Settimana importante sui mercati finanziari, sia da un punto di vista macroeconomico che, soprattutto, tecnico. La settimana passata lascia in dote un’economia americana ancora tonica, soprattutto sul fronte del consumo, motore di un’economia stelle e strisce, di un sentiment sull’economia europea nuovamente in crescita, ma soprattutto di importanti rotture tecniche. Lo S&P 500 è stato in grado di rompere al rialzo la media mobile giornaliera a 200 periodi, così come la trendline decrescente dai massimi di gennaio 2022. Ora, in prossimità dell’area dei 4100 sarà importante vedere se sarà in grado di superare i precedenti massimi relativi (dello scorso 13 dicembre) o, se invece, assisteremo ad un nuovo rintracciamento, come nei passati bear market rally.
Nasdaq in grado di superare a sua volta la propria media a 200 giorni, evento che non si verificava dallo scorso marzo, tuttavia trovando freno alla sua corsa sulla resistenza dell’area dei 12170.
Tutto questo con una stagione delle trimestrali mista. Dati alla mano, il 29% delle società dell’S&P 500 ha comunicato i risultati effettivi del quarto trimestre 2022. Di queste il 69% ha riportato utili per azioni superiori alle stime, in crescita rispetto al 67% della fine della scorsa settimana, ma inferiore alla media decennale del 73%. Servizi di comunicazione, industriale, consumi di beni di prima necessità e finanziario, i settori maggiormente penalizzati.
Settimana, come riportato, decisiva sui mercati finanziari, tra le decisioni di politica monetaria delle banche centrali negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’area dell’euro. Con i mercati che scommettono su un percorso meno al rialzo dei vari istituti sarà cruciale appurare i toni che, soprattutto Powell e la Lagarde, utilizzeranno per frenare o meno un effetto ricchezza che divampa tra gli investitori. Le pubblicazioni statunitensi di venerdì sui Non Farm Payroll regaleranno una nota interessante sul cammino del mercato del lavoro, principale tema contrario ad un possibile freno dei rialzi Fed, mentre in Europa le letture su inflazione e crescita rappresentano i temi centrali dei timori europei. Tutto questo con lo sfondo della decisione da parte del cartello OPEC+ ma soprattutto del proseguimento delle trimestrali, con i grandi nomi del calibro di Apple, Alphabet, Amazon e Meta (la cui capitalizzazione complessiva e’ pari a circa 5,044 mld di dollari, ovvero circa 6,5 volte il valore del FTSE MIB) così come di Exxon e McDonald’s. In Europa di scena soprattutto il settore bancario, con i grandi nomi quali Unicredit, Intesa San Paolo, UBS, Deutsche Bank e Santander. Gli investitori desiderano tornare a concentrarsi sulla crescita dopo che le recenti preoccupazioni in tema recessione, con i licenziamenti di alto profilo e le difficoltà della catena di approvvigionamento che hanno intaccato il sentiment mentre in Europa il tema sullo stato di salute dei principali istituti finanziari, con uno sguardo in particolare sulle riserve sui crediti deteriorati sarà un interessante monito per il proseguimento o meno della forza della tendenza rialzista.
Negli Stati Uniti, la decisione di politica monetaria della Fed, attesa per mercoledì, sconta un rialzo di 25 punti base al 98,9%, tuttavia sarà la successiva conferenza stampa a generare volatilità sui mercati. Oltre alla Fed, il rapporto sui NonFarm Payrolls statunitense di venerdì sarà determinante per correggere o meno l’evoluzione che i mercati potrebbero anticipare nella tarda seduta di mercoledì. A gennaio l’economia potrebbe aver aggiunto 185.000 posizioni, mentre la disoccupazione dovrebbe salire al 3,6%. La retribuzione oraria media è vista in crescita allo stesso ritmo del periodo precedente, con un risultato atteso dello 0,3% m/m. In aggiunta a tali appuntamenti, gli investitori presteranno molta attenzione ai PMI manifatturieri e non manifatturieri dell’ISM, che probabilmente confermeranno la contrazione dell’attività industriale a gennaio, ma con il settore terziario atteso tornare nuovamente in area di espansione. Nel corso della settimana ben 107 società dell’S&P 500 (tra cui sei componenti del Dow 30) presenteranno i risultati del quarto trimestre.
In Europa, la giornata di giovedì vedrà la Banca Centrale Europea e la Banca d’Inghilterra proseguire la loro campagna aggressiva in tema di lotta all’inflazione aumentando i tassi di interesse di 50 punti base. Sul fronte macro, saranno pubblicati i principali rapporti su crescita, inflazione e disoccupazione per l’Area Euro, Germania, Italia, Francia e Spagna. L’area euro, insieme a Germania e Francia, ha probabilmente evitato una crescita negativa nel quarto trimestre, grazie al clima più mite che ha contribuito ad alleviare la crisi energetica; cio’ tuttavia non e’ atteso essere di supporto per il PIL italiano, con le previsione per una contrazione della crescita nel quarto trimestre. Per quanto riguarda le pressioni sui costi, si prevede che l’inflazione nell’Eurozona nel suo complesso continuerà a rallentare a gennaio. In Germania, tuttavia, i prezzi dovrebbero aumentare più rapidamente del 9,2% (dall’attuale 8,6%), rischiando di generare nuovi grattacapi in attesa della riunione Bce di giovedì.
In Asia, l’attenzione è rivolta ai dati PMI cinesi, per il primo indicatore della seconda economia mondiale da quando il governo ha abbandonato la politica dello zero-Covid all’inizio del mese. Settima importante anche in Giappone, caratterizzata dai dati sulla fiducia dei consumatori di gennaio, dalla produzione industriale, dalle vendite al dettaglio e dal tasso di disoccupazione.
Settimana che si apre con la pubblicazione odierna da parte del Fondo Monetario Internazionale sulle prospettive economiche mondiali.
Criptovalute : con il Bitcoin in crescita di quasi il 43% da inizio anno il mondo delle criptovalute brinda al rinnovato ritorno al rischio. Sebbene la settimana rischia di essere decisiva per il proseguimento o meno del rally intanto l’ecosistema cripto ha potuto beneficiare del venir meno delle eccessive paure che nell’ultimo anno hanno intaccato la sua credibilità. Nel cercare di sfruttare l’ondata di ottimismo, il fondatore di Tron, Justin Sun, punta a far accettare il suo token TRX come moneta a corso legale in 5 Paesi entro quest’anno. In un thread su Twitter, Sun ha dichiarato che, sebbene l’obiettivo sia “ambizioso”, è “fiducioso” che possa diventare realtà. Nell’ottobre 2022, il Commonwealth di Dominica ha adottato TRX e altre sei criptovalute basate su Tron come moneta legale. All’inizio di questa settimana, un membro del parlamento ha proposto una legge che, se approvata, renderebbe Tron moneta a corso legale nella nazione insulare dei Caraibi orientali di St. Maarten. In linea con la Dominica, il progetto di legge di St. Maarten propone di adottare Tron come blockchain nazionale del Paese.
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