Nell’ultima settimana, i riflettori del mercato finanziario hanno illuminato un panorama di alti e bassi notevoli. Gli indici S&P 500 e Nasdaq 100 hanno scalato vette mai raggiunte prima, segnando nuovi record storici, mentre gli indici di società a media e piccola capitalizzazione hanno mostrato una flessione. In questo contesto, è emersa una vivace competizione per la seconda posizione in termini di capitalizzazione di mercato a livello globale, con Apple e Nvidia in una serrata lotta per la posizione.
In Europa, il STOXX 600 ha guadagnato l’1%, spinto dallo storico (il primo dell’era Lagarde) taglio dei tassi di interesse dello 0,25% da parte della BCE, un movimento atteso nonostante un lieve aumento nelle previsioni inflazionistiche. Sul fronte del lavoro, gli USA hanno offerto una sorpresa: nonostante le nuove aperture di posti di lavoro negli Stati Uniti siano risultate essere più deboli del previsto, il rapporto sui nuovi posti di lavoro di maggio (NFP) ha superato le previsioni, con 272.000 nuove assunzioni rispetto alle 190.000 attese. I mercati azionari sono rimasti stabili, dato che allo stesso tempo il tasso di disoccupazione a maggio è salito al 4,0%, un livello che non si vedeva dal gennaio 2022.Questo contesto ha favorito il dollaro USA e innalzato i rendimenti obbligazionari, concentrando l’attenzione sulle imminenti novità riguardanti l’inflazione e le decisioni della Fed sui tassi di interesse, previste per il prossimo mercoledì.
Nel settore delle materie prime, il mercato dell’oro ha risentito di una svolta significativa. La decisione della banca centrale cinese di interrompere gli acquisti di oro, dopo 18 mesi di intense acquisizioni che avevano sostenuto il prezzo del metallo prezioso, ha provocato una flessione di oltre il 3,5% nella seduta di venerdì (alla quale si deve aggiungere la pressione al ribasso scaturita dal rafforzamento del dollaro post NonFarm Payrolls). Inoltre, l’ultima seduta di trading ha segnato la peggiore performance giornaliera dell’oro negli ultimi 52 settimane (anzi una perdita giornaliera di tale portata mancava dal 8 novembre 2020), evidenziando la volatilità e l’incertezza che ancora permeano il settore delle materie prime. Questo movimento interrompe un trend di forte domanda che aveva visto l’oro raggiungere il suo massimo storico a maggio, superando i 2.450 dollari l’oncia. Il mantenimento delle riserve d’oro invariate da parte della Cina segnala una possibile cautela nel proseguire gli acquisti a prezzi elevati, riflettendo un potenziale raffreddamento della domanda.
Dal calo dell’oro e del petrolio post decisione OPEC+ si contrappone il gas naturale che ha visto un incremento del 13% dovuto alla competizione per le scorte limitate tra Asia ed Europa. Bitcoin, dal canto suo, ha chiuso la settimana a $69.500.
In questo scenario, la nuova settimana si apre con una seduta di lunedì decisamente vivace e densa, iniziando dal crollo dell’Euro post elezioni. Mentre il dollaro statunitense prosegue la sua ascesa, alimentata dai dati sul mercato del lavoro rilasciati venerdì, l’Euro ha subito pressioni al ribasso. Le elezioni parlamentari europee, in attesa di verdetti finali, hanno rilasciato una decisa bocciatura ai governi in Francia e Germania, con conseguenze dirette sulle aspettative di mercato. In Francia, il risultato sfavorevole per il partito di Macron ha spinto il presidente a indire nuove elezioni, una mossa che riflette la volatilità politica e aumenta l’incertezza riguardo alla stabilità fiscale e politica del paese.
Questa instabilità si è riverberata anche nei mercati obbligazionari, dove abbiamo visto un marcato allargamento degli spread dei rendimenti sovrani periferici rispetto ai bund tedeschi. Il nervosismo è palpabile, come dimostrato dall’acuto rialzo del rendimento dei titoli decennali belga e francese e da un incremento considerevole, sebbene più contenuto, del BTP italiano. Al momento della stesura, il BTP mostra un aumento del 4.85% nella seduta odierna, raggiungendo circa 138 punti base.
Pressioni sulla moneta unica che ben si rimarcano nella variazione percentuale su base mensile del cambio Euro/Dollaro USA, dove si osserva un ritorno a valori negativi per la prima volta dal 10 maggio. Questo dettaglio mette in luce un’inversione delle recenti tendenze rialziste e nuove pressioni sulla moneta unica.
Nella stessa giornata odierna di intensa attività di mercato, Apple e Nvidia, due giganti tecnologici in lotta per il secondo posto nella classifica delle aziende più capitalizzate al mondo, hanno attuato strategie diverse per attrarre gli investitori. Mentre Apple ha puntato a fare colpo con nuovi annunci al suo Worldwide Developers Conference (WWDC), Nvidia ha giocato la carta dello stock split per rendere le sue azioni più accessibili e stimolare ulteriori acquisti. In particolare, Nvidia ha attuato uno split azionario 10:1, portando il prezzo di ciascuna azione intorno ai 120 dollari, una mossa che potrebbe anche facilitare la sua inclusione nel prestigioso indice Dow Jones. Apple, dal canto suo, si prepara a dimostrare la sua competitività nel settore dell’intelligenza artificiale, presentando una serie di nuove funzionalità denominate “Apple Intelligence”. Questa mossa arriva in un momento cruciale, dato che Samsung Electronics, il principale concorrente di Apple nel mercato degli smartphone, ha già integrato all’inizio dell’anno le funzionalità di intelligenza artificiale di Google nei suoi dispositivi. Dopo quasi 17 anni dallo storico lancio dell’iPhone, le attese sulla conferenza di Apple sono alte, rappresentando quasi un momento cruciale, con l’azienda che si avvia ad un nuovo capitolo guidato dall’intelligenza artificiale.
La volatilità è prevista anche per Tesla questa settimana, con un evento chiave che attira l’attenzione degli investitori. Giovedì si terrà l’assemblea annuale degli azionisti, durante la quale saranno messe al voto dodici proposte. Tra queste, spicca una di particolare rilevanza: la ratifica del compenso di Elon Musk come parte del pacchetto retributivo del CEO. Sebbene il risultato del voto sia di natura consultiva, una eventuale reiezione rappresenterebbe un notevole imbarazzo sia per il Consiglio di amministrazione di Tesla sia per Musk stesso. Aggiungendo ulteriore tensione, Musk ha espresso la possibilità di sviluppare prodotti al di fuori di Tesla nel caso non riuscisse ad aumentare le sue quote azionarie nella compagnia, un’opzione che il suo attuale accordo salariale gli permetterebbe. Con Tesla che ha registrato una delle peggiori performance dall’inizio dell’anno, con un calo del 28% e un drawdown del 56% dai suoi massimi storici, la situazione si complica ulteriormente. La minaccia di Elon Musk di sviluppare prodotti al di fuori dell’azienda, se non riuscirà ad aumentare la sua quota azionaria, solleva interrogativi significativi sul suo futuro impegno verso Tesla. Questo scenario incerto potrebbe avere un impatto rilevante sul comportamento degli investitori e influenzare negativamente il valore delle azioni nei prossimi giorni, accentuando la volatilità del titolo in un periodo già critico per la società.
Questa settimana si presenta come un momento cruciale per valutare quali fattori influenzeranno maggiormente i mercati. Da un lato abbiamo il settore dell’intelligenza artificiale, con giganti tecnologici come Apple e Nvidia che stanno spingendo nuove innovazioni, e dall’altro lato ci sono le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, con particolare attenzione ai dati sull’inflazione statunitense e alle proiezioni economiche aggiornate.
Mercoledì si rivelerà particolarmente significativo con la pubblicazione delle ultime cifre sull’inflazione e con la dichiarazione della Federal Reserve, seguite dalla conferenza stampa del suo presidente, Jerome Powell. Nonostante le aspettative di mercato che non prevedono cambiamenti nei tassi di interesse, l’attenzione si concentrerà sul dot plot — un grafico che mostra le proiezioni di tasso di interesse dei membri del Federal Open Market Committee. Questo documento fornirà indicazioni cruciali sulle aspettative future dei tassi, essenziali per comprendere la direzione della politica monetaria.
I mercati attualmente prevedono un unico taglio dei tassi di un quarto di punto nel 2024, riflettendo un clima di incertezza e aspettativa. La conferenza stampa di Powell potrebbe offrire ulteriori dettagli e sfumature che influenzeranno le decisioni degli investitori.