsioni sul loro valore intrinseco. Questo comporta un costante dibattito tra gli investitori, che cercano di determinare se i prezzi siano al di sopra o al di sotto del valore equo di mercato.

Un altro fattore che contribuisce alla volatilità è la congiuntura economica globale. In periodi di crescita economica robusta la domanda di materie prime tende ad aumentare, portando a un incremento dei prezzi. Al contrario, durante periodi di recessione economica la domanda può diminuire, causando una contrazione dei prezzi.

La percezione del rischio è un altro elemento chiave nella volatilità dei prezzi delle materie prime. Eventi imprevisti, come disastri naturali o problemi tecnici nelle infrastrutture di produzione, possono far emergere nuovi elementi di incertezza nei mercati delle materie prime, causando bruschi movimenti di prezzo al rialzo o al ribasso.

Come mitigare i rischi di volatilità nel mercato delle materie prime

Per un investitore interessato a mitigare i rischi legati alla volatilità nel mercato delle materie prime, è fondamentale diversificare il proprio portafoglio di investimenti, evitando di concentrarsi su una singola risorsa e investendo, invece, in un’ampia varietà di materie prime.

In tal modo, le fluttuazioni di una specifica materia prima avranno un impatto meno significativo sul portafoglio complessivo.

Un altro modo di diversificare il portafoglio con le materie prime è attraverso gli ETF che offrono esposizione a un’ampia varietà di commodity. Gli ETF consentono agli investitori di partecipare ai movimenti dei prezzi delle materie prime senza acquistare direttamente un asset fisico.

Cos’è il superciclo delle materie prime?

Il superciclo delle materie prime si riferisce a un periodo prolungato di aumenti significativi nei prezzi delle materie prime, seguito da un periodo altrettanto prolungato di declino dei prezzi. Questi cicli, che tendono a durare diversi anni, sono spesso influenzati dalla correlazione tra la domanda di materie prime e i cicli economici più ampi.

Suggerimento: durante i supercicli delle materie prime, i momenti di debolezza dei prezzi possono rappresentare per gli investitori l’opportunità di “comprare il ribasso”.

Inoltre, i vincoli nell’offerta, che possono includere problemi legati all’estrazione, all’approvvigionamento e alla produzione, contribuiscono a mantenere la domanda superiore all’offerta per lunghi periodi, portando così all’ascesa dei prezzi.

Conclusioni

I prezzi delle materie prime sono soggetti a una vasta gamma di dinamiche complesse e globali, influenzate da una serie di fattori macroeconomici che giocano un ruolo cruciale nel determinare i trend a lungo termine e la volatilità dei mercati delle materie prime.Visita la Academy di eToro per saperne di più su macroeconomia e materie prime.

Quiz

Quando si verifica un superciclo delle materie prime?
Quando i prezzi delle materie prime mostrano un trend al rialzo per un periodo prolungato
Quando i prezzi delle materie prime aumentano del 10% in un mese
Quando il valore di un settore delle materie prime sale mentre un altro scende
 

Domande frequenti

Quanto durano i supercicli delle materie prime?

La maggior parte degli investitori ritiene che un superciclo delle materie prime venga confermato quando i prezzi del settore registrano un aumento costante per un minimo di cinque anni, con i dati storici che indicano una durata massima di 20 anni.

Come posso seguire le notizie sulle materie prime?

I report relativi ai livelli di produzione delle materie prime, alle riserve, alla spesa dei consumatori, alle variazioni dei tassi d’interesse e ad altri fattori macroeconomici vengono pubblicati in base a calendari economici prestabiliti.

Sebbene non sia possibile prevedere con esattezza in che modo i dati di imminente pubblicazione influenzeranno i prezzi, ci si può preparare a un potenziale aumento della volatilità, in modo da adeguare il proprio portafoglio al momento della pubblicazione delle notizie.

Il trading sulle materie prime è adatto solo agli investitori a lungo termine?

I movimenti di prezzo a lungo termine che caratterizzano i mercati delle materie prime tendono ad attrarre soprattutto i trend trader, ma è possibile applicare anche altri tipi di strategie al trading sulle materie prime.

Infatti, gli elevati livelli di volatilità e i movimenti occasionalmente estremi dei prezzi a breve termine, rendono il trading sulle materie prime apprezzato anche dai day trader.

Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

Il materiale è stato preparato senza tener conto di precisi obiettivi d’investimento o specifiche situazioni finanziarie e non soddisfa pertanto i criteri legali e legislativi previsti per la promozione di ricerche indipendenti. Non tutti gli strumenti finanziari e i servizi cui viene fatto riferimento sono offerti da eToro e qualsiasi riferimento alle prestazioni passate di uno specifico strumento, indice o prodotto d’investimento preassemblato non rappresenta né deve essere interpretato come un indicatore affidabile di possibili prestazioni future.

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