Gli indici azionari sono alcuni degli strumenti di investimento finanziario più citati ma meno compresi.
Quante volte abbiamo ascoltato al telegiornale che l’indice Dow Jones o il NASDAQ è salito, ad esempio, di cinquanta punti? Ma che cosa significa veramente tutto questo? E come puoi trarre dei vantaggi come investitore da queste notizie?
E’ quello che vogliamo scoprire in questo blog post.
Cosa sono gli indici azionari?
Gli indici sono stati originariamente inventati come sistema di misurazione della salute di un mercato azionario. Sarebbe difficile misurare lo stato dell’intero mercato sulla base di un singolo titolo – mentre un titolo scende, un altro può salire, e quindi nessun singolo titolo può riflettere il quadro generale. Ma se prendi una selezione di titoli, soprattutto se si tratta di titoli delle maggiori società in certi mercati o settori (ad es. automotive, bancario), potresti avere una visione complessiva di come sta andando quel mercato.
E qui entrano in gioco gli indici azionari Un indice è fondamentalmente un numero che riflette le somma delle variazioni di ogni titolo all’interno di un certo paniere di azioni, i quali vengono selezionati per rappresentare una porzione significativa del mercato complessivo.
Quali tipi di indici azionari esistono?
Ogni indice azionario è composto da un numero diverso di titoli, che vengono scelti in base a criteri diversi. Ogni indice ha poi il suo modo particolare sia di selezionare i titoli che meglio rappresentano un mercato o un settore, sia di calcolare il prezzo medio dei titoli.
Quasi tutte le principali borse del mondo hanno almeno un indice azionario principale che gli investitori seguono come indicatore dello stato di salute dei titoli negoziati in quella Borsa Valori. Per esempio, l’indice azionario che rappresenta lo stato della Borsa di Londra è il FTSE100; in Francia è il CAC40, in Germania è il DAX30, in Australia è l’AUS200, ecc.
Negli Stati Uniti, ci sono due principali borse, il NYSE (New York Stock Exchange) e il NASDAQ, e ci sono tre indici principali che coprono i titoli negoziati su entrambe queste borse. Il DJ30 (Dow Jones 30) rappresenta le 30 maggiori società quotate sia nelle borse del NYSE che del NASDAQ, l’indice S&P500 (Standard & Poors 500) rappresenta le 500 maggiori società quotate sulle borse NYSE e NASDAQ e infine il NASDAQ100 rappresenta le 100 maggiori società non finanziarie quotate solo alla borsa NASDAQ. A differenza del Dow e dello S&P, l’indice NASDAQ comprende anche società costituite al di fuori degli Stati Uniti.
Come vengono calcolati gli indici azionari?
Come abbiamo già detto, ciascun indice ha una propria formula di calcolo unica. Detto questo, queste formule di solito includono i tre seguenti componenti: il prezzo delle azioni, la capitalizzazione di mercato e il divisore.
Chiaramente, la base per calcolare l’indice è costituita dai prezzi dei titoli rappresentati nell’indice. In passato, se un indice conteneva 30 titoli, si effettuava semplicemente la somma dei prezzi dei titoli e la si divideva per 30, producendo una media semplice. Oggi gli indici sono calcolati come media ponderata basata sulla capitalizzazione di mercato. La capitalizzazione di mercato è il valore totale del valore pubblico della società, calcolato come: Numero totale delle azioni in circolazione x prezzo dell’azione. Più grande è la capitalizzazione di mercato della società, più il elevato è l’impatto del suo prezzo sull’indice.
La media ponderata finale viene quindi divisa per il “divisore”. Questo è un numero variabile, definito dal comitato che gestisce l’indice e che viene utilizzato per mantenere la continuità storica dell’indice. E’ a causa di questo divisore che il DJ30, per esempio, è attualmente al di sopra di 16000, anche se nessuno dei prezzi dei titoli che contiene si avvicina nemmeno a quella cifra.
Perché investire in indici azionari?
Gli indici sono un modo ideale per investire sul movimento complessivo di un certo mercato azionario. Se ritieni che un intero mercato azionario sia in rialzo o in ribasso, piuttosto che investire in singoli titoli di quel mercato, puoi investire in un campione rappresentativo di tale mercato tramite un indice.
Tieni presente che abbiamo detto che il mercato azionario potrebbe essere in ribasso, perché, a differenza dei singoli titoli, è possibile aprire una posizione corta su un indice e speculare su una generale tendenza al ribasso dei prezzi delle azioni.
Infine, gli indici sono prodotti finanziari a leva (leveraged), il che significa che hai la flessibilità di gestire il tuo rischio nel modo che preferisci. Più bassa è la leva, più bassa è la tua esposizione al rischio di oscillazioni di mercato.
Come posso investire negli indici azionari?
Tradizionalmente, gli indici azionari sono stati inventati come semplici misure numeriche, non come strumenti di investimento. Tuttavia, abbastanza rapidamente, gli investitori hanno iniziato a speculare sul valore dei prezzi dell’indice attraverso i CFD (Contratti per Differenza).
Oggi invece puoi investire in indici azionari con eToro, proprio come investi in valute o commodity. Basta accedere al WebTrader di eToro (con le medesime credenziali d’accesso previste per l’OpenBook di eToro), selezionare l’indice azionario che preferisci dalla casella dei tassi di prezzo e cliccare su “Buy” (se prevedi che il mercato azionario salga) o “Sell” (se ti aspetti un calo di quel mercato azionario). Seleziona l’importo del tuo investimento, la leva finanziaria secondo la tua propensione al rischio e gli stop (“Stop Loss” e “Take Profit”) e fai clic per eseguire la tua transazione. La tua posizione relativa all’indice azionario apparirà immediatamente nel pannello delle posizioni aperte.
Ricorda che se non ti senti ancora pronto a investire in indici azionari per conto tuo, puoi sempre cercare un investitore eToro con un portafoglio basato sugli indici e poi seguirlo o copiarlo.
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