I mercati sembrano aver celebrato più San Tommaso che San Valentino, dimostrando una preferenza per il pragmatismo piuttosto che per la fede nelle promesse dei banchieri centrali. Nonostante diversi tentativi del Federal Open Market Committee (FOMC) di moderare le aspettative, con la prospettiva di sei tagli dei tassi nell’anno, le letture sull’inflazione americana di ieri potrebbero aver ristabilito una visione più realistica, sebbene cinque tagli restino ancora sul tavolo.
Il primo taglio dei tassi, come ampiamente discusso, potrebbe arrivare nella riunione del 12 giugno, consentendo alla Fed di osservare quattro mesi di dati sull’inflazione anziché solo due. La cautela prevale, evidenziando la paura di commettere errori passati e la necessità di conferme. L’orientamento verso un taglio dei tassi rimane, ma in confronto a soltanto una settimana fa, i mercati hanno riveduto al rialzo le aspettative per tutte le future riunioni della Federal Reserve da marzo in poi. Sono stati aggiunti 25 punti base rispetto a quanto precedentemente scontato per ciascuna riunione. Tuttavia, il cambiamento più significativo è rappresentato da un aumento di 75 punti base previsto verso la fine dell’anno, rispetto ai livelli paventati solamente un mese fa. Attualmente, il mercato si aspetta un tasso del 4,50% a dicembre, in confronto al 3,75% atteso un mese fa.
L’inflazione complessiva per gennaio è risultata essere del 3,1% su base annua, al di sotto del 3,4% del mese scorso ma superiore alle aspettative del 2,9%. Nel frattempo, l’inflazione di fondo (escludendo cibo ed energia, componenti più volatili) è aumentata del 3,9%, in linea con il mese di dicembre e superiore alle previsioni del 3,7%.
Analizzando più a fondo, l’inflazione continua a moderarsi in settori come i prezzi del gas, i servizi energetici e i prezzi delle auto usate. Tuttavia, questi cali sono stati compensati da aumenti nei prezzi dei prodotti alimentari fuori casa, dei servizi di trasporto e degli alloggi e affitti, contribuendo a una sorpresa dell’inflazione del mese. Sebbene dati in tempo reale indichino un rallentamento dei prezzi degli affitti, c’è ottimismo che questa componente dell’inflazione dovrebbe diminuire nel tempo.
Questa lettura più calda dell’inflazione arriva in un momento in cui l’S&P 500 ha registrato un aumento del 22% dai minimi di ottobre 2023. Nonostante dati deludenti, l’ottimismo persiste nella narrativa di un miglioramento dell’inflazione, un cambio di rotta della Fed verso tagli dei tassi e un’economia che rallenta ma evita la recessione.
L’aumento dell’inflazione negli Stati Uniti e le revisioni del percorso della Federal Reserve hanno generato pressioni al rialzo sui rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi. Nella sessione di ieri, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni sono aumentati dell’0,13% arrivando a circa il 4,3%, su massimo dell’anno. Questo rialzo dei rendimenti ha influenzato negativamente gli indici azionari, con un calo generale di oltre l’1%, sebbene i titoli abbiano chiuso ben lontani dai minimi di seduta. In particolare, il Nasdaq, fortemente orientato alla tecnologia, ha registrato una flessione di circa l’1,8%. Le big tech sono scese, anche se hanno registrato una sovraperformance relativa grazie alla dinamica difensiva/di qualità. Nel frattempo, l’indice di volatilità VIX, comunemente noto come l'”indicatore della paura” di Wall Street, è salito del 13%, raggiungendo circa 15,8 punti (dopo aver toccato quasi 18 punti durante la giornata). Non ha sorpreso nemmeno la vendita delle small cap, ma l’entità – con il Russell 2000 in calo di quasi il 4%, la peggiore seduta dal 22 giugno. – dimostra che gli investitori sono estremamente preoccupati per il segmento CRE e per le banche regionali statunitensi (ETF KRE).
San Valentino sarà più costoso per gli italiani. Se il livello generale dei prezzi a dicembre 2023 è aumentato dello 0,5% rispetto ai valori di gennaio, i costi per celebrare l’amore sono schizzati. I prezzi dei fiori registrano il maggior aumento, +3,8%, seguito dalla crescita costante dei prezzi dei ristoranti +3,4%, mentre i prezzi del cioccolato segnalano una crescita del +1,9%. Nonostante i prezzi del cacao scambino su massimi storici, con un aumento del 43% da inizio anno (dopo un rally lo scorso anno del 61%, il secondo maggior aumento annuo dopo quello del 2001, su dati disponibili dal 1986), i prezzi del cioccolato non hanno subito un aumento altrettanto significativo. Rialzi del prezzo del cacao spinti al rialzo dalle condizioni climatiche ostili per i semi di cacao nell’Africa occidentale, che hanno portato a un notevole aumento del prezzo dei futures del cacao al New York Mercantile Exchange. Dopo oscillazioni tra i 2.157 e i 3.050 dollari tra il 2019 e il 2023, il prezzo del prodotto è più che raddoppiato da marzo 2023 a oggi, raggiungendo l’ultimo scambio a 5.652 dollari/tonnellata.
Se esaminiamo l’andamento annuale (da febbraio a febbraio di ciascun anno), notiamo che negli ultimi 8 anni, quattro di essi hanno registrato un’ inflazione di San Valentino (raggruppando gli aumenti di prezzi di ristoranti, fiori e cioccolato) superiore al livello generale dei prezzi. Esprimere romanticismo ha un costo.