Rialzi dei rendimenti obbligazionari protagonisti sui mercati

La prima seduta della settimana ha visto in primo piano i rialzi sui rendimenti dei titoli statali – il che ovviamente equivale a dire ad un ribasso dei relativi prezzi.

In Europa, lo spread tra BTP-Bund è ieri salito di 2.6 punti, da 154.8 a 158.2. Anche oggi la tendenza resta quello della salita, con l’attuale valore che si attesa a 161.4. Peggio l’andamento del decennale greco, salito ieri del 12% a 2.352%. Movimento rialzista che coinvolge tutti i bond europei, ma che è inasprito sulle nazioni più deboli. Una condizione innescata sulla scia delle parole di giovedì della presidente BCE Lagarde, sull’apertura ad aumento dei tassi d’interesse già nel 2022 per contrastare l’inflazione.

Mercati azionari europei che, come possiamo osservare dal grafico sottostante, non sono stati pregiudicati dai rialzi obbligazionari, chiudendo la seduta in territorio positivo. Italia, principale eccezione sui maggiori listini europei, la quale è stata ieri scambiata solamente in territorio negativo – chiudendo con un -0.94%. Settore delle utilities (più legata ai movimenti sui tassi) che ha registrato la principale correzione, sulla scia anche del downgrade su Enel.

Seduta americana invece che ha aperto in territorio positivo, ma che ha subito invertito la rotta galleggiando in prossimità della parità e chiudendo in territorio negativo. Ad incidere sulla correzione la caduta del settore tecnologico, più correlato ai movimenti del decennale americano, anche lui ieri salito a 1.952%, sui massimi di gennaio 2020, ovvero sui livelli di pre-pandemia. Investitori che, in attesa della diffusione di giovedì sul livello di inflazione negli Stati Uniti, preferisco posizionarsi sulla difensiva, con acquisti maggiori sui settori dei Materiali di base, Energetici, Sanitari, Finanziari e del Consumo Difensivo.

Indice S&P 500 che ha principalmente corretto, trascinato al ribasso, dalla flessione delle sue big con Meta Platform, la quale scambia attualmente sui nuovi minimi delle ultime 52 settimane, insieme alle flessioni di Microsoft (-1.63%), Alphabet (-2.85%), Apple (-0.42%) e Tesla (-1.73%). Come infatti possiamo vedere lo S&P 500 Equal Weight Index ha invece ieri chiuso in territorio positivo.

Trimestrali che ritornano ad essere protagoniste dei movimenti sui mercati. In Europa la prevalente attenzione sarà sul settore finanziario, con le trimestrali di BNP Paribas e Banco BPM. Di forte interesse anche le trimestrali di BP e di Pfizer.

Negli Stati Uniti, a chiusura dei mercati, sono state pubblicate le trimestrali di Take Two, con il titolo che nell’ after hours cede il 2.03%. Bene invece Chegg che sale del 7.08%. Nella seduta odierna attenzione alle trimestrali di Coty, Harley-Davidson, Fiserv e Centene. A chiusura dei mercati saranno diffuse le trimestrali per Peloton (che ieri è salito del 20% sui rumors di acquisizioni), Enphase, Chipotle, Corsair e Lyft.

Mercati delle materie prime che continuano a salire con i prezzi dell’alluminio che si riavvicinano sui massimi di ottobre, sulla scia dei timori del nuovo lockdown nella città cinese di Baise. Stando agli ultimi dati del Kiel Trade Indicator, il commercio mondiale è aumentato a gennaio, ritornando sui valori di pre-covid, registrando un +2.4%. Male tuttavia la Cina, che ha registrato un calo sia nell’esportazione che nell’importazioni. Restano inoltre gli ingorghi nelle spedizioni e con la rotta nel Mar Rosso (principale nodo per gli scambi tra Europa ed Asia) che ha visto un calo del 11% del traffico.

Mentre in America abbiamo ieri assistito ad una correzione del recente rally sul gas naturale, con una flessione giornaliera del 7%, in Europa il movimento dei prezzi è stato opposto con i futures olandese TTF che ha ieri registrato un incremento del 3%. Con zero capacità di trasporto prenotata ai punti di entrata di Velke Kapusany e Mallnow nell’asta trimestrale di ieri, la prospettiva di maggiori flussi di gas russo a breve termine non sta migliorando e dovremo aspettare la prossima asta mensile del 21 febbraio per avere maggiore chiarezza.

Prezzi del petrolio WTI che registrano una lieve flessione, dopo sette settimane di rialzi, in un contesto geopolitico teso e con un calo delle scorte che sostengono i prezzi. In aggiunta a questo ha inciso l’ondata di freddo che ha colpito gli Stati Uniti. Oltre a monitorare la situazione ucraina nella settimana sono attesi i rapporti dell’EIA, dell’OPEC e dell’IEA i quali potranno offrire un punto sulle stime della domanda e dell’offerta di petrolio. Non mi stupirebbe quindi osservare a nuovi rialzi sul mercato.

Criptovalute: Continua la crescita nel comparto delle criptovalute con la capitalizzazione complessiva che ritorna finalmente sopra i $2.000 miliardi (2 trilioni), dato che non vedevamo dal 15 gennaio scorso. Bitcoin, attualmente scambiato sui $44 mila dollari, ha visto un incremento del 14%. Simile percentuale è riscontrabile anche per Ethereum e Binance Coin, ovvero le altre due criptovalute a maggiore capitalizzazione. I principali rialzi, tuttavia, sono riscontrabile su XRP (+40%) a $0.87 e Shiba (+51%) sulla diffusione di domenica del piano di Bigger Entertainment per bruciare token a San Valentino e sull’acquisto di venerdì di $63 miliardi di token Shiba acquistati da balene. A riguardo ricordiamo come Shiba, a differenza ad esempio di Bitcoin, vede un’altissima concentrazione di balene nella sua proprietà – attualmente 14 whales controllano il 70% circa della concentrazione di token – il che rende lo strumento altamente volatile.

AGG

Il mercato azionario non è l’unico mercato che ha avuto un inizio difficile quest’anno.

Le obbligazioni statunitensi (iShares Core U.S. Aggregate Bond ETF) sono ora in calo del 2.32% su base annua, in una correzione che vede i prezzi dell’ETF in caduta libera dall’agosto 2020, il quale ha coinciso con il minimo storico di chiusura registrato dal decennale americano a 0.52%.

In una situazione di nuove pressioni rialziste sui rendimenti dei Treasury il futuro davanti al mercato obbligazionario non sembra essere del più roseo, il che rende tuttavia ancora il mercato azionario preferito dagli investitori (ritorna sempre la solita TINA – There Is No Alternative – davanti a noi) ovviamente su settori azionari diversi rispetto al passato.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle criptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle criptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea