Trimestrali, dati macro e Halloween: una settimana da brivido per i mercati

La scorsa settimana avevamo concluso il nostro report del lunedì osservando che: “Questa settimana si presenta come un momento di relativa calma prima della tempesta, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi, del report sui nonfarm payrolls e della riunione della Fed nella prima settimana di novembre.”

I mercati hanno preso alla lettera questo scenario: gli investitori hanno preferito ridurre l’esposizione, preparandosi ai potenziali nuovi venti in arrivo. Il risultato? Le principali piazze hanno chiuso la settimana in territorio negativo. Lo S&P 500 ha interrotto una striscia positiva di sei settimane, con una flessione dello 0,96%. In Europa, lo Stoxx 600 ha ceduto l’1,18%, con tutte le principali borse – da Milano a Francoforte – che hanno registrato ribassi, confermando un sentiment prudente.

Nonostante il clima di incertezza, il Nasdaq 100 ha brillato, portando a sette le settimane consecutive di rialzi. A trainare il rally del comparto tecnologico spicca Nvidia, il cui slancio riflette il forte appetito degli investitori per i titoli dell’intelligenza artificiale e semiconduttori. Tuttavia, questo ottimismo non si è esteso all’intero listino: l’indice Nasdaq 100 equiponderato, infatti, ha chiuso in territorio negativo, segno che i grandi titoli hanno spinto il settore.

A distinguersi nell’ultima settimana è stata anche Tesla, che ha inaugurato la stagione delle trimestrali delle “Magnifiche 7” con una performance impressionante: un progresso settimanale di circa 22%. Anche se non è la sua miglior settimana di sempre – aveva registrato rialzi superiori già lo scorso luglio – rimane comunque la seconda miglior reazione post-trimestrale della sua storia, superata solo da un exploit del 2013. Questi acquisti hanno permesso al titolo di rientrare finalmente in territorio positivo nel 2024, dopo essere stato tra i peggiori dello S&P 500 per buona parte dell’anno. Con le sue quotazioni pronte a spegnere 3 candeline (il periodo più lungo) dai suoi passati massimo storico, con crolli di oltre il 70% nel frangente, attualmente al 34%, Tesla sembra respirare un’aria nuova. Gli investitori, però, restano ottimisti: il titolo ha il P/E forward più alto tra le Magnifiche 7, pari a 87,8x, segnalando aspettative elevate sulle sue prospettive di crescita.

La settimana si apre oggi, 28 ottobre, considerato storicamente il giorno migliore dell’anno per lo S&P 500, con un progresso medio dello 0,51%, secondo i dati di Carson dal 1950 a oggi. Questo sarà l’inizio di una settimana ricca di appuntamenti macro e trimestrali, decisivi per l’andamento dei mercati.

La settimana si preannuncia ricca di eventi cruciali per i mercati, con focus su trimestrali di colossi globali e aggiornamenti sull’economia reale. Gli investitori saranno particolarmente attenti ai dati macro provenienti dagli Stati Uniti e dall’Europa, in cerca di segnali che possano orientare le future mosse della Fed e della BCE, con i rendimenti decennali in deciso rialzo negli ultimi periodi.

Negli Stati Uniti, gli operatori si concentreranno sui dati del PIL del terzo trimestre. Le stime puntano a un’espansione del 3%, alimentata dalla solidità della spesa dei consumatori, ma i mercati restano in allerta per possibili sorprese. Sarà cruciale anche il report sull’inflazione PCE core, che dovrebbe confermare una crescita dei prezzi intorno al 2,7% su base annua, mantenendo viva la pressione sulla Fed per eventuali aggiustamenti futuri.

In parallelo, venerdì 1° novembre il focus si sposterà sui dati non-farm payrolls, con l’attesa per un incremento di 140.000 posti di lavoro, in rallentamento rispetto ai mesi precedenti, complice l’uragano Milton e lo sciopero Boeing. Il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 4,1%, ma una sorpresa potrebbe spostare le aspettative sui prossimi interventi della Fed.

In Europa, l’attenzione sarà concentrata sugli aggiornamenti relativi all’inflazione e alla crescita del terzo trimestre. Le aspettative vedono una crescita del PIL dell’Eurozona limitata allo 0,2%, con la Germania che potrebbe mostrare una contrazione dello 0,3%, confermando il trend negativo della sua economia. In Italia la crescita è attesa allo 0,8%. Sul fronte dell’inflazione, si prevede un leggero aumento al 1,9%, ma l’inflazione sembra ormai sotto controllo, alimentando speculazioni su possibili tagli dei tassi da 50 punti base da parte della BCE nella prossima riunione.

