Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

La famosa poesia di Ungaretti “Soldati” non può non descrivere al meglio l’attuale fragilità e precarietà del sentiment sui mercati finanziari. Come foglie autunnali i mercati si lasciano sopraffare dal vento delle preoccupazioni (le quali sono sempre le stesse: inflazione e crescita), cercando di rialzare la testa nei brevi attimi di quiete.

Seduta decisamente in pesante rosso quella di ieri a Wall Street, con l’indice tecnologico Nasdaq 100 che ha ceduto il 5,06%, la seconda volta in un singolo mese (l’ultima risaliva al 5 maggio) e lo S&P 500 il 4,04% (la peggiore seduta dall’11 giugno 2020). Indici americani che quindi aggiornano i minimi da inizio anno con il Nasdaq al -27,71% e lo S&P 500 -18,20%, compromettendo la ripresa e con un deciso rischio di concludere una nuova settimana in flessione – la settima consecutiva (l’ultima volta verificata nel periodo gennaio – marzo 2001 con l’indice S&P 500 che ha registrato 8 settimane consecutive in negativo. Sebbene la forza dietro l’ansia del mercato, come detto, non sia nuova, ieri incentrata sul tema inflazione, le preoccupazioni degli investitori sono state accresciute dagli annunci sugli utili dei giganti della vendita al dettaglio Target e Walmart, che hanno entrambi riportato risultati deludenti, citando sfide significative in termini di costi. Il consumo discrezionale e dei beni di prima necessità i settori maggiormente penalizzati, con flessioni superiori al 6%, seguono il tecnologico -4,74% e l’industriale -3,75%. Interessante, tuttavia, osservare come la seduta di ieri abbia visto le small cap sovraperformare sulle large cap, a rimarcare una preoccupazione principalmente legata al tema inflazione.

Seduta europea, anch’essa in territorio negativo, sulla scia dei timori inflazionistici nel Regno Unito, ai massimi degli ultimi 40 anni e con gli indici che sono stati successivamente trascinati al ribasso dall’apertura di Wall Street. A Piazza Affari si sono contraddistinte Unicredit +2,05%, sulla scia delle indiscrezioni su un rinnovato interesse per Commerzbank, mentre forti vendite sono state registrate su Saipem -5,13%, Nexi -4,13% e Amplifon -5,13%. Male anche il settore auto con Ferrari -3,15%, Stellantis -1,6% e Pirelli -2,39%.

Ieri la Fed di New York ha aggiornato il suo rapporto sulla catena di approvvigionamento globale evidenziano forti pressioni. Premure che restano quelle ormai ben conosciute: dalla guerra in ucraina, alle chiusure cinesi fino alla carenza di manodopera.

Giornata odierna priva di importanti pubblicazioni macroeconomiche, con gli indici asiatici al ribasso, sulla scia delle vendite di Wall Street. In Europa l’attenzione sarà focalizzata sulla lettura dei verbali dell’ultima riunione Bce mentre negli Stati Uniti sui dati del mercato del lavoro e immobiliare.

Con un’agenda “magra” l’attenzione potrebbe essere spostata sulle vicende di adesione alla Nato, da parte di Finlandia e Svezia, e con la Turchia che mostra segnali di apertura, ma condizionati a “favori”.

Criptovalute: tra i venti di agitazione, sulla scia degli attacchi post scandalo UST, alle Criptovalute: tra i venti di agitazione, sulla scia degli attacchi post scandalo UST, alle vendite sul mercato azionario, il mondo delle criptovalute fatica ad alzare la testa. Bitcoin ieri ha ceduto oltre il 5%, scambiando leggermente sotto i $30mila. Peggio Ethereum, scivolato di oltre l’8%, sotto i $2000. In rialzo dYdx +2%.

Non mancano nuove preoccupazioni e scandali, dal Feminist Metaverse, improvvisamente crollato del 99,7%, all’attacco su QANplatform (QANX) con un furto da 325 ETH (circa $635.000), in quello che è stato definito un “bridge issue”. A dare speranze e luce nel settore oggi ci ha pensato la Russia, per voce del suo Ministro dell’industria e del commercio Denis Manturov, il quale ha riportato che la Russia è intenzionata a legalizzare il Bitcoin: “La domanda è quando questo accadrà, come accadrà e come sarà regolamentato…” queste alcune parole pronunciate.

 

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