Settimana degli NFP, con il piano infrastrutturale di Biden sullo sfondo

Con l’eccezione dei Non Farm Payrolls, gli investitori non sembrano attesi ad un settimana particolarmente densa sul piano degli eventi macroeconomici. Tuttavia, sullo sfondo i mercati potrebbero essere influenzati da una serie di eventi che, anche solo potenzialmente, potrebbero incidere significativamente sul sentiment degli investitori. 

Sul fronte vaccinale, il quadro resta ancora complesso in Europa, con molti dei nuovi casi che sono il risultato della diffusione della variante del Regno Unito e con una adozione molto lenta del vaccino in gran parte del continente.  L’aumento dei nuovi casi quotidiani in Italia, Francia e Polonia ha costretto i paesi a nuove restrizioni e, in Germania, anche Angela Merkel è stata costretta a prolungare il lockdown nel paese. In aggiunta aumentano le tensioni tra il Regno Unito e il resto d’Europa, con l’UE che ha minacciato di bloccare le esportazioni verso il Regno Unito, finchè AstraZeneca non avrà onorato gli impegni in termini di fornitura dei vaccini.  

Negli Stati Uniti, dopo l’approvazione del pacchetto di stimolo da $1.900 miliardi, il presidente Joe Biden ha intenzione di iniziare a discutere del suo progetto infrastrutturale “Build Back Better” da $3.000 miliardi. Tuttavia, non sembra potersi attendere l’appoggio dei repubblicani in questa circostanza, impauriti dall’ipotesi che un simile stimolo fiscale sia successivamente ripagato da un aumento delle tasse sulle aziende.  In questo senso, il Segretario del Tesoro, Janet Yellen, non ha escluso la possibilità di un aumento strutturale delle tasse nel corso della sua ultima testimonianza al Congresso.

Infine, un ulteriore evento sotto osservazione è l’evoluzione del disincaglio del cargo nel canale di Suez che, almeno nel breve termine, potrebbe provocare un rialzo dei prezzi di trasporto delle merci.

Infine, questa settimana è attesa la riunione dell’OPEC+ dalla quale tuttavia non sono attesi interventi significativi, anche per via del progressivo aumento delle scorte nelle ultime settimane e in ragione di una ripresa della domanda che in Europa è sempre più flebile. 

TECHNICALS IN FOCUS

FB

Interessante set-up tecnico per Facebook che in questi mesi ha sempre tenuto i livelli di prezzo corrispondenti alla MM a 200 giorni ed è andato a rompere la trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti che partono da Agosto 2020. La rottura ha spinto il titolo fino ad area $300 ed ora è tornata sul supporto di area $275. La tenuta del livello attuale proietterebbe nuovamente il titolo in area $300 e potenzialmente verso area $350, $400 e $425 in un’ottica di medio termine, se proiettiamo su area $275 la distanza massima ($300 – $250) del triangolo di consolidamento di questi mesi. Solo una discesa sotto area $260 invaliderebbe l’attuale set up rialzista.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

S&P500: Stagionalità per il mese di Aprile

Con la chiusura del mese di Marzo ha senso, come sempre, interrogarsi su ciò che ci attende nel mese che inizia, Aprile, sotto il profilo della stagionalità. In generale, sappiamo che la primavera e l’inizio dell’estate corrispondono al periodo migliore per gli indici azionari, in particolare negli ultimo decennio. Osserviamo come, storicamente, si è comportato l’S&P500 nel mese di Aprile nel periodo 2001 – 2020. 

Come osserviamo, in 15 degli ultimi 20 anni l’indice ha chiuso il mese di Aprile in positivo, con guadagni medi superiori al 2.5%. In aggiunta, se escludiamo il 2002, l’indice ha registrato anni molto positivi, c.d. outliers, nel 2003, 2009 e 2020, ossia in uscita dalle recessioni degli ultimi 20 anni. Restringiamo ora il campo di osservazione agli ultimi 10 anni.

Negli ultimi dieci anni il bias rialzista dell’indice è stato ancora più marcato, con quasi l’82% dei mesi chiusi in positivo e il 2020 che ha rappresentato l’eccezione statistica nel periodo preso in considerazione. Tuttavia, l’elemento che spicca è la persistenza statistica di Aprile come un mese positivo per il principale indice americano.

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