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Nel trading FX, ovvero forex, è importante comprendere il concetto di volatilità e conoscere i principali indicatori per misurare tale metrica. In questa guida spiegheremo cos’è la volatilità nel forex, come si misura e i motivi per cui i trader più esperti la prendono in considerazione prima di creare le proprie strategie.


La volatilità nel mercato forex è una caratteristica legata ai movimenti dei tassi di cambio delle valute. Eventi geopolitici, indicatori economici e condizioni finanziarie influenzano questo mercato globale.

Tale volatilità può portare opportunità di guadagno ma anche rischi per gli investitori. Comprendere le dinamiche della volatilità e adottare strategie adeguate è essenziale per prendere decisioni di trading consapevoli.

Cos’è la volatilità nel forex? 

La volatilità dei prezzi nel mercato forex misura quanto variano i valori delle coppie di valute durante un certo periodo. La volatilità si calcola sulla base dei dati storici e permette ai trader di comprendere il sentimento generale del mercato. 

La volatilità non è sempre uguale: le condizioni del mercato possono cambiare a seguito di eventi esterni, così gravi da sconvolgere lo scenario. In maniera simile, è possibile che cambi anche solo il livello di volatilità di una coppia di valute specifica.

Perché la volatilità è importante per i trader FX? 

Il livello della volatilità può far propendere per una strategia piuttosto che un’altra, così da cercare la soluzione più adatta alle condizioni del mercato. Per esempio, una strategia come il swing trading può rivelarsi più proficua in mercati con alti livelli di volatilità.

Pertanto, è importante che i trader comprendano le fluttuazioni dei prezzi, la loro entità e abbiano strategie sufficientemente versatili ed elastiche. Gli indicatori tecnici sono utili in entrambi i casi, così come l’uso di misure adeguate per ridurre i rischi. 

Suggerimento: per quanto una strategia possa essere solida, non può essere infallibile – e questo è ancor più vero quando non si usano strategie capaci di adattarsi alle condizioni del mercato. 

Ridurre i rischi del forex con l’hedging

L’hedging nel forex consiste nell’utilizzare strategie volte a limitare i rischi. Questo implica, solitamente, l’apertura di ordini aggiuntivi o l’acquisto di asset che possano proteggere una posizione aperta. 

Ad esempio, un trader che ha aperto una posizione lunga sulla coppia GBPUSD può decidere di aprire una posizione opposta per ridurre eventuali perdite. 

GBPUSD 2022–2023 – Hedging attraverso l’apertura di una posizione opposta

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri. 

Fonte: eToro

Suggerimento: un’elevata volatilità presenta rischi che tutti i trader forex dovrebbero valutare, anche perché spesso porta a decisioni dettate più dalle emozioni che da un’analisi ragionata. 

Tra gli strumenti che possono essere utilizzati nelle strategie di hedging ci sono le opzioni – spesso usate anche per ragioni speculative. 

Una strategia di questo tipo può permettere ai trader di andare in territorio utile anche quando l’andamento del mercato cambia in modo repentino. I trader possono decidere di lasciar scadere l’opzione, qualora il mercato si fosse mosso nella direzione prevista. 

Anche nel caso del trading di opzioni ci sono dei rischi ma, nonostante questo, si tratta di un tipo di investimento scelto spesso dai trader FX. 

GBPUSD 2022–2023 – Hedging nel forex attraverso l’uso delle opzioni

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.

Fonte: eToro

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Paul Samuelson

Indicatori di volatilità nel forex

Solitamente, il livello di volatilità di un mercato è subito riconoscibile con una veloce osservazione dei grafici: un grafico con picchi elevati mostra alti livelli di volatilità

L’immagine seguente mostra chiaramente che la coppia di valute USD/JPY è più volatile di USD/CHF. 

CHF/USD vs USD/JPY – Grafico dei prezzi su base giornaliera – 2021–2023

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.

Fonte: eToro

Un sistema più metodico e tecnico di misurare la volatilità dei mercati forex si basa sull’uso di formule matematiche, parte integrante degli indicatori che i trader possono facilmente inserire nei grafici. 

  • Medie mobili — Le medie mobili semplici (SMA) e le medie mobili ponderate (EMA) sono alla base di molti indicatori che misurano la volatilità nel forex. I trader le usano per misurare la media dei prezzi lungo un determinato periodo – i più comuni sono 20, 50, 100 e 200 giorni. Più un prezzo si allontana dalle medie, più un asset viene considerato volatile. 
GBP/USD – Grafico dei prezzi su base giornaliera – 2021–2023 – 100 SMA

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.

