Tra tapering e reporting season, i mercati azionari cercano una direzione

Dopo settimane molto tiepide sul fronte delle notizie economiche, l’inizio della reporting season americana, e gli ottimi utili dei finanziari americani, sanciscono l’inizio di una fase che si preannuncia decisamente più dinamica sul fronte del newsflow macroeconomico, societario e sanitario globale.

Su quest’ultimo fronte, la ripresa sul fronte dei contagi, alla luce dello sviluppo di nuove varianti del Covid, non sta finora evidenziando ricadute sul piano del sentiment generale degli investitori, sebbene il quadro resti incerto ed in evoluzione, per via delle ricadute che un ritorno a misure restrittive avrebbe su settori ciclici legati agli spostamenti.

Sul piano delle valutazioni, sorprendono sempre più i rendimenti dei titoli di stato, scesi nel caso del decennale USA sotto l’1.3%, soprattutto alla luce delle prime manovre ufficiali di tapering da parte delle Reserve Bank of New Zealand, della Bank of Canada e delle parole di James Bullard, che ha evidenziato la possibilità di un inizio di “retromarcia” sul piano della politica monetaria futura della Fed. Lo schiacciamento dei rendimenti rappresenta un fenomeno che abbiamo osservato nelle ultime settimane e che evidenzia l’opinione degli investitori rispetto a due fenomeni economici: l’inflazione e la crescita. Se da un lato, infatti, rendimenti bassi evidenziano timori contenuti sul piano dell’inflazione, dall’altro sono anche il segnali di aspettative di crescita economica modeste o, perlomeno, già scontate nei prezzi attuali.

Una simile lettura dei rendimenti del mercato monetario è coerente con quanto osserviamo sugli indici azionari, dove continua a sorprendere la sovraperformance del Nasdaq e del comparto Growth rispetto a quello Value. Nello specifico, se osserviamo la performance relativa di SPYG e SPYD, è di tutta evidenza che la sovraperformance della prima parte dell’anno dei titoli value e high dividend rispetto a quelli growth sia stata del tutto riassorbita nelle ultime settimane.

Sul piano tecnico i mercati continuano ad evidenziare solidità, pur in quadro di price action nel complesso debole. Mercati così solidi possono offrire scarse opportunità d’ingresso sul piano delle valutazioni ma, tuttavia, restare impostati così al lungo. La volatilità resta molto contenuta e, a fine anno, ciò potrebbe favorire una seconda metà del 2021 di rendimenti azionari in linea con i primi sei mesi dell’anno.

TECHNICALS IN FOCUS

SPX500

Apertura in gap down per l’S&P500 questa notte con l’indice che appare in progressivo indebolimento da alcune sedute, dopo i recenti nuovi massimi della scorsa settimana. Il gap down evidenzia particolare debolezza e anche sul timeframe a 4 ore non appaiono segnali di rallentamento della pressione al ribasso. Il supporto in focus di queste ore resta in area 4.240, una resistenza che è stata rotta a rialzo a fine Giugno e che ha dato il via al rally fino ai 4.400 punti segnati di recente. Al momento attuale si tratta di una flessione in linea con un mercato che fatica a registrare nuovi massimi e che necessità di correzioni, sia pur minime, trovare acquirenti. Solo un cedimento sotto i 4.240 punti spingerebbe a riflessioni di lungo periodo circa un eventuale cambiamento del quadro tecnico dell’indice. Sarà fondamentale osservare la volatilità in questa correzione, che per ora non evidenzia espansioni significative.

GER30

Anche per l’indice tedesco oggi l’apertura è stata in gap down, in quella che è un apertura debole di settimana. Il quadro tecnico del GER30 è più debole rispetto a quello degli indici americani, in quanto la formazione di nuovi massimi, in area 15.800, è stata più debole e l’indice viene da una fase di lateralità dei prezzi molto più estesa. Allo stesso tempo, il GER30 tende ad avere una logica “mean reverting” molto pronunciata rispetto agli indici americani. Per queste ragioni, il primo supporto in focus è in area 12.260, con un eventuale cedimento del primo supporto che proietterebbe l’indice sul vero supporto chiave di periodo, nel range 15.000 – 14.900, dove passa la trendline rialzista che congiunge i minimi più significativi dal minimo storico di Marzo 2020. Come nel caso dell’S&P500, la volatilità è in moderata espansione, facendo ritenere la flessione attuale al momento un semplice movimento di pull back successivo alla formazione recente di nuovi massimi storici.

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