Powell, disoccupazione “reale” USA vicina al 10%

Prosegue la fase di stallo dei prezzi, che ieri hanno lateralizzato nel complesso di una giornata debole, in cui il principale market mover era rappresentato dall’intervento di Jerome Powell all’all’Economic Club di New York. Il Presidente della FED ha chiarito che le condizioni attuali dell’economia americana richiedono “una politica monetaria accomodante, che tenga in considerazione le lezioni del passato”, con il riferimento agli effetti positivi che le operazioni di stimolo monetario hanno avuto nel passato, risollevando i fondamentali del mercato del lavoro. Infine, Powell ha affermato che il tasso di disoccupazione reale è più vicino al 10%, rispetto al 6.3% dell’ultima rilevazione di Gennaio.

In Europa abbiamo assistito ad una seduta nel complesso debole, con gli indici che hanno aperto con modesti rialzi, salvo poi chiudere la seduta in negativo, sia pur registrando perdite marginali. Sul piano dei singoli titoli, da sottolineare i buoni numeri di Societe Generale, che ha chiuso a rialzo del 4.8%, dopo aver superato le stime degli analisti per il quarto trimestre, grazie a oneri legati alla pandemia di Covid-19 inferiori alle attese. Bene anche Thyssenkrupp, salita dell’8.73%, dopo aver rivisto al rialzo l’outlook per l’intero anno 2021.  

A Wall Street gli indici hanno ritracciato dai massimi, con pochi titoli a muoversi più decisamente. In particolare, bene Twitter, salita del 13,20%, in previsione di un ottimo inizio del 2021, grazie alla ripresa delle spese pubblicitarie. Bene anche Lyft, salita del 4.79%, dopo aver annunciato un taglio dei costi e di prevedere un utile positivo nel terzo trimestre, e Uber, salita del 5.99%, nell’attesa dei risultati per l’anno usciti nell’after market. 

Oggi abbiamo assistito ad una seduta nel complesso debole in Asia, con la maggior parte degli indici chiusi per festività. Sul piano macroeconomico oggi non sono attesi dati di particolare rilievo in uscita, con la sola eccezione dei dati sui sussidi settimanali di disoccupazione negli Stati Uniti.

TECHNICALS IN FOCUS

USDJPY

Dopo la rottura della trendline ribassista che congiungeva i massimi decrescenti che partono da Febbraio 2020, il USDJPY è stato respinto sulla MM a 200 giorni, in area 105.5, ed ora sta tornando sull’area di supporto che si trova nel range 104.4 – 103.4. La tenuta di questo livello è fondamentale per il consolidamento del rimbalzo in essere e poter puntare nuovamente alle resistenze più in vista, in area 105.5, 106.3 ed infine 107.5. Sotto area 103.4 assisteremmo ad un pieno ripristino del downtrend attualmente in essere. 

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Amgen: un buon compresso tra rendimento e crescita

Nell’ampia categoria dei titoli farmaceutici sappiamo che coesistono diversi sottosettori, con caratteristiche di business molto diverse e con una notevole dispersione sul piano delle valutazioni, sia assolute che relative. Nel complesso, tuttavia, il settore tende ad offrire rendimenti stabili e spazi limitati di crescita. Soprattutto nel settore delle biotecnologie osserviamo multipli nel complesso stabili ma spazi di crescita limitati. Amgen rappresenta, almeno in parte, un eccezione a tutto ciò.

Amgen è una delle principali società biotecnologiche statunitensi, con una capitalizzazione di mercato di ad oggi vicina ai $140 miliardi. I migliori titoli del settore hanno in questi anni visto una crescita piuttosto significativa ed Amgen non fa eccezione: comprensivi dei dividendi, il titolo ha generato rendimenti annualizzati del 13% all’anno negli ultimi cinque anni.

I risultati sono lo specchio di un business in forte crescita, con la società che è uno dei titoli leader del settore, con un focus particolare sulle malattie cardiovascolari, l’oncologia, la salute ossea, le neuroscienze e i trattamenti nefrologici.

Nonostante la recessione globale e la minaccia derivante dalla pandemia, Il 2020 è stato un altro anno di crescita sostenuta per Amgen, che il 2 Febbraio scorso ha riportato i risultati del quarto trimestre e dell’intero 2020.

Per il quarto trimestre, i ricavi sono aumentati del 7% su base annua, a $6,6 miliardi, trainati dalla crescita dei volumi, che hanno più che compensato la pressione al ribasso dei prezzi. I volumi in media sono cresciuti del 13%, con una forte domanda per alcuni prodotti dell’azienda, come Otezla, MVASI e Repatha. Nel complesso, l’utile per azione è aumentato del 5% nel trimestre. Per l’intero 2020, i ricavi totali sono saliti del 9%, ad oltre $25 miliardi, l’utile per azione del 12% a $16,60 nel 2020 ed il flusso di cassa operativo del 16,5%, a $9,9 miliardi nel 2020.

Sul piano del business, i vantaggi competitivi di Amgen sono nella solidità dell’attività di ricerca e la sua robusta pipeline di prodotti.  Nel 2020 Amgen ha speso circa il 17% dei suoi ricavi in ricerca e sviluppo, più di qualsiasi altro competitor, continuando quindi a fornire stimolo e opportunità alla sua pipeline di prodotti, creando le condizioni per la crescita futura della società negli anni a venire. 

Grazie alla forte espansione del business e all’eccellente generazione di cassa, negli anni Amgen ha avuto la capacità di erogare dividendi importanti ed aumentarli di anno in anno. Il dividend yield di Amgen attualmente è pari al 3%, circa il doppio del rendimento medio del dell’indice S&P500 a questi prezzi. Negli ultimi 5 anni la società ha aumentato il suo dividendo di una media del 12% all’anno. Con un titolo scambia attualmente intorno a 1.5 volte gli utili del 2021, Amgen rappresenta una combinazione interessante di rendimento e capacità di crescita in linea capitale.

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