Prima di investire su un mercato complesso come quello dei CFD, è importante conoscere la terminologia base di questo strumento finanziario. Scopri subito i termini più importanti.
I CFD, acronimo di “contract for difference”, ossia “contratti per differenza”, sono uno strumento finanziario derivato con un profilo di rischio elevato, adatto principalmente agli investitori esperti.
Nei CFD, anziché negoziare direttamente un asset, le parti “scommettono” sulle variazioni di prezzo del sottostante tra l’apertura e la chiusura dell’operazione. Per investire in CFD è fondamentale conoscere la terminologia di base.
Perché è importante conoscere i termini chiave del trading di CFD
Come per qualsiasi metodo d’investimento, anche nel caso dei CFD esistono dei termini tecnici che hanno un significato specifico. Conoscerli ti aiuterà a capire come funziona questo sistema di trading e ti permetterà di investire in maniera più consapevole e informata.
Terminologia chiave del trading di CFD
Ecco un elenco della terminologia essenziale per il trading di CFD:
Dividendo
I dividendi sono pagamenti erogati dalle società per azioni ai propri azionisti su base proporzionale. Generalmente tali pagamenti avvengono in forma liquida ma, talvolta, sono previste forme alternative, ad esempio tramite ulteriori azioni.
Suggerimento: tipicamente i dividendi vengono corrisposti agli azionisti una volta l’anno, ma alcune aziende prevedono cedole semestrali, trimestrali o mensili.
Operazione societaria
Un’operazione societaria rappresenta una modifica decisa all’interno di una società quotata in borsa. Esempi di operazioni societarie sono le fusioni, le variazioni nei dividendi o il frazionamento azionario. Tali operazioni possono avere un impatto diretto o indiretto sul valore dei titoli azionari.
PIP
Il “PIP”, acronimo di “point in percentage”, ossia “punto percentuale” è un valore utilizzato per misurare la variazione di prezzo di una commodity o di una valuta. Nelle coppie valutarie, il PIP rappresenta la quarta cifra decimale e serve per indicare la differenza di valore tra due valute.
Ad esempio, se il tasso di cambio EUR/USD passa da 1,0557 a 1,0058, significa che vi è stato un aumento di un pip. È bene ricordare che, attualmente, i cambi sono quotati alla quinta cifra decimale, ad esempio 1,05584.
Suggerimento: nelle coppie valutarie con lo Yen, il PIP è espresso dalla seconda cifra decimale e il relativo tasso è quotato alla terza cifra decimale.
Leva
La leva (o “leverage” in inglese) è uno strumento finanziario che permette di negoziare un asset a una somma superiore rispetto al capitale investito. Serve ad aumentare la potenziale rendita di un’operazione ma comporta, contestualmente, un incremento proporzionale dei rischi.
Spread
La differenza di rendimento, prezzo o tasso d’interesse tra due strumenti finanziari simili, ad esempio due titoli dello stesso tipo e durata, o due valute. Nel caso dei CFD, lo spread indica la differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita.
Stop Loss
Lo Stop Loss è un ordine che consente di chiudere automaticamente una posizione in perdita se il prezzo dell’asset scende a un livello preimpostato dal trader. In questo modo è possibile arginare i rischi e le perdite in caso di operazione sfavorevole.
Take Profit
Il Take Profit è un ordine che permette di chiudere automaticamente un’operazione in profitto quando viene raggiunto un prezzo target. L’obiettivo è proteggere i profitti, uscendo da un’operazione prima di rischiare che vi sia un’inversione di tendenza.
Suggerimento: su eToro hai la possibilità di impostare ordini stop loss e take profit su tutte le tue transazioni.
Posizione long/short
Una posizione è detta “long” quando un investitore acquista un asset e trae profitto dall’aumento di prezzo del sottostante. Viceversa, nella posizione short o “vendita allo scoperto”, si realizza un guadagno solo se il prezzo scende. Una posizione long è più adatta ai mercati rialzisti mentre una short a quelli ribassisti.
Data ex dividendo
Anche detta “record date”, la data ex dividendo rappresenta il limite entro il quale un azionista matura il diritto a ricevere il pagamento dei dividendi. Gli azionisti che detengono un titolo alla record date possono vendere quelle quote in seguito e ottenere comunque il dividendo al momento dello stacco della cedola.
Al contrario, chi acquista un titolo dopo la data ex dividendo non ha diritto al pagamento della cedola.
Considerazioni finali
Conoscere i termini contenuti in questa guida rappresenta il primo passo per affrontare i mercati finanziari, in particolare quello dei CFD, in modo più consapevole.
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Domande frequenti
- Se detengo una posizione su un CFD, ricevo un dividendo?
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È possibile ricevere un dividendo solo se si mantiene aperta la posizione fino alla data di stacco della cedola. Nel caso di una posizione long, ossia di acquisto, il dividendo verrà accreditato sul conto dell’investitore alla data prefissata. Se, invece, si detiene una posizione short, allora il dividendo verrà addebitato sempre sul conto dell’investitore.
- Ci sono dei costi quando si chiude una posizione con ordine stop loss o take profit?
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No, se in fase di apertura di una posizione si inserisce un ordine stop loss o take profit, allora l’operazione verrà chiusa automaticamente e senza ulteriori addebiti. Naturalmente questo avviene nel caso in cui il prezzo dell’asset raggiungerà la soglia prefissata al rialzo (con il take profit) o al ribasso (nel caso dello stop loss).
- Per vendere un titolo, devo avere una posizione long?
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No, quando si opera con i CFD, non è necessario possedere il sottostante per poterlo vendere. Negoziando un contratto per differenza, un trader stabilisce un prezzo di vendita futuro con il broker, sperando di guadagnare dai movimenti di prezzo del sottostante.
L’eventuale rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo concordato e quello corrente.
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