In Asia, gli investitori seguiranno con attenzione i dati provenienti dalla Cina. I PMI manifatturieri e dei servizi, insieme al PIL del terzo trimestre, offriranno un quadro più chiaro sullo stato di salute dell’economia. Le previsioni vedono una crescita annuale del 5%, in lieve miglioramento rispetto al 4,7% del secondo trimestre, ma la domanda interna continua a mostrare segnali di debolezza nonostante le recenti misure di stimolo. Anche il Giappone sarà sotto i riflettori, dopo le elezioni del fine settimana gli investitori saranno ora maggiormente attenti alla Banca del Giappone che terrà la sua riunione di politica monetaria. Sebbene i tassi di interesse dovrebbero rimanere invariati allo 0,25%, gli investitori cercheranno segnali su un possibile cambio di direzione entro la fine dell’anno. Oltre alla politica monetaria, saranno pubblicati dati su produzione industriale, fiducia dei consumatori e mercato del lavoro, elementi cruciali per comprendere le prossime mosse della BoJ.

Le trimestrali in arrivo forniranno una fotografia aggiornata sulla salute delle principali aziende americane. Questa settimana sarà particolarmente intensa, con 168 aziende dell’S&P 500 pronte a presentare i loro risultati, il numero più alto della stagione. Tuttavia, non sarà solo la quantità a fare la differenza, ma anche la qualità: ben cinque delle Magnificent 7 – Microsoft, Apple, Amazon, Alphabet e Meta – pubblicheranno i loro conti, influenzando in modo significativo il sentiment dell’intero settore tecnologico.

Ogni big tech affronterà sfide specifiche, con problematiche che potrebbero avere un impatto sui mercati. Microsoft dovrà rassicurare gli investitori sulle sue prospettive nell’intelligenza artificiale, un settore in cui la concorrenza cresce e le aspettative sono elevate. Per Apple, l’attenzione si concentrerà sulla domanda dei nuovi prodotti e sull’efficienza nella gestione delle supply chain, temi critici che potrebbero determinare l’andamento delle vendite nei prossimi mesi. Gli investitori di Amazon sono preoccupati per le ingenti spese in conto capitale, che continuano a pesare sui margini e ridurre i profitti, spingendo alcuni analisti a chiedersi se l’azienda stia investendo troppo aggressivamente nella sua infrastruttura. Per Alphabet, la maggiore fonte di incertezza è rappresentata dall’indagine antitrust in corso da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che potrebbe compromettere il suo modello di business se dovesse emergere una condanna per pratiche monopolistiche. Un tema centrale di queste trimestrali sarà l’intelligenza artificiale, con particolare attenzione agli investimenti infrastrutturali necessari per sostenere lo sviluppo di questa tecnologia. Nel terzo trimestre del 2024, si prevede che Microsoft, Alphabet, Amazon e Meta abbiano speso 56 miliardi di dollari in capex (spese in conto capitale), un aumento del 52% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi investimenti riflettono la corsa delle big tech a consolidare la loro leadership nell’AI, nonostante le crescenti pressioni sui costi.

Nonostante l’agenda settimanale sia ricca di appuntamenti chiave, Halloween potrebbe offrire agli investitori un’occasione per distogliere l’attenzione dai mercati. Secondo le stime della National Retail Federation (NRF), la spesa totale per la stagione spettrale di quest’anno dovrebbe raggiungere gli 11,6 miliardi di dollari, in leggero calo rispetto al record di 12,2 miliardi dell’anno scorso.

Chi parteciperà alle celebrazioni prevede di spendere in media 103,63 dollari, circa 4,62 dollari in meno rispetto al picco registrato nel 2023. Sebbene non sia una festività tipicamente associata ai regali, Halloween ha visto negli ultimi anni un incremento significativo della spesa in decorazioni, costumi e dolciumi.

Tra le categorie di spesa, i dolciumi si confermano i più popolari, con una previsione di vendite pari a 3,5 miliardi di dollari. Le decorazioni non sono da meno, con stime che indicano un totale di 3,8 miliardi di dollari, seguite a ruota dai costumi, anch’essi a quota 3,8 miliardi. Perfino i biglietti di auguri, sebbene di nicchia, genereranno circa 500 milioni di dollari di spesa.

Halloween si inserisce tra gli eventi di consumo più rilevanti negli Stati Uniti, insieme alle festività natalizie, al ritorno a scuola, a San Valentino e alla Festa della Mamma. Tuttavia, la ricorrenza di ottobre si distingue non solo per la partecipazione diffusa, ma anche per il suo ruolo di indicatore della propensione dei consumatori a spendere. In un contesto economico incerto, il modo in cui i consumatori celebrano Halloween può offrire spunti utili per comprendere l’orientamento della spesa nei mesi successivi, anticipando potenzialmente le dinamiche di consumo per le festività natalizie. Il mercato consumer continua a cercare segnali di fiducia nelle abitudini di spesa, e Halloween potrebbe rappresentare un banco di prova importante per valutare la capacità delle famiglie di mantenere livelli di consumo elevati, anche in un contesto di pressione economica. In un momento in cui la solidità del consumatore americano è cruciale per sostenere la crescita economica, eventi come Halloween assumono un significato che va oltre la semplice festività, offrendo indicazioni sulle future tendenze di spesa e, di riflesso, sulle aspettative per la performance dei mercati nel quarto trimestre.