Rendimenti dei titoli governativi stabili, il Nasdaq tenta il recupero  

La stabilizzazione del mercato del credito delle ultime sedute sostiene i mercati globali per la seconda seduta consecutiva, favorendo una dinamica di ripresa di valore degli indici azionari più deboli, Nasdaq100 in primis, e riducendo ulteriormente la volatilità su tutte le asset class. L’attenzione ieri era per il meeting di politica monetaria della BCE, che ha confermato l’attuale impostazione in termini di sostegno monetario ai paesi dell’eurozona, aggiornando anche le proiezioni di crescita economica ed inflazione per il prossimo anno. 

Venendo ai dettagli del meeting, dopo il recente indebolimento dell’EUR rispetto ai principali cross valutari e al modesto aumento dei rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona, Christine Lagarde non era sotto particolare pressione in questo meeting e si è limitata a ribadire l’impegno attuale da parte dell’istituto di Francoforte. Quanto all’inflazione, la debolezza del mercato del lavoro nell’eurozona è elemento sufficiente a considerare qualsiasi pressione inflazionistica come un fenomeno transitorio. 

Negli Stati Uniti, il Dow Jones ha ritoccato i massimi storici per la quarta seduta consecutiva, con i timori di un aumento dell’inflazione che progressivamente vanno scemando, grazie alla stabilizzazione della curva dei rendimenti dei Treasuries, mentre un calo superiore alle attese delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione incoraggia gli investitori circa una più rapida ripresa del mercato del lavoro. In questo senso, il mercato del lavoro americano potrebbe beneficiare a breve di un quadro in cui una situazione sanitaria più favorevole consentirebbe a un numero maggiore di segmenti dell’economia di riaprire.   Sul piano settoriale, seduta molto positiva per i titoli tecnologici e i consumi di base, mentre i titoli finanziari e industriali hanno chiuso in calo, dopo aver sovraperformato in questo inizio di anno. Tra i singoli titoli, bene Apple, Facebook, Tesla e Microsoft, che hanno chiuso con rialzi compresi tra il 2% ed il 4%, mentre Bumble, la app di dating, è salita di oltre il 10%, dopo aver riportato un aumento superiore alle attese dei ricavi per il quarto trimestre. 

Mercati in flessione ad inizio seduta, dopo la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale nel Regno Unito, uscita al ribasso rispetto alle stime di consenso, mentre diversamente l’inflazione in Germania per il mese di Febbraio è uscita in linea con le stime su base annuale (+1.6%).

TECHNICALS IN FOCUS

NSDQ100

Sul grafico a 4 ore possiamo osservare una divergenza rialzista sul Nasdaq nelle giornate del 26 Febbraio e del 5 Marzo, con i nuovi minimi dei prezzi che non sono stati accompagnati da minimi di RSI, dando vita ad un rimbalzo piuttosto deciso da quei livelli. Nonostante il recupero di circa 800 punti dai minimi, l’indice ha bisogno di tornare stabilmente l’area 12.260 – 13.360, al fine di riprendere l’impostazione rialzista. Diversamente, un progressivo ritorno verso area 12.670 e 12.250 indebolirebbe il quadro tecnico lasciando potenzialmente spazio ad un ulteriore discesa verso i 12.000 e gli 11.800, dove passa la MM a 200 giorni

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Brystol-Myers Squibb: Big Pharma fuori dai radar

Nell’analisi dei titoli del comparto farmaceutico abbiamo spesso sottolineato come si tratti di un settore caratterizzato da forte disomogeneità, con titoli che spesso legano i loro destini a specifici brevetti o farmaci che sono di particolare diffusione. Negli ultimi dodici mesi il settore è stato tenuto sotto attenta osservazione da parte degli investitori, in larga misura sulle attese per lo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19. Da qui l’attenzione per titoli come Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e Astrazeneca. 

Per contro, altri player importanti del settore hanno incontrato delle difficoltà, in quanto impattati dalla diffusione della pandemia, che in molti casi ne ha rallentato le attività. Per queste ragioni, con il progressivo migliorare del quadro generale, potrebbero tornare nel favore di analisti e investitori. 

Bristol-Myers Squibb è nata dalla fusione tra Bristol-Myers e Squibb nel 1989, ma la nascita di Bristol-Myers risale all’inizio del secolo scorso. Oggi la società è un leader nel settore delle terapie cardiovascolari e anti-cancro, con un fatturato annuo superiore ai $42 miliardi.

Nel corso del 2020 l’azienda ha prodotto un’acquisizione di grande valore, per $74 miliardi di dollari, con Celgene, un altro grande player che estrae circa due terzi dei suoi ricavi da Revlimid, un farmaco usato per la cura del mieloma e di altri tumori. Il risultato è che ora Bristol-Myers Squibb è il più grande operatore del settore e ha continuato a generare importanti risultati anche durante la pandemia.

Bristol-Myers ha annunciato i risultati del quarto trimestre e dell’intero 2020 nel Febbraio scorso. Per il trimestre, i ricavi sono cresciuti del 39% a $11,1 miliardi, superando le stime degli analisti per oltre $329 milioni. La società ha registrato una perdita netta di $10 miliardi, o $4,45 per azione, rispetto a una perdita netta di $1,1 miliardi, o $0,55 dollari per azione, nell’anno precedente. In entrambi gli anni gli utili hanno scontato pesanti svalutazioni legati alle recenti acquisizioni. Nel frattempo, l’utile per azione rettificato è cresciuto del 20% su base annua a $1,46 dollari per azione per il quarto trimestre 2020, mentre per l’anno, i ricavi sono cresciuti del 63% a $42,5 miliardi di dollari.

BMY ad oggi ha un notevole potenziale per il futuro, soprattutto dopo l’acquisizione di Celgene, con la forte pipeline di prodotti farmaceutici che dovrebbe alimentare la sua crescita nel futuro. Ad esempio, le vendite di Revlimid sono aumentate del 18% per il quarto trimestre del 2020, mentre Eliquis, il farmaco anticoagulante, ha registrato una crescita del 12% grazie all’elevata domanda negli Stati Uniti e a livello internazionale. Un altro prodotto in forte crescita è Orencia, per la cura dell’artrite reumatoide, con vendite in crescita del 9% su base annua. 

La società ha rivisto a rialzo le linee guida per l’utile per azione del 2021, in un range $7,35 – $7,55 dal range $7,15 – $7,45 precedente, e l’aggiunta inoltre di $2 miliardi per il riacquisto di azioni proprie è un ulteriore catalyst per la futura crescita degli utili per azione.

Sulla base della stima dell’utile per azione sui $7,45, BMY scambia ad un rapporto P/E pari a 8,3 oggi, mentre la media a cinque anni è superiore a 13. Se consideriamo il dividend yield attuale intorno al 3,2%, il repricing dei multipli potrebbe portare a rendimenti totali attesi del 12% annuo nei prossimi cinque anni.

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