Fonte: eToro

  • Bande di Bollinger — Questo indicatore misura il grado di deviazione di un prezzo rispetto alla media sul lungo periodo. Le bande di Bollinger usano la deviazione standard per individuare punti in cui i prezzi si allontanano dalla media di lungo periodo e livelli oltre i quali un’ulteriore deviazione diventa improbabile.
GBP/USD – Grafico dei prezzi su base giornaliera – 2021–2023 — Bande di Bollinger

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.

Fonte: eToro

Suggerimento: gli indicatori di volatilità aiutano i trader a individuare punti in cui i prezzi si allontanano dalla media, o quelli in cui potrebbero ritornare alla media registrata sul lungo periodo. Sono anche utili per individuare range entro i quali i prezzi tendono a muoversi, che si rivelano importanti anche quando i valori rompono tali range. 

  • Canale di Keltner — Questo indicatore misura il grado di deviazione dalla media mobile ponderata. Il canale che si forma unendo i prezzi più alti e quelli più bassi lungo un certo periodo misura graficamente la volatilità dell’asset: più largo è il canale, maggiore è la volatilità. 
GBP/USD – Grafico dei prezzi su base giornaliera – 2021–2023 – Canale di Keltner

Immagine a scopo illustrativo. Le performance passate non sono un’indicazione dei risultati futuri.

Fonte: eToro

Suggerimento: potrebbe essere utile adoperare più indicatori contemporaneamente, in modo da ottenere segnali più forti. 

Come calcolare la volatilità nel forex

Per trasformare i dati in informazioni utili per valutare la volatilità nei mercati forex, è necessario calcolare la varianza. Per farlo bisogna eseguire le seguenti operazioni: 

  1. Calcolare la media aritmetica dei dati. 
  2. Sottrarre la media dei prezzi
  3. Elevare i risultati al quadrato – in modo che eventuali risultati negativi e positivi non si annullino. 
  4. Sommare i risultati e dividere per il numero di dati raccolti – che corrispondono, in sostanza, al numero di giorni. In questo modo si troverà la media delle variazioni — la varianza

Molti trader utilizzano la deviazione standard, che corrisponde alla radice quadrata della varianza, per comprendere quale sia il grado di dispersione dei dati. 

Vantaggi degli indicatori di volatilità
  • Le formule utilizzate sono comuni, semplici da ricordare e applicare
  • Gli indicatori di volatilità sono molto adattabili
Svantaggi degli indicatori di volatilità
  • La misura della volatilità può avvenire solo quando i prezzi si sono già sviluppati
  • Non viene indicata la direzione del trend
  • Gli indicatori di volatilità sono meno affidabili in mercati relativamente stabili o che si muovono lateralmente
  • Possono generare falsi segnali

Conclusioni

Spesso, i trader trovano negli indicatori di volatilità uno strumento utile per individuare asset adatti al loro livello di tolleranza del rischio. Si tratta, dunque, di strumenti che possono aiutare i trader a filtrare i mercati, e a fare trading anche con asset che non avevano precedentemente valutato. 

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Quiz

Cosa misura la volatilità dei prezzi nel Forex?
Quanto salirà una coppia di valute in un certo periodo di tempo
Quanto scenderà la coppia di valute in un certo periodo di tempo
L’entità del movimento dei prezzi di una coppia di valute in un certo periodo di tempo
 

Domande frequenti

Un mercato forex può avere una volatilità troppo bassa?

Sebbene la volatilità venga spesso considerata un elemento negativo, poiché fortemente correlata ai livelli di rischio di un mercato, sono proprio le fluttuazioni dei prezzi a permettere ai trader di applicare diverse strategie di trading e migliorare le performance. È, però, importante notare che anche i mercati dalla bassa volatilità possono dare i risultati sperati, se si usano le giuste strategie. 

Gli indicatori di volatilità permettono di stabilire la direzione dei prezzi?

No, gli indicatori di volatilità non hanno come scopo quello di individuare possibili trend o movimenti secondari e, infatti, non danno alcuna informazione specifica al riguardo. Il loro compito è mostrare quali siano i limiti entro i quali i prezzi tendono a muoversi, considerando dati storici relativi ai mercati. Chi desidera avere informazioni più specifiche su un possibile andamento dei prezzi nel futuro dovrebbe considerare gli indicatori momentum.

Cosa causa la variazione della volatilità nei mercati?

Ciò che influisce sui prezzi tende a influenzare, di conseguenza, anche i livelli di volatilità di un asset. Nel forex, così come in altri mercati, macro fattori esterni quali il cambiamento dei tassi di interesse, alti livelli di disoccupazione e inflazione, possono influenzare i prezzi degli asset, influire su domanda e offerta, e rendere i mercati più o meno interessanti per trader e investitori. Maggiore è l’influenza di questi fattori, maggiori saranno le fluttuazioni dei prezzi — e, di conseguenza, i livelli di volatilità. 

Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

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