Post elezioni USA i mercati restano positivi

Al termine della settimana che ha visto le elezioni americane, e la vittoria oramai pressoché certa di Joe Biden, i mercati finanziari iniziano i prossimi cinque giorni con un intonazione particolarmente costruttiva. In particolare, le principali asset class evidenziano un quadro di notevole fiducia che dovrebbe accompagnare gli investitori alla chiusura del 2020.

Sul piano generale, i prossimi giorni saranno caratterizzati da spunti limitati sul piano dei dati macro, con i rilievi principali che verranno dall’inflazione europea ad Ottobre e dall’andamento della disoccupazione nell’eurozona. 

Sempre in Europa, Martedì riceveremo i dati relativi alle condizioni dell’economica tedesca, con l’indice ZEW: in particolare l’indice dovrebbe fornire un quadro che consideri l’effetto delle restrizioni reintrodotte in Germania e in Europa, dopo la partenza di una seconda ondata di Covid-19. Su questo fronte, i principali paesi europei continuano ad aggiornare i numeri sul totale delle vittime e dei contagi. 

L’attenzione poi in settimana si sposterà settore energetico, con l’OPEC che pubblicherà il suo report mensile sull’andamento del settore petrolifero, oltre al solito i dato settimanale sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti. Il petrolio resta sotto pressione e solo un forte intervento in termini di tagli alla produzione potrebbe favorire un repricing del greggio che ad oggi è inverosimile, in considerazione di una domanda che resta debole. In questo senso, c’è la seria possibilità di una revisione degli accordi sui tagli alla produzione stabiliti lo scorso Aprile dai paesi dell’Opec. Al momento attuale, i principali paesi esportatori di greggio si sono impegnati a ridurre la produzione giornaliera di 7,7 milioni di barili al giorno. L’ipotesi è che il taglio possa arrivare a circa 10 milioni di barili al giorno.

Questa notte gli indici asiatici hanno archiviato una seduta molto positiva, spinta dalla vittoria e dalle implicazioni che la stessa sembrerebbe portare ai rapporti con tutto il mondo asiatico, in particolare con la Cina. L’indice MSCI Asia ex-Japan ha chiuso in rialzo dell’1.43%.

TECHNICALS IN FOCUS

SILVER

Come spesso accade, l’oro tende ad assumere delle configurazioni grafiche che vengono poi seguite anche dall’argento. In linea con il breakout avvenuto sull’oro, anche l’argento si sta avvicinando alla trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti di inizio Agosto e la cui rottura rappresenterebbe un segnale tecnico importante. Sopra $26, l’argento punterebbe ad area $27.50, $28.50 e $30. Il supporto chiave si trova in area $22.50, livello al di sotto del quale si punterebbe ad area $20, dove passa la MM a 200 giorni. Dopo diversi giorni, l’RSI è tornato in territorio rialzista, a conferma dell’impostazione costruttiva dello strumento.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

AbbVie: la review del Q3 ci ricorda che c’è ancora valore inespresso

Sui mercati azionari attualmente siamo in un quadro in cui le performance degli indici restano fortemente guidate dai settori che hanno caratterizzato questo 2020, come tecnologia e consumi discrezionali. In parallelo, continuiamo a cercare valore in altri comparti, sia pur in contesto in cui i singoli restano costanti nelle loro performance relative.

AbbVie è una società di biotecnologia focalizzata sullo sviluppo e sulla commercializzazione di farmaci per immunologia, oncologia e virologia. Oggetto di uno scorporo di Abbott Laboratories nel 2013, l’azienda presenta quindi una storia autonoma piuttosto breve. Ciononostante, è diventata uno dei maggiori attori nel settore della biotecnologia, soprattutto a seguito della chiusura di un’acquisizione della società farmaceutica precedentemente indipendente Allergan. 

AbbVie ha riportato i risultati degli utili del terzo trimestre il 30 ottobre scorso. L’azienda è stata in grado di generare ricavi per $12,9 miliardi durante il trimestre, in aumento del 52% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, battendo anche le stime degli analisti. 

In particolare la crescita dei ricavi è stata guidata dal contributo di Allergan, che ha iniziato a contribuire ai margini della società a partire da quest’anno. AbbVie nel Q3 ha riportato utile per circa $2,83 per azione durante il terzo trimestre, il 21% in più rispetto all’utile per azione della società durante il trimestre dell’anno precedente. 

Da sottolineare che il management ha rivisto al rialzo la guidance per il resto del 2020, con la società che prevede di guadagnare $10,47 – $10,49 su base per azione, il che rappresenterebbe un altro aumento considerevole rispetto al 2019. AbbVie inoltre ha annunciato un aumento del dividendo del 10%, a 1,30 dollari per azione a trimestre. In questo senso, la crescita dell’utile per azione è iniziata dopo lo scorporo da Abbott Laboratories nel 2013. Da allora, l’utile per azione è cresciuto del 15% all’anno. 

Sul piano del business, gli sforzi di AbbVie per proteggere Humira dalla concorrenza fino al 2023 (negli Stati Uniti) e i suoi sostanziali investimenti in ricerca e sviluppo per i farmaci di nuova generazione dovrebbero consentire all’azienda di mantenere i ricavi in ​​crescita nei prossimi anni. Il brevetto di Humira scadrò tra un paio d’anni negli Stati Uniti, il che fornisce il tempo sufficiente per migliorare i portafoglio dei farmaci. I nuovi farmaci migliorati negli ultimi anni, che hanno le stesse caratteristiche di Humira, hanno buone possibilità di catturarne gran parte dell’attuale flusso di cassa. 

Sul piano della valutazione AbbVie tratta ad oggi ad una valutazione piuttosto economica, per via dell’aumento del debito conseguente all’acquisizione di Allergan: in ragione di ciò il multiplo Prezzo / Utili scambia ad un livello di circa 10. Tuttavia, la società appare sottovalutata anche alla luce del dividend yield, vicino al 6%, quasi tre volte quello dell’S&P500. 

Il settore healthcare, e in particolare quello farmaceutico, non è per definizione ciclico. AbbVie non era un’azienda indipendente durante l’ultima crisi finanziaria, quindi non vi è alcun termine di paragone circa il suo andamento durante una recessione, ma poiché il settore è anticiclico, è verosimile che AbbVie continui a ottenere ottimi risultati anche durante questa fase. 

In generale, le prospettive della società sembrano essere molto positive, grazie a una pipeline profonda di prodotti, alla forte crescita dei farmaci recentemente lanciati e alla chiusura dell’acquisizione di Allergan, che sta iniziando a fornire gli effetti delle sinergie tra le due società. Il dividend yield appare inoltre decisamente sostenibile, alla luce di un payout ratio intorno al 50%.

 

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