Trump in quarantena, volatilità in aumento

Buona seduta di rialzi nella giornata di ieri, spinta dai dati incoraggianti provenienti dall’America relativamente alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Tuttavia il quadro macroeconomico USA resta ancora poco nitido, considerando la riduzione di forza lavoro a cui stiamo assistendo in alcuni settori tradizionalmente considerati “labour intensive”, quali energia, trasporti e minerari. 

Ieri i titoli europei hanno da subito guadagnato terreno, sulle performance di H&M e del produttore di chip italo-francese STMicroelectronics, entrambi saliti dopo aver riportato risultati superiori alle aspettative. L’indice dei rivenditori al dettaglio è salito di oltre l’1% ed STM, quotata a Parigi, è avanzata del 6,85%, dopo aver previsto ricavi per il 2020 superiori alle stime precedenti ed aver affermato che un forte aumento della domanda automobilistica e di microcontrollori ha aiutato i risultati preliminari del terzo trimestre. Bene anche i competitors Infineon e Dialog, che hanno chiuso tutti con forti rialzi. Titolo di giornata la britannica Halfords, salita del 30.24%, dopo aver aumentato le prospettive sugli utili del primo semestre grazie al boom nell’utilizzo delle biciclette dopo la diffusione del coronavirus. 

Anche Wall Street ha girato in positivo per tutta la seduta, con gli investitori che scommettono su ulteriori stimoli fiscali nonostante i dati sulla ripresa del mercato del lavoro. Il numero di cittadini Usa che hanno presentato richiesta di sussidio di disoccupazione è sceso a 837.000 nella settimana terminata il 26 settembre, ma le richieste potrebbero aumentare di nuovo nelle prossime settimane con le società che continuano a tagliare posti di lavoro per contrastare la recessione. Sei degli 11 principali settori dell’S&P hanno chiuso in rialzo dopo che l’amministrazione Trump ha proposto ai Democratici alla Camera un nuovo pacchetto di stimolo del valore di oltre 1.500 miliardi di dollari, che include un’estensione di 20 miliardi di dollari in aiuti per il settore aereo in difficoltà. 

Questa notte, tuttavia, la seduta asiatica ha chiuso in negativo dopo l’annuncio del Presidente USA, Donald Trump, che sia lui che la moglie Melania sono risultati positivi al Covid-19 e che attualmente si trovano in quarantena. Di conseguenza, tutti gli indici europei e i futures americani scambiano in deciso ribasso.

Sul piano macroeconomico, oggi attendiamo i dati sull’indice dei prezzi al consumo nell’eurozona, ma l’attenzione sarà in larga misura concentrata sui dati del mercato del lavoro di Settembre negli Stati Uniti, il cui dato è stato tuttavia anticipato dalle richieste settimanali di sussidi, pubblicate nella giornata di ieri. 

TECHNICALS IN FOCUS

GOLD

Dopo i massimi di Agosto scorso l’oro è andato a trovare un supporto in area $1.860, livello da cui si è spinto fino alla resistenza chiave in area $1.900, a ridosso della trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti formatisi ad Agosto. Un breakout rialzista di tale livello proietterebbe l’oro verso $1.950, $2.000 fino ai massimi storici di $2.070. Sul piano tecnico si consiglia un consolidamento sopra area $1.900 prima di considerare operatività a rialzo. Evidentemente, il supporto chiave resta $1.860, al di sotto del quale il set up rialzista verrebbe ad essere invalidato.

 

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Coca-Cola: Dividend King senza tempo

Coca-Cola (KO) è un Dividend King che ha aumentato il suo dividendo per 58 anni consecutivi: un track record impressionante di aumenti costanti dei dividendi, anche in un contesto macroeconomico difficile. 

In questo senso, gli investitori possono attendersi che la società continui ad aumentare il proprio dividendo per i prossimi anni. 

Coca-Cola è la più grande azienda di bevande analcoliche al mondo, con licenze per 500 bevande analcoliche, vendite in più di 200 paesi nel mondo e 20 marchi che generano ciascuno almeno $1 miliardo di ricavi annuali. 

Quest’anno non è stato semplice per il titolo, visto che il consumo dei suoi prodotti storici è andato in calo, con l’azienda che negli ultimi anni ha fatto di tutto per diversificare il suo business, acquisendo diversi marchi di bevande di altri settori.

In aggiunta, la pandemia ha pesato sui risultati recenti, con la società che ha riportato i risultati del quarto trimestre, rispecchiando le difficoltà di un quadro operativo in cui le restrizioni ed il distanziamento sociale hanno avuto un forte impatto sui canali di vendita fuori casa. I margini operativi hanno invece tenuto, con un calo abbastanza contenuto.

Nel tentativo di tornare ad una crescita sostenibile, Coca-Cola ha investito molto al di fuori della soda, in settori come succhi, tè, latticini e acqua, per intercettare le preferenze dei consumatori. Inoltre, uno dei motivi per cui il titolo è interessante è perché compete in un settore che continua a crescere a livello globale. 

In aggiunta, la categoria ready-to-drink viene venduta attraverso canali altamente diversificati e continua ad avere tassi di crescita previsti a doppia cifra, sia per Coca-Cola che per l’industria nel complesso. In questo senso, Coca-Cola continua ad acquisire marchi per crescere esternamente, compresa la sua inaspettata acquisizione di Costa, un marchio di caffè con sede nel Regno Unito. Un acquisizione fuori dagli schemi per una società del tutto assente da quel settore. Rispetto ai competitors Coca-Cola gode di due distinti vantaggi competitivi: il suo marchio e la scala globale delle sue operazioni. Secondo Forbes, Coca-Cola è il sesto marchio più prezioso al mondo, che da solo varrebbe oltre $60 miliardi.

In ordine alla sua capacità di essere un titolo redditizio anche durante le recessioni, osserviamo anche l’andamento degli ulti per azione negli anni dell’ultima recessione del 2008-2009:

Utile per azione 2007 di $ 1,29

Utile per azione 2008 di $ 1,51 (+17%)

Utile per azione 2009 di 1,47 dollari (-3%)

Utile per azione 2010 di $ 1,75 (+19%)

Tali dati evidenziano una crescita complessiva dell’utile per azione del 36% dal 2007 al 2010: una dimostrazione della forza del modello di business e della capacità di essere resiliente nelle fasi recessive, come spesso abbiamo sottolineato per i titoli del comparto Consumer Staples.

Sul piano della valutazione, il titolo scambia su un multiplo Prezzo/Utili superiore pari a 27, superiore alla sua media storica di 24. Ciononostante, se sommiamo le componenti del rendimento potenziale, è ragionevole attendersi un rendimento annualizzato totale del 6%, circa, composto da un dividend yield del 3,3%, una crescita degli utili del 7,5% e una compressione del multiplo di un 2% annuo. Ciò porta ad un rendimento atteso di circa il 9% annuo per i prossimi cinque anni.

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