La scorsa settimana, Wall Street ha attraversato cinque giorni di frenetiche negoziazioni, scanditi da significativi dati macroeconomici e da un’intensa stagione di bilanci trimestrali. L’indice S&P 500 ha impresso un marcato rialzo, chiudendo con un robusto guadagno settimanale, spinto principalmente da un atteggiamento inaspettatamente accomodante della Federal Reserve. La decisione di politica monetaria, rivelata mercoledì, ha preparato il terreno per una reazione positiva dei mercati, che è stata amplificata dal rapporto sui non-farm payrolls di venerdì, il quale ha segnalato un incremento dell’occupazione meno marcato del previsto.
Questo dato ha attenuato le preoccupazioni su un possibile surriscaldamento del mercato del lavoro, suggerendo una maggiore cautela nella normalizzazione della politica monetaria, e ha inaspettatamente rassicurato gli investitori. Durante la settimana, abbiamo inoltre assistito anche al culmine della stagione degli utili del primo trimestre, con protagonisti di spicco come Amazon.com e Apple. Entrambi hanno presentato risultati superiori alle attese, con Apple che ha brillato particolarmente, annunciando un imponente piano record di riacquisto di azioni da 110 miliardi di dollari. Mentre il mercato attende con interesse i risultati di Nvidia, nota come la Regina dell’AI, le cosiddette Magnifiche 5 (Nvidia, Amazon, Meta, Alphabet e Microsoft) hanno riportato utili complessivi per 68,4 miliardi di dollari. Questo rappresenta un incremento del 62% rispetto all’anno precedente, evidenziando il loro ruolo dominante nella crescita degli utili dell’intero indice S&P 500. Questi risultati non solo riflettono la forte posizione di queste aziende nel mercato, ma anche il loro impatto significativo sulle dinamiche economiche più ampie.
In termini aggregati, l’80% delle società dell’S&P 500 ha reso noti i propri risultati per il primo trimestre del 2024, con il 77% che ha superato le previsioni sugli utili per azione. Complessivamente, gli utili sono stati superiori alle stime del 7,5%. Attualmente, il tasso di crescita degli utili è del 5,0%, rispetto al 3,4% alla fine del primo trimestre (31 marzo). Se confermato, questo tasso di crescita rappresenterebbe il picco più alto dal secondo trimestre del 2022, quando gli utili sono cresciuti del 5,8%. Otto degli undici settori hanno mostrato una crescita degli utili su base annua, guidati da comunicazioni, servizi pubblici, beni di consumo discrezionali e tecnologia. In contrasto, i settori dell’energia, della sanità e dei materiali hanno registrato una contrazione degli utili su base annua.
Questa settimana, Wall Street potrà godere di un periodo di calma relativa, poiché l’agenda economica e la stagione degli utili del primo trimestre si presenteranno meno intense. Gli occhi degli investitori saranno puntati sul sondaggio di lunedì riguardante le opinioni dei senior loan officer della Federal Reserve, un indicatore chiave per valutare le condizioni del credito nell’economia. Inoltre, venerdì verranno rilasciati i dati preliminari sull’indice del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan per maggio, con le previsioni che anticipano un leggero deterioramento del morale per il secondo mese consecutivo. L’attenzione sarà anche rivolta ai commenti dei policymaker, cruciali per delineare le future direzioni della politica monetaria della Fed.
Sebbene meno di 60 aziende dell’S&P 500 siano programmate per annunciare i propri risultati questa settimana, l’attività non mancherà di certo, con oltre 600 società del Russell 2000 pronte a presentare i loro bilanci. Nel dettaglio, per l’S&P 500 il settore sanitario sarà preponderante, mentre nel Russell 2000 spiccherà il settore tecnologico, con oltre 170 aziende attese a riferire, a fronte di circa 135 del settore sanitario a piccola capitalizzazione.
Parallelamente, il mercato italiano continua a mostrare forza, con un aumento del 10,8% dall’inizio dell’anno. Questa settimana vedrà circa 42 aziende, inclusi 24 giganti del FTSE MIB che rappresentano circa la metà della capitalizzazione totale dell’indice, pronti a svelare i loro dati finanziari. Tra i nomi di spicco figurano Ferrari, Enel, Unicredit, Leonardo e Iveco.
Nonostante i successi, non tutte le notizie sono positive, come dimostra il caso di Intesa San Paolo, che, nonostante risultati record, ha visto il proprio titolo scendere venerdì del 3,13% nella sua peggior seduta dell’anno, perdendo circa 2 miliardi di euro in capitalizzazione.