L’Europa chiude mista la sessione di martedì, tra le preoccupazioni cinesi e le migliori notizie sul fronte inflazionistico. Flessioni in America sui principali listini Nasdaq 100 e S&P500, mentre si salva il Dow Jones 30. Petrolio di nuovo protagonista al rialzo, tra preoccupazioni sul rallentamento cinese, nuovi possibili tagli da parte dell’OPEC nonché scorte statunitensi su nuovi minimi. Nonostante una partenza odierna positiva dei futures dei listini americani, il rally natalizio inizia a mostrare una perdita del suo grip, in attesa di nuovi catalizzatori, i quali potrebbero pervenire dal discorso odierno di Powell (poco probabile) o dai dati mensili di venerdì sul mercato del lavoro.
La Cina continua a tenere banco tra revisione della politica zero-Covid e rallentamento economico. Per i mercati l’importante è assistere alla fine della stringente politica di contenimento. Ieri Pechino ha adottato alcune misure volte a contenere il malcontento, ma lontane ancora da una soluzione finale. Nonostante risulti essere poco probabile un cambio di direzione della politica a breve, sembra essere aumentata la convinzione che la politica zero-Covid verrà ad essere comunque abbandonata, aprendo un rimbalzo nella seconda metà del 2023. Intanto nella notte i dati PMI hanno riportato all’attenzione i costi di tale politica, con il PMI manifatturiero sceso a 48,0 a novembre. La contrazione, oltre a posizionarsi al di sotto dello spartiacque dei 50 punti, evidenzia il secondo mese consecutivo di contrazione e soprattutto il ritmo più sostenuto degli ultimi 7 mesi. Di simile lettura i PMI dei servizi, scesi a 46.7. Mercati che tuttavia sembrano aver reagito a malapena alle diffusioni.
Continua invece a tenere banco il petrolio. Dopo tre settimane consecutive di flessione, sembra aver trovato il suo livello di supporto per tentare un nuovo rimbalzo. Crescono le speculazioni sulla prossima decisione dell’OPEC+ di domenica, tra possibili o meno ulteriori tagli alla produzione. Intanto IEA ha espresso come le prossime sanzioni del G7/UE potrebbero ridurre le vendite di petrolio russo di 2 mbpd, ovvero il 2% dell’offerta globale. Nonostante aleggi un’elevata incertezza sul relativo impatto, la visione dell’AIE riporterebbe il Brent sopra i 100 dollari. Di simile visione anche Goldman Sachs, la quale prevede un’alta probabilità di un ulteriore taglio della produzione e attese per il petrolio WTI sui $110 al barile nel prossimo anno – il che equivarrebbe ad una crescita di quasi il 40% dagli attuali prezzi. Intanto il presidente Biden ha permesso a Chevron di importare petrolio dal Venezuela, paese sottoposto a sanzioni, mentre ieri la Germania ha siglato un accordo di 15 anni con il Qatar per l’importazione di GNL. Decisioni che evidenziano cambiamenti importanti, con la sicurezza energetica che si pone come di primaria priorità.
Con i mondiali in Qatar, il mondo del pallone continua a far parlare di sé. Dopo il divorzio tra Cristiano Ronaldo e il Manchester United, con lo stesso club inglese ora in cerca di una nuova proprietà, e con l’interesse persino di Apple, ieri a scuotere il mondo del pallone è stato lo scandalo Juventus, con le dimissioni del suo intero CdA e allenatore.
Effetto che ha generato vendite sul titolo Juventus, il club italiano con maggiore valutazione, in calo di quasi l’80% dai massimi di settembre 2018 (-27% da inizio anno) così come sulla holding Exor NV
Le clamorose uscite nel club calcistico di Torino fanno seguito agli scandali e alle indagini della Procura di Torino e della Consob in merito a presunti falsi in bilancio e manipolazione del mercato. Nuovi bilanci che dovrebbe essere ora approvati dagli azionisti il 27 dicembre. Con una stagione calcistica da dimenticare, terza posizione in Seria A e lontana dalla capolista di 10 punti, fuori subito dalla Champions League e ora a doversi consolare nella meno prestigiosa Europa League, cresce il malcontento del suo pubblico così come degli investitori.
Pubblico che sembra già in parte aver abbandonato il suo supporto alla Vecchia Signora, con le vendite di biglietti negli stadi che fatica ancora a tornare sui livelli pre covid, a differenza di molti altri club calcistici.
Resta tuttavia forte il numero di follower nei social, con il titolo che si posiziona in prima posizione tra le squadre italiane, così come tra le prime squadre a livello mondiale.
Nella giornata odierna sono attese le pubblicazioni nell’area dell’euro, così come per la Francia e l’Italia, sui dati preliminari dell’inflazione al consumo per novembre, dopo che ieri quelli spagnoli e tedeschi hanno indicato un rallentamento, sulla scia della minore inflazione energetica. Con un’inflazione core che si mantiene ancora stabile al 5,0% i cali evidenziati potrebbero essere appena sufficiente per la BCE per valutare un rallentamento sul suo percorso di rialzi. Europa che sarà inoltre protagonista delle letture tedesche sulla disoccupazione così come di quelle italiane sulla crescita del Pil per il terzo trimestre.
Negli Stati Uniti l’attenzione è sul discorso, atteso nella serata, del presidente della Fed Powell in merito alle prospettive economiche e sul mercato del lavoro. Prima però saranno diffusi una serie di dati importanti che vanno dai PMI di Chicago, vendite di case, ADP, livelli di inventario, PCE, aperture di nuovi posti di lavoro JOLTs e scorte energetiche EIA.
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