Essere spesso “in disgrazia” e oggetto di “short” massicci: queste sono caratteristiche chiave delle cosiddette azioni meme. Ma cosa significa essere “shortato”, come funziona lo “squeeze” e come viene sfruttato a proprio vantaggio dai singoli investitori contro gli hedge fund? Continua a leggere per scoprire la nuova strategia di investimento “meme squeeze” degli investitori retail, in che modo hanno avuto la meglio su fondi hedge compiacenti e come procede la sfida fra “gatto e topo” tra i fondi hedge e gli investitori retail.
Come funziona uno short squeeze
Uno short squeeze avviene quando il prezzo di un’azione sale (spesso spinto dagli acquisti degli investitori retail), costringendo gli investitori (di solito gli hedge fund), posizionati per un crollo dell’azione, a dover invertire la rotta e ad acquistare l’azione, provocando un ulteriore rialzo dell’azione. Questa è stata una delle principali caratteristiche dei rally delle azioni meme visti quest’anno. In uno short squeeze ci sono due fasi : il posizionamento “short” e poi lo “squeeze”.
- Il posizionamento short (vendita allo scoperto) avviene quando gli investitori, spesso hedge funds, si posizionano puntando sulla flessione del prezzo delle azioni di una società. Lo fanno prendendo in prestito le azioni di una società da azionisti a lungo termine, come fondi pensione o compagnie assicurative, con l’accordo di restituire le azioni in futuro. Sperano che, nel frattempo, le azioni della società scendano, consentendo loro di restituire le azioni al proprietario e di incassare la differenza di prezzo delle azioni. Le azioni meme sono popolari come “short” poiché spesso sono società in difficoltà o intente ad attuare un piano di risanamento, con fondamentali deboli che attirano gli scopertisti degli hedge fund.
- Lo squeeze arriva quando, invece di scendere, il prezzo delle azioni sale. Questo aumento è spesso dovuto all’acquisto degli investitori retail, che costringe l’hedge fund a entrare nel mercato e riacquistare le azioni di cui ha bisogno per restituirle al proprietario sottostante (“copertura degli scoperti”). Più il prezzo delle azioni sale, tanto più forte è la pressione (lo “short squeeze”). Nella pratica, l’hedge fund contribuisce a questo aumento del prezzo delle azioni, diventando un ulteriore acquirente sul mercato. Tanto più ampia è la posizione short (vendi), tanto maggiore sarà il numero di azioni che devono essere riacquistate e maggiore sarà anche il rischio, se i prezzi iniziano ad aumentare.
Spiegazione del “meme squeeze”
Gli investitori retail hanno approfittato di questa situazione per sviluppare una strategia di investimento “meme squeeze”, stimolando l’enorme comunità di investitori online a spingere al rialzo i prezzi delle azioni di società molto shortate, scatenando uno “short squeeze” contro i fondi hedge e ulteriori rialzi dei prezzi. Ciò ha aggiunto un terzo ingrediente unico alla tradizionale strategia “short squeeze”.
- Il “meme squeeze” si è evoluto grazie alla straordinaria ascesa degli investitori retail, fondendo due elementi insieme, ovvero la tradizionale attenzione su titoli a piccola capitalizzazione e orientati alla crescita e la comunità di investitori online. Ciò ha portato allo sviluppo di una strategia di investimento “meme squeeze”, che vede l’interesse online concentrarsi sull’acquisto di un’azione a piccola capitalizzazione con un’ampia posizione short-interest, nella speranza di provocare uno “short squeeze” e un marcato rally azionario dovuto alla copertura degli scoperti.
L’esempio Gamestop
Quando la compiacenza degli hedge fund incontra la rivoluzione del retail
Il rivenditore di videogiochi GameStop (GME) è l’esempio più famoso di questa nuova strategia di investimento. La catena era ben nota ai consumatori, visti i 5.500 negozi al dettaglio sparsi nei centri commerciali e nelle vie dello shopping di Stati Uniti, Canada, Europa e Australia. La concorrenza, però, stava aumentando e nel settore si stava affermando l’adozione di un modello basato sulle vendite online. Tra il 2017e il2020 la società ha chiuso in perdita e, nell’aprile del 2020, il prezzo delle azioni è sceso a un minimo inferiore ai $3, un crollo rispetto agli oltre $25 per azione di appena tre anni prima, con una capitalizzazione di mercato di gran lunga inferiore a $1 miliardo.
Visto l’outlook apparentemente pessimo per i fondamentali, molti hedge fund si erano posizionati per un calo costante del prezzo delle azioni. Le dimensioni di queste posizioni short erano enormi e il numero di azioni shortate superava quello delle azioni in essere della società. Il cosiddetto “rapporto di short”, o la percentuale delle azioni shortate sul totale delle azioni della società, era superiore al 100%. Questa enorme posizione short equivale a oltre sei giorni del volume di trading giornaliero medio totale di GameStop. Si tratta del cosiddetto rapporto “giorni/copertura”. La dimensione di questa posizione era senza precedenti e rifletteva un certo compiacimento degli hedge fund, in quanto nulla avrebbe impedito al prezzo delle azioni di continuare a scendere.
Tuttavia, alla fine del 2020, GameStop è diventato popolare all’interno della comunità di investitori retail online, anche su siti come r/wallstreetbet, e i loro acquisti hanno iniziato a far salire il prezzo delle azioni. Questo ha costretto gli hedge fund ad acquistare azioni sul mercato per coprire le loro enormi posizioni short e ha contribuito a portare le azioni da meno di $20 a quasi $350 alla fine di gennaio 2021.
Pressione sulle posizioni short degli hedge fund
Il successo di questa strategia “meme squeeze” ha generato perdite stimate a US$12 miliardi per gli hedge fund*; l’hedge fund Melvin Capital ha perso metà del suo valore a gennaio, White Capital, con sede a Londra, ha annunciato la chiusura e il famoso autore di report sulle vendite allo scoperto Citron Research si è ritirato dalla strategia.
Questo non ha fatto altro che aumentare la forte pressione già esistente sulla comunità di fondi hedge focalizzati sui posizionamenti “short” a causa del rally azionario persistente. È difficile scommettere su prezzi più bassi delle azioni quando il mercato nel suo complesso è in forte rally.
Si stima che le posizioni short dello S&P 500 siano ora pari solo all’1,5% della capitalizzazione totale di mercato. Si tratta del livello minimo da venticinque anni e meno della metà rispetto al picco raggiunto durante la crisi finanziaria globale, pari al 3,5%. Illustra anche il posizionamento short estremo degli hedge fund in GME, pari a oltre il 100% delle azioni.
Più in generale, l’anno scorso abbiamo visto solo 177 report di short (rapporti di ricerca negativi pubblicati da investitori che fanno short di azioni di una società) e 182 campagne di attivismo degli azionisti (investitori alla ricerca di cambiamenti significativi nella strategia e nella gestione della società). Essi rappresentano un marginale 0,6% del numero totale di azioni quotate a livello globale.
Una strategia “gatto e topo” in evoluzione
Questa strategia di investimento “meme squeeze” continua a svilupparsi, man mano che entrambe le parti si adattano. Per gli hedge fund ancora scopertisti, la compiacenza è finita e sono stati costretti ad assumere posizioni short più piccole, con una maggiore diversificazione in un maggior numero di azioni e con un attento monitoraggio del sentiment degli investitori retail. A loro volta, gli investitori retail ora si concentrano su un maggior numero di azioni e sono in corso discussioni su una gamma più vasta di canali social.
Nell’attuale rally delle azioni meme si registrano livelli meno estremi, ma comunque elevati, di short. Ad esempio, il rapporto di interesse short e giorni/copertura per l’azione GME ora sono molto inferiori ai livelli di gennaio, ma comunque ben al di sopra dei livelli medi di mercato. Inoltre, ora il fenomeno interessa molte più azioni rispetto alla manciata iniziale dello scorso gennaio.
Il gioco del gatto e del topo tra gli hedge funds e gli investitori retail è in continua evoluzione. Guarda questo spazio.
* Financial Times, 25 giugno 2021
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