Ritorna la paura sui mercati.

Il tema inflazione, e di un piano di rialzi più celere da parte della Federal Reserve, torna con forza al centro dell’attenzione dopo la diffusione di ieri sul livello del carovita negli Stati Uniti.

La lettura, avvenuta alle 14:30 (orario italiano) ha mostrato una crescita a gennaio del livello di inflazione dal 7% al 7.5% a/a, rispetto ad attese del 7.3%, registrando quindi il più alto valore dal 1982. Anche l’inflazione core ha visto un incremento, maggiore rispetto alle attese, dal precedente 5.5% al 6.0% a/a. Tuttavia, il dato più rilevante, come riportato anche nella lettura di ieri, è l’incremento che il livello ha registrato su base mensile: aumentato dello 0.6 per cento da dicembre a gennaio – stessa percentuale di incremento del precedente mese – riportandoci all’attenzione come questi rialzi dei prezzi non sembrano voler rallentare la corsa.

Analizzando i dati osserviamo come i prezzi dell’energia e delle auto usate, finalmente quelle nuove hanno interrotto la crescita, abbiano avuto il principale impatto sul dato del carovita di gennaio: il che ovviamente pone dubbi su come la FED possa correggere tali incrementi, i quali esulano dagli effetti di politica monetaria. Tuttavia, osserviamo come l’aumento è su base ampia, colpendo quasi tutte le categorie: i prezzi alimentari sono aumenti dello 0.9% a gennaio, interessante osservare come i costi domestici alimentari siano aumenti maggiormente rispetto a quelli al di fuori (a gennaio Food at home +1% vs Food away from home +0.7%). Ma anche le assicurazioni sanitarie (+2.7%), piatti di plastica (+4%), capi di abbigliamento femminili (+1.2%), trasporto pubblico (+1.6%) e affitti (+0.5%). Una tendenza che dovrebbe quindi continuare a spingere al rialzo le future letture. 

La risposta dei mercati è stata ovviamente forte con tutti i listini statunitensi che hanno invertito la rotta, chiudendo in territorio negativo: Nasdaq 100 -2.31%, S&P 500 -1.71% e Dow Jones -1.47%. ll Vix, il cosiddetto indice della paura, ha ieri registrato una salita di poco meno del 20%, ma soprattutto il mercato obbligazionario ha proseguito la sua discesa (con l’ETF AGG -0.9%) a causa dei rialzi dei Treasury: con il decennale americano che ritorna sopra il 2% di rendimento, sui livelli di agosto 2019. Sebbene il movimento sia stato significativo, i cambiamenti maggiori sono stati nei rendimenti obbligazionari a breve scadenza (con i rendimenti delle scadenze ad un mese salito del 57%, 3 mesi +51% e due anni +16% – quest’ultimo ha realizzato il maggiore rialzo dal 5 giugno 2009 con +21 bps), suggerendo che l’attenzione del mercato era più sulla potenziale reazione politica della Fed piuttosto che sull’inflazione stessa.

Subito dopo la diffusione del dato i mercati hanno iniziato a scommettere su un rialzo dei tassi di 50 punti base, nella prossima riunione di marzo, con percentuali del 54% (rispetto al dato di ieri del 24%). Tuttavia, le percentuali sono notevolmente aumentate al 93%, dopo le forti parole James Bullard, presidente della Saint Louis Fed e membro votante del FOMC, il quale ha riportato la necessità di un maggiore rialzo dei tassi (almeno di 100 pb nei prossimi tre incontri), rafforzando l’ipotesi di un aumento di 50 pb a marzo. Inoltre, ha suggerito che potrebbero verificarsi dei rialzi tra una riunione e l’altra e infine ha stimato che il bilancio della Fed potrebbe essere ridotto ad un ritmo rapido, eventualmente con vendite di attività non ancora scadute.

Mercati azionari americani che hanno corretto su tutti i settori, con le sole Apple, Microsoft, Alphabet, Tesla, Amazon e Nvidia che insieme hanno visto bruciare circa $244.69 mld di capitalizzazione. Solamente 66 titoli nello S&P 500 hanno chiuso al rialzo, guidate da Walt Disney +3.35%, Micron +3.29% e Kellogg +3.11%.

All’interno delle industrie osserviamo rialzi nelle materie prime, bevande, distribuzione alimentare e alloggi mentre vendite soprattutto nei Real Estate, tecnologico e utilities. Value e difensivi quindi il miglior rifugio, con il settore immobiliare e tecnologico a sottoperformare i finanziari di due punti percentuali

La risposta europea sul tema inflazione, mediante la stessa presidente BCE Lagarde, cerca di gettare acqua sul fuoco, mettendo in guardia da precipitosi rialzi dei tassi in risposta agli aumenti inflazionistici causati da un aumento energetico. In particolare, la BCE deve prima analizzare gli effetti a catena di questo ciclo, ovvero di come i prezzi elevati dell’energia influiscono sugli altri prezzi. Facendo l’esempio di come i costi energetici più elevati spingano verso l’alto i prezzi dei fertilizzanti, che rendono il cibo più costoso, la Lagarde ha affermato: “Lo esamineremo molto da vicino a marzo e in tutte le altre riunioni dei prossimi mesi. Se necessario, agiremo. Ma questo va solo passo dopo passo”.

Europa che dopo aver ieri corretto, sulla scia dei timori americani, è riuscita comunque a chiudere prevalentemente in territorio positivo

OIL: l’OPEC ha ieri evidenziato, all’interno del suo bollettino mensile, i rischi al rialzo nella sua previsione di domanda globale di petrolio (+4,2mb/d nel 2022). Tuttavia, secondo i dati dell’OPEC, la sua produzione è aumentata solo di 64 mila b/d a gennaio, mentre l’accordo OPEC+ prevedeva un aumento di 250 mila b/d). Probabilmente questo potrebbe agevolare Teheran sui negoziati, riportando il petrolio iraniano sul mercato.

Calendario Trimestrali 

Giornata che vede oggi le pubblicazioni di Under Armor Volvo, Fastighets, British American Tobacco, Boliden e Unipol

Ieri passo falso per Affirm, uno dei maggiori fornitori dei pagamenti “compra ora, paga dopo”, che è crollata del 21% dopo aver erroneamente (riportato essere un errore umano) pubblicato un tweet a riguardo risultati parziali che hanno rivelato perdite crescenti, sebbene le pubblicazioni fossero attese a chiusura dei mercati. Affirm ha quindi accelerato il rilascio dei suoi risultati completi, che hanno mostrato che le entrate sono aumentate del 77% a $ 361 milioni su base annua poiché il numero di clienti attivi sulla sua piattaforma è più che raddoppiato a 11,2 milioni. Ma le perdite trimestrali sono aumentate a 57 centesimi per azione da una perdita di 37 centesimi per azione poiché ha speso di più in assunzioni e marketing per alimentare la crescita.

Calendario Macroeconomico 

Giornata odierna che ha visto la lettura preliminare sul PIL a dicembre nel Regno Unito contrarsi meno del previsto con il settore sanitario che compensa la caduta generata dalla diffusione della variante Omicron.

Negli Stati Uniti è attesa la diffusione sull’indagine della fiducia dei consumatori dell’Università di Michigan, dove nonostante l’importanza del valore di per se sarà anche interessante captare le aspettative dei consumatori in tema inflazione

Attenzione, inoltre, al discorso atteso per le 18:30 da parte del membro FED Barkin. 

A seguito dell’elevata inflazione degli Stati Uniti, i mercati guarderanno a qualsiasi segnale della FED. Oggi parlerà il governatore della Fed Barkin.

Infine, la banca centrale russa dovrebbe aumentare i tassi di un punto percentuale al 9,5% dopo che l’inflazione è salita all’8.7% a gennaio. 

Criptovalute: Criptovalute che sempre di più continuano a mostrare una forte correlazione con gli indici americani, con il Bitcoin che ieri ha ceduto l’1.8%, Ethereum il 3.5% e Binance coin circa 1.5 punti percentuali.

La capitalizzazione di mercato complessiva del mercato è scesa sotto i $2 trilioni a circa $1.978 mld, con una flessione giornaliera del 1.91%.

Tra le principali notizie nel settore riportiamo:

  • L’Unione Europea sembra ora accelerare il lancio di un euro digitale con un disegno di legge da presentare all’inizio del 2023 e confermato dal Commissario Europeo Mairead McGuinnes
  • Binance ha annunciato ieri un investimento strategico da $200 milioni in Forbes al fine di aumentare l’educazione e l’informazione sul settore
  • Tezos entra in partnership con il club calcistico inglese Manchester United
  • Fitch declassa il rating del paese El Salvador. Secondo Fitch, l’indebolimento delle istituzioni e la concentrazione del potere nella presidenza hanno aumentato l’imprevedibilità delle politiche e l’adozione del bitcoin come moneta legale ha aggiunto incertezza sul potenziale di un programma del FMI che sbloccherebbe i finanziamenti per il 2022-2023. Intanto il paese si prepara al lancio, atteso peril 15 marzo, di emissioni di obbligazioni Bitcoin
  • Un tweet di Microsoft scatena speculazioni su un possibile interesse della società di Redmond sul token – sebbene sembri essere piu’ uno scherzo che un vero interessamento