Prosegue la reporting season dei record

Gli indici azionari continuano a muoversi in un trading range piuttosto contenuto, nonostante si stia assistendo ad una migliori reporting season trimestrali degli ultimi dieci anni. Tanto in Europa quanto negli Stati Uniti arrivano indicazioni molto positive da tutti i comparti industriali, con quasi il 90% delle società che, nei soli Stati Uniti, ha finora battuto le stime degli analisti sul fronte sia degli utili che dei ricavi.

L’azionario europeo ieri è tornato a puntare ai massimi storici grazie ad una serie di release aziendali particolarmente positive e all’impegno della Federal Reserve nel mantenere una politica monetaria espansiva. Tra le storie societarie, bene il gigante dei beni di consumo Unilever, che ha guadagnato il 3,41%, grazie alla ritrovata popolarità della cucina a casa in Europa e ad una solida ripresa economica in Cina, entrambi fattori che hanno portato a ricavi trimestrali migliori del previsto. Il gruppo ha anche annunciato un programma di shares buyback per a 3 miliardi di euro. Bene ieri anche Nokia, salita dell’11,19%, grazie alla crescita delle vendite di rete e attrezzature 5G. Nel complesso, gli utili dei titoli europei sono saliti del 71,3% nel primo trimestre, secondo i dati di Refinitiv, con circa un terzo delle aziende quotate sullo STOXX 600 che ha comunicato i risultati per il trimestre: di questi il 68% ha battuto le stime degli analisti. Sempre in Europa, bene ieri anche STMicroelectronics ed Airbus.

In America, ieri è la giornata di Facebook, che ha chiuso a rialzo del 7,3%, raggiungendo il massimo storico dopo aver battuto le stime degli analisti per ricavi ed utili, grazie ad una un aumento della spesa sulla pubblicità digitale durante la pandemia, e dai prezzi degli ads online più elevati.

Sul piano macroeconomico, i dati mostrano un’accelerazione della crescita economica degli Stati Uniti nel primo trimestre, sostenuta dagli aiuti governativi a famiglie e imprese, mentre i dati sul mercato del lavoro ieri hanno evidenziato che la scorsa settimana 553.000 persone hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione statale, un dato in diminuzione rispetto alle 566.000 della settimana precedente.

TECHNICALS IN FOCUS

ISP

Segnale di inversione di trend per Intesasanpaolo in area 2,31, dopo che il titolo ha rotto a rialzo la trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti che partono da Aprile 2018. La tenuta dell’area attuale di prezzo è fondamentale per la concreta materializzazione dell’inversione tecnica, con un primo target di prezzo che si troverebbe in area 2,62, massimo pre-pandemia del 2020. Ulteriori estensioni rialziste si troverebbero successivamente in area 2,83 e 3. L’impostazione rialzista è confermata anche da un’RSI sopra area 50 e un ADX sopra 20. In un’ottica di breve termine, solo un cedimento sotto area 2,18 rappresenterebbe un indebolimento significativo del buon momentum di prezzo di cui gode il titolo.  

Apple: numeri record e valutazione appetibile

Nella settimana in cui riportavano i principali titoli del mondo tech una delle storie più attese, come sempre, restava Apple. Nello stesso giorno in cui riportava Facebook, la società di Cupertino ha rilasciato numeri straordinari al mercato, annunciando ricavi in aumento del 54% rispetto all’anno scorso e profitti significativamente più alti rispetto a quanto gli analisti si attendessero. Il titolo è salito di oltre il 4% nell’aftermarket.  

Sul piano del business, Apple ha registrato una crescita a due cifre in tutte le sue categorie di prodotti e la sua linea di prodotti più importante, l’iPhone, è cresciuta del 65,5% rispetto allo scorso anno. Le vendite di Mac e iPad hanno fatto addirittura meglio, con le vendite dei primi che sono salite del 70,1% e quelle dei secondi del di quasi il 79% su base annuale.  

In termini di driver di crescita, il management ha affermato che negli ultimi mesi che i ricavi sono stati stimolati indirettamente dalla pandemia, con consumatori e aziende che hanno acquistato computer per lavorare da casa o da postazioni in remoto. 

Nonostante i risultati impressionanti, il titolo nel corso di circa due sessioni è salito di solo l’1,5%. Ciò detto, oggi Apple sul piano della valutazione è tornata su un range di prezzo interessante.  La società ha riportato un utile per azione pari a 1,40$, in aumento rispetto alle stime di consenso che si attestavano intorno a 0,99$. 

La società non ha fornito una guidance precisa per il resto del 2021, tuttavia è realistico attendersi un utile per azione intorno ai $5 per il FY 2021. Ai prezzi attuali, questo implicherebbe un P/E (Prezzo / Utili) corrente intorno a 27: una valutazione di fatto simile a quella precedente alla pandemia e decisamente più conveniente rispetto alle altre FAANG, in particolar modo Facebook e Google. In conclusione, i numeri attuali mostrano un titolo in repricing ma non ancora caro, se valutato sui suoi standard storici.

 

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