Utili di Amazon e Google e Venerdì i primi NFP dell’era Biden

Si è chiusa una settimana che ha visto un aumento generalizzato della volatilità, con l’S&P500 che ha chiuso un mese di Gennaio debole (-1.1%), in linea con quanto verificatosi negli anni più recenti. Nello specifico, il principale indici USA ha chiuso la settimana in calo di oltre il 3%, nonostante la formazione di nuovi massimi storici. Da sottolineare inoltre che sia S&P500 che DJ30 hanno chiuso sotto un primo supporto significativo, la MM a 50 giorni. Si tratta della prima discesa sotto questo livello da Novembre e sarà importante osservare se su questi livelli troveremo acquisti o un’estensione della correzione.   

La settimana che inizia avrà nei non-farm payrolls americani, che verranno pubblicati venerdì, insieme alla variazione del tasso di disoccupazione, il dato principale. Si tratta del primo dato sulla disoccupazione dell’amministrazione Biden, che sta affrontando in questa fase non poche difficoltà nell’approvazione del pacchetto di stimoli da $1.900. Sempre sul piano macroeconomico, in settimana sono attesi i dati sugli indici dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero e in quello dei servizi, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti.

Sul fronte delle trimestrali, i numeri sotto la più stretta osservazione saranno i risultati di Amazon e Google. Altre società che riporteranno i risultati per l’anno nel corso di questa settimana sono BP, Pfizer, Amgen, Exxon Mobile e UPS.

In generale, oltre alle incertezze che circondano lo sviluppo del quadro della pandemia mondiale, siamo in una fase in cui alcune turbolenze di natura speculativa sui prezzi di alcuni titoli in particolare stanno portando volatilità. All’inizio della settimana e del mese, tuttavia, gli investitori sembrano aver ritrovato fiducia, come testimonia la chiusura positiva della seduta asiatica di questa notte e l’apertura in positivo dei futures europei ed americani ad inizio seduta. La volatilità di queste ore rende in ogni caso il sentiment di queste ore piuttosto fragile. Da sottolineare in questo inizio di settimana il consolidamento sui supporti dell’oro e l’apertura in gap up di questa mattina del Silver, tornato ora sui massimi di Luglio in area $29.

TECHNICALS IN FOCUS

SILVER

Interessante movimento in gap-up del Silver, all’apertura di oggi, che adesso scambia sui massimi di Luglio in area $29. Trattandosi di un movimento in espansione di volatilità si raccomanda cautela sugli ingressi a breakout. Una rottura di area $29 è a questo punto probabile ma, per operazioni con un orizzonte temporale multi-day si raccomanda un consolidamento sopra i massimi attuali. Diversamente, un’area di pullback potrebbe essere area $27.5. Il livello chiave di medio termine resta area $25.7. La conferma dell’indice ADX sopra il livello di 25 rappresenterebbe un ulteriore elemento a supporto dell’impulso rialzista manifestatosi oggi.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

General Dynamics: old economy e valutazione interessante

Nell’ambito di un quadro di mercato in cui le valutazioni sono salite su livelli sempre più alti e, in molti casi, sono difficilmente utilizzabili come metriche di riferimento ai fini dell’inclusione dei titoli in un portafoglio azionario, esistono ancora società solide che offrono rendimenti e valutazioni interessanti. General Dynamics resta una società con un profilo di business ciclico ma con un potenziale finanziario interessante su base storica.

General Dynamics è una società americana del settore dell’aerospazio & della difesa, che opera su cinque linee di business: Aerospace (23% dei ricavi), Combat Systems (17%), Marine Systems (23%), Information Technology (23%) e Mission Systems (13%). Il segmento Aerospace è concentrato sul business dei jet, mentre la restante parte del business è concentrata nel settore della difesa. L’azienda produce il noto carro armato M1 Abrams, il veicolo Stryker, ed i sottomarini di classe Virginia e Columbia. Calcolata sui ricavi, General Dynamics è la terza più grande società della difesa al mondo.

Il 27 Gennaio scorso, General Dynamics ha riportato un utile netto trimestrale di $1 miliardo, o $3,49 per azione, su $10,5 miliardi di ricavi complessivi. Per l’intero anno, gli utili netti sono stati pari a $3,2 miliardi, o $11,00 dollari per azione, con ricavi pari $37,9 miliardi, in flessione rispetto ai 39 del 2019. Su base trimestrale, utili e margini operativi sono invece saliti, al pari del portafoglio ordini, cresciuto dell’8.9% su base annuale, a $89.5. Interessante notare come, dopo le flessioni degli ultimi tre trimestri, la crescita del quarto trimestre del portafoglio ordini abbia portato la società ad aumentare lo stesso su base annuale.

Il margine operativo a livello aziendale nel 2020 è stato pari al 12,3%, in crescita di 90 punti base rispetto al trimestre precedente. Il settore a più alta marginalità resta l’aerospaziale, pari a 16,5%, in rialzo di 220 punti base rispetto al trimestre precedente.

Ricavi e margini di General Dynamics stanno crescendo grazie all’aumento degli investimenti in difesa negli Stati Uniti e alle vendite scala internazionale. Con il mercato dei business jet che è stato influenzato negativamente nel breve termine dalla pandemia e dalle restrizioni ai viaggio, la società ha istituito piattaforme navali e terrestri che supportano i contratti di manutenzione e modernizzazione dei veicoli.

Il management attende una crescita media annua degli utili del 6% degli utili fino al 2025. L’espansione dei margini operativi e il riacquisto del numero di azioni supporteranno la crescita degli utili e le previsioni sulla crescita dei dividendi sono all’incirca dell’8% annuo nei prossimi anni. Il titolo è un Dividend Aritstocrat, con un payout ratio piuttosto basso, che dovrebbe garantire la crescita dei dividendi nei prossimi anni. 

Sul piano del business, General Dynamics si è dimostrata particolarmente resiliente ad un contesto economico difficile. Come per tutte le società della difesa, la maggior parte dei contratti viene dal Ministero della Difesa e garantisce relativa stabilità del business.

Sul piano della valutazione, il titolo scambia su un multiplo Prezzo / Utili a questi prezzi pari a circa 12.5, al di sotto della sua valutazione storica pari a 14. Per effetto di ciò, il dividend yield attuale è ai massimi degli ultimi dieci anni (3.2%) e circa il doppio dell’S&P500 attualmente. Per queste ragioni, il rendimento atteso annuo fino al 2025 per il titolo è teoricamente superiore al 10%. Il titolo attualmente tratta a sconto rispetto alle metriche storiche e tecnicamente è male impostato. Una flessione verso il range $140 – $130 offrirebbe ulteriore upside e rendimento potenziale per un investitore di lungo periodo.

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