Resilienza del Consumatore USA e Tensioni Globali

In un contesto geopolitico allarmante, i mercati hanno adottato ieri un approccio cinico, trasformando le buone notizie economiche in cattive notizie. Le vendite al dettaglio sono emerse come un punto critico nello sviluppo delle performance azionarie, influenzando i principali listini insieme ai movimenti al rialzo dei rendimenti obbligazionari.

Più nel dettaglio, i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno superato le aspettative, registrando un aumento dello 0,7% a settembre, in netto contrasto con le previsioni che si attestavano all’0,3% (con una revisione al rialzo al 0,8% per il mese di agosto). Escludendo la spesa per auto e stazioni di servizio, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6%. Questi risultati, uniti alla crescita dell’Indice dei prezzi al consumo core (IPC) dello 0,3% a settembre, indicano un costante aumento dei consumi reali, sottolineando che l’economia statunitense ha mantenuto una base più solida rispetto alle previsioni. Questa evoluzione rafforza la narrativa della resilienza dei consumatori, considerati il motore dell’economia statunitense. Tuttavia, sorge anche l’ansia che una Federal Reserve non soddisfatta possa mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo eccessivamente prolungato. Sebbene i recenti commenti della Fed abbiano maggiormente evidenziato una possibile pausa nella prossima riunione di novembre, le probabilità per un rialzo a dicembre o gennaio ha registrato decisi incrementi.

L’attenzione internazionale si è nuovamente concentrata sulla geopolitica, con lo sviluppo delle situazioni in Ucraina e in Israele, insieme a nuove dinamiche che coinvolgono la Cina e i paesi nordici europei. Riguardo alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, l’amministrazione Biden ha annunciato ieri un ulteriore inasprimento dei controlli sulle esportazioni di microchip, mirando a bloccare l’accesso cinese ai chip più avanzati, particolarmente utilizzati per soluzioni di intelligenza artificiale. Questa evoluzione ha esercitato pressioni ribassiste sul settore, con Nvidia che riporta un calo superiore al -4%. Pechino che resta protagonista anche per la sessione odierna. Da un lato, i listini hanno accolto con favore una lettura del Prodotto Interno Lordo per il terzo trimestre che ha superato le aspettative, registrando un aumento del 1,3% su base trimestrale. A settembre, la crescita è stata trainata principalmente dalle vendite al dettaglio, che hanno registrato un aumento del 5,5%, mentre la produzione industriale e gli investimenti fissi sono rimasti più stabili. Complessivamente, sembra che le misure di stimolo stiano finalmente iniziando a sortire effetti positivi sull’economia cinese. Tuttavia, l’incertezza legata al settore immobiliare continua a rappresentare un ostacolo, come evidenziato dalle preoccupazioni riguardo a Country Garden che sembra non essere stato in grado di effettuare il pagamento degli interessi del suo bond in USD. Mancato pagamento che arriva sulla scia delle indagini su China Evergrande, anch’essa in default e al centro della crisi sul debito del settore.

In tale contesto si aggiungono le ulteriori incertezze geopolitiche scandinave. La Svezia ha riportato che sta indagando sul danneggiamento di un cavo di telecomunicazione diretto in Estonia. Sebbene la causa rimanga per ora sconosciuta, la tempistica e la posizione fisica del danno mostrano vicinanze al gasdotto tra la Finlandia e l’Estonia, che la settimana scorsa era stato segnalato come danneggiato.

In tale quadro i mercati continueranno a tenere sotto osservazione l’evoluzione della stagione delle trimestrali, unica possibile valvola di sfogo all’incertezza esterna, con nomi del calibro di Tesla e Netflix.

 

 

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