Prese di profitto sui mercati

In attesa dei NonFarm Payroll di domani, in una seduta caratterizzata da diverse letture antitetiche all’umore degli investitori i mercati chiudono in negativo. Lo fanno tuttavia con variazioni contenute e soprattutto con il Vix in calo.

In Europa, scambiata sempre in territorio negativo, i nuovi PMI relativi all’attività del settore privato e dei servizi rimarcano i rischi di recessione. In Italia la lettura si è ridotta a un ritmo più rapido il mese scorso, così come i dati relativi all’area dell’euro e alla Germania sono stati rivisti al ribasso. Sul fronte dell’energia, l’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni contro la Russia, tra cui un tetto massimo di prezzo sul commercio marittimo del petrolio russo, mentre Gazprom ha ripreso a fornire gas naturale all’Italia. Nel Regno Unito il profit warning da parte di Tesco e le nuove tensioni innescate dai commenti del nuovo Premier Liz Truss, la quale punta dritto sul fondo fiscale finanziato dallo Stato, hanno generato pressioni al ribasso sull’indice così come sulla sterlina. Intanto Fitch taglia il giudizio di rating su Londra, portando l’outlook a negativo

La Bce alza i veli sugli acquisti bimestrali dei titoli pubblici in ambito PEPP e quello che si evince è un dietrofront degli acquisti (€-4320 milioni) soprattutto sui paesi periferici. I maggiori acquisti netti vengono infatti registrati per Parigi, mentre Berlino registra si un calo di € 3.060 milioni, tuttavia decisamente più contenuti rispetto ai € 395.153 milioni nel bimestre passato. L’Italia principale candidato, visti i rischi politici, annota invece un calo di €1.243 milioni, mentre Amsterdam acquisti per €128 milioni.

Dati che hanno pertanto generato pressioni sui rendimenti dei titoli statali, alle quali si sono aggiunte le sciabolate da parte di Moody’s. L’agenzia di rating ha infatti suonato l’allarme su una possibile revisione al ribasso (ovvero in territorio spazzatura) del rating italiano qualora il percorso dei Pnrr dovesse rallentare. Risultato: gli investitori hanno scaricato le proprie posizioni sulle obbligazioni italiane al ritmo più veloce dalla pandemia. Intanto si annotano i primi “Je accuse” della nuova possibile premier Giorgia Meloni nei confronti dell’uscente Mario Draghi sull’eredità dei Pnrr.

Negli Stati Uniti, buone notizie equivalgono a cattive notizie sui mercati azionari. Il rapporto ADP ha visto l’economia aggiungere 208.000 posti di lavoro nel mese di settembre, superando le 200.000 unità previste e dando probabilmente alla Fed un’ulteriore copertura per aumentare i tassi in modo aggressivo nella sua missione di combattere l’alta inflazione. Con un mercato del lavoro che vede circa 4 milioni di posti di lavoro in più rispetto ai disoccupati le preoccupazioni della Fed sugli effetti negativi dei rialzi dei tassi sul mondo del lavoro vengono meno.

In attesa, tuttavia, di conferme sui dati di venerdì sui NonFarm Payrolls. Il settore dei servizi alle imprese ha aggiunto il maggior numero di posti di lavoro. Tuttavia, l’aumento non è stato universale. Il settore IT sta tagliando posti di lavoro da tempo, in quanto si aspetta un rallentamento della crescita economica e della spesa dei consumatori. Negli ultimi mesi abbiamo visto grandi aziende come Facebook, Amazon e Google congelare le assunzioni e persino avviare licenziamenti.

Tutto questo mentre si accentua il divario politico tra Opec+ e Stati Uniti, con l’amministrazione Biden che commenta la decisione di taglio del cartello come “decisione miope”. A Vienna la riunione Opec+, come da attese, ha optato per un maxi taglio da 2 milioni di barili al giorno, pari a circa il 2% del consumo globale. Stando ai commenti del rappresentante nigeriano Timipre Sylva “l’Opec vuole prezzi intorno a 90 dollari”, livelli che eviterebbero di destabilizzare i bilanci di alcuni Paesi membri. Il taglio effettivo, tuttavia, potrebbe tuttavia essere inferiore, probabilmente più vicino a 1 milione di barili, dato che già molti membri più piccoli stanno producendo al di sotto dei loro obiettivi. L’Arabia Saudita ha dichiarato che il gruppo si è mosso in risposta all’aumento dei tassi di interesse in Occidente e all’indebolimento dell’economia globale, ma l’amministrazione Biden ha rimproverato la sua decisione e ha dichiarato che esplorerà le opzioni con il Congresso degli Stati Uniti su come ridurre l’influenza del cartello sui prezzi dell’energia. Altrove, i dati dell’EIA hanno mostrato che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono diminuite di 1,356 milioni di barili la scorsa settimana, il secondo calo consecutivo e il maggiore in cinque settimane. Tutto questo a meno di un mese dalle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti.

La risposta dei mercati azionari è stata di acquisto sui titoli difensivi, in particolare sul settore energetico dopo il taglio della produzione OPEC+. È interessante notare che i titoli growth hanno sovraperformato nonostante i rendimenti a lungo termine siano saliti. Oltre al settore energetico, il settore sanitario e quello tecnologico sono stati i migliori, mentre le utilities sono state le peggiori.

Seduta odierna che vedrà la pubblicazione dei verbali della BCE. Lettura che potrebbe meglio consentire di capire le motivazioni alla base del rialzo di 75 pb e soprattutto del percorso in avanti. Sempre in Europa le vendite al dettaglio dell’area dell’euro per il mese di agosto sono attese in calo, sulla scia degli effetti del carovita sui redditi reali. Sul fronte degli interventi sono attesi nella serata i commenti da parte dei membri Fed: Evans, Cook e Kashkari.

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