Prosegue la correzione, azionario e obbligazionario in “repricing”

La definizione è di “sell-off” è quella di una seduta caratterizzata dalla vendita più o meno generalizzata di tutte le asset class, senza particolari opportunità di rifugiarsi in beni considerati meno rischiosi: così è stato ieri.

I fattori di rischio, come potenziali elementi scatenanti di una correzione, sono noti e non da oggi: rallentamento economico, tapering delle banche centrali, rialzo dei rendimenti e situazione cinese, per citarne solo alcuni. In ragione di ciò è piuttosto semplice associare questi fattori di rischio alle seduta di correzione di ieri. Nella realtà, la seduta di ieri è parte di un normale processo di presa di profitto rispetto a mercati finanziari, azionari e delle materie prime su tutti, che da mesi dispongono di un numero limitato di catalyst per andare a rialzo.

Il contemporaneo aumento dei rendimenti dei titoli di stato e la flessione dell’equity altro non sono quindi che momenti di riallineamento parziale dei prezzi ai fondamentali aziendali e monetari.

Sul piano tecnico, la flessione di ieri ha riportato la gran parte degli indici sul supporto della media mobile a 100 periodi, un supporto dinamico non testato da Novembre 2020 e, in ragione di ciò, significativo. Un estensione ulteriore del ribasso è possibile, fino ad un 10% calcolato dai massimi storici, e solo in quel caso potremmo parlare di correzione di un qualche valore statistico e fondamentale. Tuttavia ad oggi il quadro tecnico generale ad oggi resta immutato.

Sul piano settoriale vale la pena osservare come la flessione recente abbia interessato di più i titoli growth rispetto a quelli value, a conferma di quanto l’aumento dei tassi d’interesse influisca maggiormente sulle valutazioni dei primi rispetto ai secondi. Certamente, poche sedute non sono sufficienti a definire un cambio di forza relativa tra settori. Piuttosto, l’attenta osservazione del quadro tecnico dei principali titoli che compongono gli indici azionari, americani in primis, resta il miglior anticipatore di quanto potrebbe verificarsi sugli indici azionari nel loro complesso da oggi alle prossime settimane.

TECHNICALS IN FOCUS

SPX500

Il quadro tecnico sull’S&P500 ha visto nella seduta di ieri un rapido retest della MM a 100 giorni, per la seconda volta nel corso delle ultime cinque sedute. Su timeframe inferiori, tipicamente quello a 4 ore, si sta assistendo ad un alleggerimento della pressione ribassista, tuttavia in assenza di segnali chiari di inversione a rialzo. Il supporto successivo resta in area 4.250, mentre quello decisivo, rappresentato dalla MM a 200 giorni, si trova in area 4.140. Ad oggi si osserva un quadro tecnico di debolezza, sia pur non eccessiva, che suggerisce agli investitori con un orizzonte di medio termine di continuare a monitorare la dinamica dei prezzi.

NSDQ100

Tra gli indici azionari globali, ad oggi il Nasdaq è quello che ha risentito maggiormente della debolezza di queste ultime sedute. In questo senso, il quadro tecnico, ed i relativi livelli di maggior interesse, sono più facile identificazione. Area 14.730, dove passa la MM a 100 giorni, è stata testata molto rapidamente. Solo una flessione sotto questo livello proietterebbe l’indice verso area 14.000, al passaggio della MM a 200 giorni. Ciononostante, sul Nasdaq si osservano segnali più evidenti di ipervenduto, con la realistica possibilità che da questo minimo di periodo possa partire un rapido rimbalzo. Certamente il box di prezzi tra 14.700 e 14.000 resta un area di prezzo centrale per lo sviluppo del quadro tecnico dell’indice nel medio periodo.

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