Prosegue il rally nonostante nuove preoccupazioni

Nella prima seduta della settimana i mercati europei continuano al rialzo, sebbene trascinati al ribasso verso fine giornata. Seduta americana caratterizzata dall’inversione di rotta, dopo la partenza in positivo, innescata prevalentemente dai deludenti di Nvidia (-6,30%), dopo aver preannunciato che il fatturato del secondo trimestre è di 6,7 miliardi di dollari, decisamente inferiore alla guidance di 8,1 miliardi. A pesare sui conti il calo significativo dell’attività di gaming. Dati che sopraggiungono poco dopo le deboli previsioni pervenute dai produttori di chip quali Sony, Qualcomm e Intel e che ora aggiungono pressioni all’intero comparto dei semiconduttori, i quali potrebbero trovare nelle pressioni cinesi su Taiwan (vedi blocco vendita di sabbia ed esercitazioni militari interno all’isola) nuove apprensioni. Mentre il tecnologico registra una battuta d’arresto ieri le azioni delle società di energia pulita hanno beneficiato del passaggio al Senato della nuova legge contro l’inflazione, la quale destina quasi 370 miliardi di dollari per stimolare la transizione verso l’energia pulita. Bene sul settore solare First Solar e Sunrun così come sul comparto EV si sono assistiti ad acquisti su Tesla, Lucid Group, Rivian Automotive e Nikola.

Indici americani che trovano nel rimbalzo di ieri del greggio nuovi ostacoli. Come infatti visibile nel grafico sottostante la correlazione a 30 giorni tra l’indice tecnologico Nasdaq 100 e il future del WTI scambia su alti valori in negativo (-0,71) a cui non si assisteva a marzo. Questo mentre a Vienna viene ad essere riportata la notizia di un nuovo piano per rilanciare l’accordo nucleare iraniano, il quale permetterebbe il ritorno delle esportazioni di petrolio dell’Iran sul mercato globale.

Tema energetico che resta il perno centrale delle vere preoccupazioni europee. Dopo la crisi energetica innescata dalle minori forniture russe, l’ondata storica di caldo che ha colpito il Vecchio Continente oltre a generare siccità starebbe mettendo a rischio l’utilizzo delle arterie del commercio marittimo. I livelli dell’acqua sul fiume Reno, arteria principale in Germania per il trasporto, registrano nuovi minimi mettendo a rischio la sua navigabilità. Situazione che sta innescando rialzi sui prezzi a termine dell’energia tedesca, poiché il trasporto di carbone agli impianti per la produzione di elettricità potrebbe essere gravemente ostacolato. Situazione a cui si deve aggiungere le limitazioni delle esportazioni energetiche norvegesi, con la Norvegia che rappresenta proprio uno dei principali esportatori di energia in Europa.

Agenda odierna: giornata ancora priva di importanti pubblicazioni macroeconomiche. Di interesse le pubblicazioni mensili EIA mentre sul fronte societario avremo modo di prendere visione sui conti di Norwegian Cruise Line, Hilton, Wynn Resort per quanto concerne il settore turismo mentre nel tecnologico assisteremo ai dati di Coinbase, Roblox, Unity, Wish, Sysco.

In Europa sono invece attesi i numeri per Alcon, Legal & General, Continental e InterContinental Hotels.

Criptovalute: Continua il momentum per le cripto asset le quali, come per il mercato azionario, sembrano scalare un muro di preoccupazione con un sentiment ancora molto scarso. Ieri il rapporto settimanale CoinShares sui flussi ha riportato la sesta settimana consecutiva di afflussi, con Ethereum principale protagonista.

Ethereum che proprio grazie al suo atteso merge ha registrato una decisa sovraperformance sia su Bitcoin che dei listini americani. Dal primo luglio, infatti, ETH ha visto un incremento ad oggi del 68% rispetto al 21% di Bitcoin e del 15,8% del Nasdaq 100 o del 10,5% dello S&P 500.

Criptovalute che in Spagna, stando ai dati forniti dalla National Securities Market Commission (CNMV) restano ancora poco presenti. Stando alle stime solamente il 6,8% della popolazione adulta spagnola ha investito parte della propria ricchezza in criptovalute. Sebbene quasi due terzi della popolazione abbia sentito parlare delle criptovalute il suo livello di conoscenza resta assai lontano, con solamente 1,4% che riporta un livello di conoscenza alto sul settore e il 6,9% medio. Mercato che inoltre non sembra trovare interesse, con l’82.9% degli intervistati che ha riportato come non sia interessata né ora né in futuro al suo investimento.

 

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