Riparte la reflation trade: ancora nuovi massimi dell’azionario USA ed europeo. 

Nuova giornata di massimi storici sui mercati azionari: con l’esclusione del Nasdaq, che in questa fase sta tornando sottoperformare in termini relativi gli altri indici azionari, il mercato azionario, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, sta uscendo progressivamente dalla lateralità degli ultimi mesi per andare lentamente a conquistare nuove zone di massimi di prezzo. 

Il dato sull’inflazione americana di Mercoledì ha avuto un ruolo molto importante in questo senso: non stupisce quindi come sia il Dow Jones a guidare questa fase di rialzi, trainato dai titoli ciclici che maggiormente dovrebbero beneficiare del ripricing della materie prime e dal lancio del piano infrastrutturale negli Stati Uniti (Caterpillar, Nucor, Deere). 

Importante sottolineare, tuttavia, come il mercato sia molto selettivo in questo senso, con solo una parte dei titoli ciclici che sta trovando nuovo slancio, mentre quelli legati alle materie prime e ad alcuni comparti industriali (3M e General Electric) ad oggi restino ancora indietro: un indicazione chiara di come gli investitori restino cauti in questa fase e di come le opportunità da includere in portafoglio debbano sempre considerare un quadro di mercato che presenta incertezze e valutazione alte, nonostante non si osservino segnali di fragilità generale anche sul piano delle relazioni intermarket.

L’Europa ieri ha fatto registrare nuovi massimi e bene è andato il comparto assicurativo, con ottime trimestrali di Aegon, Aviva e Zurich: in generale i titoli del settore hanno sofferto in questa fase ma le trimestrali stanno risentendo positivamente dei risultati sul segmento delle polizze e dei prodotti d’investimento, oltre che di esborsi legati al Covid-19 meno marcati rispetto alle stime. Buone indicazioni anche dalla trimestrali di Walt Disney, uscita dell’after-market, con risultati largamente superiori alle stime, grazie anche a risultati molto importanti sul fronte dei parchi giochi, tornati per la prima volta alla profittabilità. Da sottolineare anche gli ottimi numeri Palantir, che ha chiuso in rialzo dell’11.36%, dopo che la società ha alzato la guidance per i ricavi del terzo trimestre.

In America prosegue il buon momento dell’azionario, con il solo Russell 2000 che ancora non ha intercettato questa nuova fase di allungo rialzista dell’equity globale. Gli investitori, oltre ai dati sull’inflazione, osservano una ripresa costante del mercato del lavoro: il report del Dipartimento del Lavoro ha evidenziato che la scorsa settimana il numero di cittadini statunitensi che hanno fatto richiesta di sussidi di disoccupazione è sceso come da previsioni. 

Sul piano macroeconomico, oggi l’unico dato rilevante in uscita è quello relativo alla fiducia dei consumatori negli USA, elaborata dall’università del Michigan mentre, sul piano trimestrali non sono attese release di particolare rilievo.

TECHNICALS IN FOCUS

PLTR

L’aggiornamento della guidance per il 2021, ha spinto ieri Palantir a chiudere con i forte gap-up sopra la MM a 200 giorni, nel quadro di un movimento di accumulazione che è stato confermato dal movimento parallelo dell’RSI. I primi target in focus sono in area $27.55 e successivamente area $31.5. In generale, il movimento in oggetto lascia spazi importanti di crescita per il titolo in un’ottica di medio termine. Sul piano strettamente tecnico è fondamentale che il titolo consolidi i livelli di prezzo attualmente raggiunti e che non si assista ad una flessione al di sotto di area $20.

 

BA

Molto interessante il quadro tecnico di Boeing, che ha lateralizzato intorno alla MM a 200 giorni ed ora sembra vicina ad un movimento più direzionale, con la possibile rottura della trendline che congiunge i massimi decrescenti che partono dai massimi storici di Marzo 2019. I primi target in focus sono in area $257, $278, $300, soglia al di sopra della quale si aprirebbero spazi di apprezzamento del titolo ancora più ambiziosi. L’area di prezzo compresa tra $215 e $200 resta il supporto chiave in questa fase ed il livello al di sotto del quale i prezzi non devono scendere, pena la potenziale prosecuzione della flessione verso supporti decisamente posti decisamente più in basso, il primo in area $150. 

 

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