WTI in correzione dopo i massimi a 3 anni, oggi le minute FED

Con la riapertura di Wall Street, gli indici azionari ieri hanno messo a segno una seduta di flessione più decisa rispetto a quanto osservato recentemente, anche in ragione della concomitanza di una serie di fattori. Su tutte, le prese di profitto sul petrolio, con il WTI che ad inizio seduta europea si è spinto fino ad area $76.5, massimo dal 30 Settembre 2018, per poi correggere fino ad un minimo intraday in area $72.5.

Se quella del WTI è stata una correzione tecnica, ieri abbiamo osservato anche il rilascio di una serie di una serie di dati macroeconomici, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, in flessione rispetto alle stime di consenso. Nello specifico, a pesare in Europa è stato il calo degli ordini industriali tedeschi, mentre negli Stati Uniti l’indice ISM non manifatturiero è uscito a ribasso rispetto alle stime.

Sul piano della price action, in una giornata che nel complesso è stata di flessione, il Nasdaq è andato a ritoccare i massimi storici, superando in intraday 14.800 punti. L’attenzione ora si sposta sulle minute della riunione di politica monetaria della Federal Reserve, attese per questa sera, con gli investitori che cercheranno indicazioni sul quando di quantitative easing e sulle possibilità che questo possa essere ridotto nei prossimi mesi.

Nel quadro delle attese che osserviamo sui mercati, a pesare sarà anche la stagione delle trimestrali, che inizierà la prossima settimana con i dati delle istituzioni finanziarie e gli investitori che monitorano con attenzione anche ai progressi che vengono sul piano infrastrutturale annunciato nelle scorse settimane dal presidente USA, Joe Biden.

Nel quadro generale, dobbiamo osservare come i recenti rialzi sui mercati americani siano stati messi a segno dal Nasdaq e dall’S&P500, in larga misura guidati dalla ripresa dei titoli tecnologici. Al contrario, il comparto value ha mostrato maggior debolezza, in particolare sul comparto delle small cap e del Dow Jones, pur in un quadro di massimo sostegno all’economia reale, non ultimo con il pacchetto di stimolo infrastrutturale in discussione a Capitol Hill. In questa fase di mercato, la sottoperformance del mondo value può essere intesa come un segnale di cautela degli investitori.

Il quadro tecnico da settimana evidenzia lateralità e compressione delle oscillazione giornaliere dei prezzi: una situazione dalla quale presto i prezzi potrebbero uscire.

TECHNICALS IN FOCUS

DJ30

Da oltre due mesi il Dow Jones si muove all’interno di un range di circa 1.600, pari a circa 5 volte il suo range medio generale. Come in tutte le fasi di lateralità, i prezzi saranno chiamati almeno a ritestare questi range. Sul grafico giornaliero una evidente divergenza ribassista di RSI, che invita alla prudenza al rialzo. Sul piano tecnico, l’indice è più vicino ai 35.000 punti e una rottura di questo livello potrebbe proiettare rapidamente l’indice verso i 35.500 punti. Al ribasso, la rottura dei 34.300 spingerebbe l’indice rapidamente verso i 34.000, livello che, se non tenuto, proietterebbe lo strumento sul supporto dei 33.200. L’operatività resta da trading range: di conseguenza suggeriamo di considerare di operare in coincidenza dei supporti o delle resistenze identificate.

TLT

Dopo aver rotto a rialzo la MM a 50 periodi, TLT ha recentemente rotto a rialzo un’altra resistenza significativa, rappresentata da area 145, con la prossima resistenza più significativa in area 148, rappresentata dalla MM a 200 giorni. Sopra tale livello i target in focus sono in area 150 e 155 ma, soprattutto, assisteremmo ad un’inversione rialzista del quadro tecnico. L’RSI evidenzia pressione al rialzo e siamo lontani da eccessi di volatilità o aree di ipervenduto. Il rimbalzo dai minimi di Marzo resta solido e solo una rottura a ribasso di area 139 riporterebbe l’ETF nel downtrend dell’ultimo anno.

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