Petrolio: riserve strategiche insufficienti

Giornata di martedì sui mercati finanziari in correzione, con il VIX in rialzo – per la quinta seduta consecutiva – e i settori difensivi in acquisto rispetto ai ciclici. Potremmo quindi velocemente concludere con un posizionamento di avversione al rischio da parte degli investitori. Tuttavia, i movimenti registrati possono essere maggiormente connessi ad un aumento dei timori inflazionistici e all’evoluzione del prezzo del petrolio. Infatti, il comparto value (IWD, VTV), energetico (XOP, XLE), finanziario (KRE, XLF) e real estate (IYR, VNQ) registrano le migliori performance a dispetto del tecnologico (XLK, VGT) e del consumo ciclico (XLY). Situazione poco plausibile in una modalità di avversione al rischio.

Il petrolio continua ad essere, come in passato riportato, il principale protagonista. Seconda seduta in rialzo, e nella notte nuovi acquisti, dopo gli annunci sul rilascio coordinato delle riserve strategiche da parte degli Stati Uniti e di alleati. La motivazione della salita, nonostante gli afflussi di nuova offerta, deriva da valori inferiori rispetto alle attese.  Gli Stati Uniti hanno infatti riportato come rilasceranno 50 mb (milioni di barili) di petrolio nei prossimi mesi, l’India 5 mb, il Regno Unito 1,5 mb, la Corea del Sud 3,5 mb e il Giappone circa 4,2 mb. Il contributo della Cina non è stato confermato, ma secondo indiscrezioni potrebbe essere nell’ordine di 7-15 mb. Una dimensione aggregata di circa 70-80 mb, in un contesto dove il mercato attualmente consuma circa 2 mb al giorno. I riflettori si sposteranno quindi sui prossimi colloqui OPEC – attesi nella prossima settimana – dove ormai si scommette su una possibile decisione di fermare/ridurre gli aumenti di produzione per compensare l’impatto “dannoso” dell’utilizzo delle riserve strategiche, con la possibile giustificazione legata ai rischi sulla domanda, con l’avanzare della nuova ondata Covid. Situazione che potrebbe, molto probabilmente, facilitare i negoziati con l’Iran – i prossimi colloqui sono attesi per lunedì prossimo – dove il petrolio iraniano potrebbe valere di più rispetto alla stabilità geopolitica mediorientale. 

Ripercorrendo gli eventi macroeconomici di ieri da segnalare: il rialzo del tasso d’interesse di 25 punti base, a 0.75%, da parte della Reserve Bank of New Zealand. I dati PMI di novembre hanno indicato una tenuta dell’attività economica in presenza di pressioni inflazionistiche. Nell’area euro i PMI francesi e tedeschi hanno evidenziato un miglioramento sul settore dei servizi rispetto a quello sulla produzione. Situazione inversa invece negli Stati Uniti con i PMI sui servizi in flessione e quello alla produzione in rialzo.

Per la giornata da monitorare principalmente i dati PCE americani e i discorsi dei membri della BCE, in particolare quello di Isabel Schnabel dopo le parole di ieri sull’inflazione. Da segnalare tuttavia l’attenzione anche sulle pubblicazioni dell’IFO tedesco, del PIL americano e in particolare delle pubblicazioni serali sui verbali FOMC.

Sul fronte societario scivolone ieri per Zoom -14% sulla scia delle pubblicazioni delle trimestrali. Vendite anche per Best Buy -12% dopo il calo sui margini e il dilagare in America di furti nei negozi. 

Non si ferma la discesa della Lira turca, con la coppia USDTRY che da inizio anno registra circa un +74%. A innescare le nuove vendite sulla valuta turca le parole di elogio al taglio dei tassi d’interesse da parte del suo presidente Recep Tayyip Erdogan.

Sul mercato delle criptovalute non si ferma il rally per Mana e Zcash.  Rialzo, per quest’ultimo, iniziato venerdì con l’annuncio dell’intenzione di modificare il protocollo da PoW a PoS entro i prossimi tre anni. Questo in aggiunta al successivo tweet di Edward Snowden a favore del token. Il CEO di Ripple spera di poter chiudere la saga con la SEC entro la fine del prossimo anno mentre il Bitcoin scivola sui minimi delle ultime sei settimane. In India, la circolazione del bollettino Lok Sabha, pubblicato ieri, ha riportato come il disegno di legge sulle criptovalute sarà presentato nella sessione invernale a partire dal 29 novembre. Ricordo come il progetto propone il divieto delle criptovalute private, ma con alcune eccezioni. La percezione sarebbe come se l’India volesse seguire le orme della Cina nel tentativo di sradicare l’uso di criptovalute decentralizzate a favore della propria criptovaluta controllata dallo stato.

Unilever

Da monitorare l’evoluzione sul titolo Unilever della presenza di un triangolo, segnale spesso di continuazione del trend. Siamo ancora ben lontani da prossime possibili rotture, quindi prevale ancora un range trading sul titolo.

SPX500

Divergenza ribassista presente anche sul principale indice americano. La forza del movimento tuttavia sembra essere in diminuzione, ad evidenziare più prese di profitto che inversione forte del trend.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle cryptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle cryptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea