Con i mercati americani chiusi per festività i listini europei falliscono l’occasione di risplendere di luce propria, chiudendo in territorio misto per lo più piatto. Le rinnovate preoccupazioni riguardanti la Cina e la vittoria politica del partito AfD in Turingia, Germania, hanno dominato la scena, in una sessione il cui punto focale è stato il consueto check-up dei PMI.
Il Settore della Difesa in Affanno dopo le Elezioni Tedesche
Il settore della difesa europea ha mostrato segni di cedimento in seguito alle elezioni tedesche del fine settimana. A Parigi, come in altre parti d’Europa, i partiti estremisti di destra e sinistra si sono affermati come i veri vincitori. Gli investitori hanno reagito riducendo le loro esposizioni nel settore della difesa, un comparto che, dalla crisi in Ucraina, aveva registrato una forte crescita. Dal 24 febbraio 2022, la tedesca Rheinmetall ha visto il proprio valore aumentare del 470%, con una capitalizzazione passata da circa 4,32 miliardi di euro agli attuali 22,9 miliardi. Simili performance si riscontrano anche per la svedese SAAB (+344%), la norvegese Kongsberg (+310%), Rolls-Royce (+294%) e l’italiana Leonardo (+246%).
Ieri Leonardo ha guidato le perdite del comparto, con una flessione superiore al 7%. Nonostante queste recenti preoccupazioni, il titolo rimane in rialzo del 44% dall’inizio dell’anno, con un rapporto prezzo/utili forward di 13,33x, inferiore al valore mediano di 15,42x tra i principali concorrenti.
PMI Manifatturiero Eurozona: Contrazione Persistente
Sul fronte economico i dati di agosto hanno riportato un PMI manifatturiero dell’Eurozona a 45,8, leggermente rivisto al rialzo rispetto alla stima preliminare di 45,6, ma invariato rispetto ai due mesi precedenti. Questo valore conferma una contrazione che perdura da 26 mesi consecutivi, riflettendo l’impatto delle condizioni finanziarie restrittive imposte dalla BCE e delle conseguenze dell’aumento dei prezzi dell’energia. Il volume dei nuovi ordini è sceso al ritmo più rapido dall’inizio dell’anno, e la produzione ha registrato un ulteriore calo, nonostante un tentativo delle imprese di ridurre i costi e prolungare i tagli occupazionali per il 15° mese consecutivo.
Analizzando i dati a livello nazionale, la Francia ha registrato un calo del PMI a 43,9, segnando il livello più basso degli ultimi sette mesi. La Germania, con un PMI di 42,4, continua a vivere una recessione manifatturiera sempre più profonda. In controtendenza, l’Italia, pur rimanendo in territorio di contrazione con un PMI di 49,4, mostra segnali di stabilizzazione, avvicinandosi alla soglia critica dei 50 punti, che potrebbe preludere a un allentamento della contrazione nel breve termine. La divergenza tra la crescita manifatturiera del Sud Europa e quella del Nord/Centro Europa, già osservata nella prima metà dell’anno, sembra essere proseguita anche nel terzo trimestre. Mentre l’Italia si avvicina a una potenziale stabilizzazione, Francia e Germania continuano a lottare con contrazioni marcate e persistenti. Le preoccupazioni sulla crescita economica globale sono ben evidenziate nei settori europei, con il settore delle materie prime, misurato dall’ETF EXV6, che guida i ribassi sullo Stoxx 600 con una flessione dell’8,42%, seguito dal comparto automobilistico (EXV5) con un calo del 2,98%. In contrasto, il settore sanitario (EXV4) è in crescita del 21,27%, seguito da quello bancario (EXV1) con un aumento del 18,9% dall’inizio dell’anno.
Il Settore Automobilistico Europeo Sotto Pressione
Le pressioni cinesi, i vincoli ecologici e gli errori strategici europei sul fronte dei veicoli elettrici continuano a pesare sui titoli automobilistici. Ieri Stellantis ha chiuso in negativo, portando la flessione da inizio anno a circa il 29%. La capitalizzazione del gruppo si attesta ora a circa 43,9 miliardi di euro, quasi la metà di quella di Ferrari, che un tempo faceva parte del gruppo FCA, oggi ex Stellantis, e che attualmente è la regina del mercato italiano con una capitalizzazione di circa 80,5 miliardi di euro. Le vendite italiane di agosto hanno registrato un calo del 13,4% rispetto ad agosto 2023. Sebbene la Fiat Panda resti il modello più venduto dell’anno, con 73.895 immatricolazioni, la quota di mercato di Stellantis in Italia è scesa dal 33,2% al 31,2%. Mentre in Italia la tensione tra Governo e Stellantis è alta, dall’altra parte, per la prima volta nei suoi 87 anni di storia, Volkswagen AG sta valutando la chiusura di stabilimenti in Germania, rompendo una tradizione e rischiando un conflitto con i sindacati. Questa decisione riflette la profondità delle sfide che l’industria automobilistica europea si trova ad affrontare. I tagli pianificati da Volkswagen sono un ulteriore segnale delle difficoltà economiche che attanagliano la più grande economia europea.