I mercati statunitensi stanno vivendo un nuovo sprint, con il S&P 500 su nuovi massimi storici e in cerca di superare la soglia psicologica dei 5000 punti.
Dal marzo 2021, quando l’indice superò i 4000 punti, sono trascorse 149 sedute caratterizzate da sfide significative. Gli investitori hanno dovuto affrontare aumenti di 525 punti base nei tassi d’interesse, preoccupazioni inflazionistiche ed energetiche, una recessione degli utili dell’S&P 500, una crisi bancaria e tensioni geopolitiche, solo per citarne alcune. Nonostante queste sfide, i mercati hanno dimostrato una sorprendente resilienza. Il settore energetico XLE ha guidato la carica con un impressionante +88%, seguito dal settore tecnologico XLK con un solido +58%. Mentre tutti i settori sono in territorio positivo, solo questi due hanno brillato per sovraperformare l’S&P 500.
L’eventuale odierno raggiungimento dei 5000 punti per l’S&P 500 restituirebbe un progresso del 25% dai passati 4000, un traguardo che ha richiesto più tempo rispetto alle 89 sedute necessarie per registrare una crescita del 33%, ovvero il passaggio dai 3000 ai 4000 punti. Durante questo periodo, la pandemia è stata sia la causa che la cura per il mercato. Tuttavia, è stato un periodo più breve rispetto alle circa 255 sedute che, dal 2014 al 2019, lo S&P 500 ha impiegato per superare i 3000 punti, richiedendo un guadagno del 50%.
In questo viaggio attraverso le tempeste del mercato, gli investitori hanno dimostrato di saper guardare oltre le avversità. Il superamento della soglia dei 5000 punti rappresenta una pietra miliare e una testimonianza della resilienza del mercato finanziario di fronte alle sfide globali. Come diceva Warren Buffett: “I mercati servono a trasferire la ricchezza dagli impazienti ai pazienti”.
Anche ieri i titoli sono saliti grazie all’ottimismo sulla tenuta dell’economia statunitense, che continuerà ad alimentare gli utili societari. I titoli si sono lasciati alle spalle i commenti da falco di diversi membri della Fed, che continuano a suggerire pazienza sul percorso dei tagli sui tassi, cosi come i rialzi dei rendimenti decennali.
A sostenere il sentimento positivo del mercato all’inizio dell’anno sono gli utili societari, che sono in aumento e le stime per l’intero anno si mantengono stabili, indicando una crescita dell’11%. Siamo a circa metà della stagione degli utili e quasi l’81% delle società che hanno comunicato i risultati ha battuto le stime, con una stima di crescita degli utili a/a dell’S&P 500 del 8,1% nel quarto trimestre.
I venti di coda dell’AI continuano a sostenere gli utili relativi e i guadagni dei prezzi azionari, ma la leadership del mercato dovrebbe ampliarsi nel corso dell’anno. L’economia rimane solida e la Fed si sta preparando a passare a un atteggiamento meno restrittivo, il che dovrebbe favorire alcuni dei segmenti in ritardo del mercato.
Nel frattempo, nell’attuale giornata sono emerse nuove notizie dalla Cina, con la pubblicazione dei dati sull’inflazione al consumo e alla produzione. I numeri indicano una diminuzione dello 0,8% su base annua per i prezzi al consumo cinesi (rispetto alle aspettative di -0,6% su base annua). Questo rappresenta il quarto mese consecutivo con un dato negativo su base annua. Tuttavia, l’inflazione cinese in ribasso è principalmente guidata dal calo dei prezzi dei generi alimentari, che sono scesi del 5,9% su base annua a gennaio. Al contrario, l’Indice dei Prezzi al Consumo core (al netto di cibo ed energia) rimane in territorio positivo, registrando un aumento dello 0,4% su base annua. Pertanto, non si assiste ancora a una deflazione su larga scala in Cina. Il calo dei prezzi alimentari potrebbe persino risultare utile a stimolare i consumi privati cinesi, alleviando il costo della vita e migliorando il potere d’acquisto dei consumatori.
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