Wake me up when September ends

Si chiude il mese di settembre e il terzo trimestre sui mercati azionari così come lo avevamo lasciato, ovvero in flessione.

Lo S&P 500 immatricola il peggior mese dal marzo 2020 nonché il terzo consecutivo trimestre in flessione, nonostante l’ottima partenza di luglio. Circostanza alla quale non si assisteva dalla correzione che dal quarto trimestre del 2007 fino al primo trimestre 2009 (6 trimestri consecutivi) ha visto il mercato cedere circa il 48%, ad oggi siamo a circa il -25%.

Anche il Nasdaq 100 non è da meno. L’ultima volta alla quale si sono assistiti ad almeno tre trimestri consecutivi in calo era durante la bolla del dot.com (2001/2002). In Italia, non dobbiamo andare troppo indietro negli anni, con il Ftse Mib che ha visto l’ultima volta tre trimestri consecutivi in flessione nel 2018. Tra i principali listini mondiali solamente l’India, il Regno Unito e la Cina/Hong Kong hanno almeno registrato un trimestre positivo nell’anno.

Il mese di settembre è stato caratterizzato da 69 decisioni di politica monetaria, con ben 51 banche centrali che hanno rivisto al rialzo il proprio tasso d’interesse, 15 che lo hanno mantenuto invariato e solamente 3 (Russia, Turchia e Angola) che hanno optato per un taglio. L’Argentina ha registrato il maggior aumento con +550 bp mentre la Turchia il maggior taglio, con un -100 bp.

La continua volatilità sui principali indici azionari, insieme alle preoccupazioni su inflazione, crescita economica e utili aziendali, stanno tutti probabilmente pesando sulle aspettative a breve termine degli investitori. A tal riguardo, l’ultima lettura dell’American Association of Individual Investors (AAII) rivelano pessimismo sulla direzione a breve termine del mercato azionario che continua a rimanere vicino a livelli record. La lettura del sentimento rialzista di questa settimana è tra le 50 più basse nella storia del sondaggio, con valori (attualmente al 20,0%) al di sotto della sua media storica del 38,0% per la 45° settimana consecutiva.

Condizioni di eccessivo pessimismo sui mercati che potrebbero tuttavia fungere da catalizzatore per le azioni, qualora dovessero pervenire buone notizie sul fronte lotta all’ inflazione o degli utili.

Con gli investitori che sperano quindi di voltare pagina su un settembre nero vediamo quali sono i principali appuntamenti per questa settimana.

In America il NonFarm Payrolls di venerdì sarà l’evento clou della settimana, con gli analisti che si aspettano un calo a 250 mila nuovi posti di lavoro, dai precedenti 315 mila. La decisione dell’Opec+ di mercoledì potrebbe offrire volatilità, con gli analisti che si aspettano nuovi tagli dopo la recente simbolica riduzione. La Bce alzerà i veli giovedì sui verbali sull’ultimo incontro di politica monetaria mentre domani l’Australia dovrebbe assistere ad un nuovo rialzo dei tassi, atteso di 50 bp.  Tutto questo mentre sono attesi diversi interventi da parte dei molti membri delle varie banche centrali e sullo sfondo resta sempre il conflitto in Ucraina. Il mercato cinese sarà il principale escluso della settimana, con i listini chiusi per festività.

Sul fronte trimestrali si procede a rilento, con l’inizio della stagione dei bilanci del terzo trimestre, previsto per il 14 ottobre.

Nella settimana sono tuttavia attese le letture per il produttore di birra Constellation Brands, l’alimentare McCormick e Conagra, Levi’s e la società di cannabis Tilray.

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