Post Jackson Hole gli investitori continuano a premiare i titoli “growth”

Questa settimana avrà nella giornata di Venerdì il culmine dell’attenzione di investitori e analisti, con la pubblicazione del dato relativo al mercato del lavoro negli Stati Uniti. Ciononostante, l’effetto delle parole di Jerome Powell a Jackson Hole risuona ancora forte e gli indici azionari colgono l’occasione mettere a segno un’altra seduta positiva, con Nasdaq e S&P500 che ancora una volta aggiornano i massimi storici e si stagliano tra tutti, con il primo che chiude a rialzo di circa un punto percentuale ed il secondo di un mezzo punto.

Chiaramente, le parole del Presidente della Fed stanno guidando l’ennesimo repricing degli asset rischiosi, ma non è questo a sorprendere. Piuttosto, fa pensare la costante sovraperformance del comparto growth rispetto a quello value, con S&P500, Nasdaq, Dow Jones e Russell 2000 che ieri si sono mossi quasi in decorrelazione. In particolar modo continua a sorprendere la debolezza delle small cap e dei titoli industriali, i quali diversamente dovrebbero essere i principali beneficiari di un piano prolungato di allentamento quantitativo, oltre che di supporto fiscale. Sia pure su mercati che stazionano intorno ai massimi, o li aggiornano, il messaggio è evidente: gli investitori si fidano relativamente della possibilità di ripresa dell’economia reale e delle piccole e medie imprese, continuando a privilegiare scelte relativamente più sicure. 

Nella realtà continuiamo ad osservare buone indicazioni anche dalla old economy, con il settore retail che continua ad evidenziare ottimi numeri a livello corporate, il settore auto in ripresa ed anche i ciclici legati alle materie prime, petrolio in particolar modo, ieri hanno messo a segno una buona seduta, soprattutto in considerazione della flessione del WTI nelle ultime sedute.

Sul piano delle singole storie societarie dobbiamo continuare a registrare la debolezza dei titoli cinesi, ancora alla ricerca di supporti di prezzo significativi, nel quadro di una correzione anche ancora non sta vedendo il minimo segnale di fiducia degli investitori, nonostante la notevole dimensione della correzione dai massimi già osservata. Tra le storie societarie, ieri Moderna ha chiuso in flessione di oltre il 2%, a causa della decisione delle autorità giapponesi di sospendere un altro milione di dosi della loro versione del vaccino contro il Covid.

Questa notte l’Asia ha messo a segno una seduta molto positiva, con il recupero dell’indice australiano e di quello giapponese, mentre prevale ancora una debolezza diffusa sugli indici azionari cinesi

TECHNICALS IN FOCUS

ENI

Eni continua ad evidenziare segnali di progressivo miglioramento del quadro tecnico, dopo il superamento della MM a 200 giorni. Il prossimo test è in area 11, massimo dal Marzo 2020. Sopra tale livello, il titolo punterebbe direttamente verso area 12.70, con target successivo in area 14.40, massimo del 2020. Sul piano dei supporti è fondamentale la tenuta dell’area di prezzo compresa tra 9.70 e 9.25. L’RSI sopra area 60 conferma l’espansione rialzista sul titolo. Il raggiungimento dei livelli identificati a rialzo chiaramente va inteso su un orizzonte di alcune settimane, considerando l’escursione di prezzo richiesta.

AAL.L

Il recente pullback di Anglo American ha spinto il titolo sul supporto rappresentato dalla MM a 200 giorni e dalla trendline rialzista che congiunge i minimi crescenti da Marzo 2020. Il titolo ora punta a chiudere il gap down della seduta del 18 Agosto scorso, per poi puntare ai massimi storici in area $3.470. La recente flessione è stata certamente una buona opportunità per quanti volevano entrare sul titolo e gli acquisti sono stati importanti, al punto di fare ritenere molto verosimile un nuovo test dei massimi. Area $2850 resta il supporto chiave in questa fase, prezzo al di sotto del quale il titolo potrebbe entrare in una fase di debolezza piuttosto marcata. In ragione di ciò si raccomanda sempre l’utilizzo di logiche prudenti di money management e l’utilizzo degli stop-loss.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle cryptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle cryptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea