Petrolio e inflazione al centro dell’attenzione

Ultima sessione di maggio che descrive appieno il sentiment e le preoccupazioni che hanno accompagnato i mercati da inizio anno. L’Europa apre il suo vaso di Pandora, annunciando nella stessa giornata il suo piano di sanzioni energetiche verso la Russia e pubblicando le letture sul livello di inflazione.

Con i rialzi dei prezzi sul greggio e con un’inflazione europea che registra un’inaspettata fiammata, passando dal 7,4% di aprile all’8,1% di maggio (record storico dall’inizio delle registrazioni da gennaio 1997), gli investitori ritornano a predicare prudenza. La lettura ha naturalmente posto la BCE sotto forte pressioni, aumentando le speculazioni del mercato su un rialzo dei tassi di 50 pb a luglio. In parole povere indici in calo: Parigi -1,43%, Francoforte -1.29%, Milano -1,11%, Madrid -0,89%, Amsterdam -0,78% e Londra -0.22%.

Seduta americana che chiude anch’essa in ribasso, dopo aver oscillato da negativo a positivo per tutta la giornata. È interessante notare come il Bitcoin, spesso visto come un indicatore di rischio per gli investitori, abbia invece chiuso la seduta al rialzo tornando a scambiare sopra $31.000.

Petrolio e sanzioni energetiche che restano al centro dell’attenzione. Mentre l’Unione Europea si prepara a colpire la Russia, l’India potrebbe invece approfittarne diventando un hub di raffinazione de-facto per l’Europa. L’India sta infatti acquistando quantità record di greggio russo (a forte sconto), facendo funzionare le sue raffinerie al di sopra della capacità e catturando la rendita economica degli spread. Si stanno quindi riscrivendo le regole del commercio globale di petrolio con il rischio di generare solamente un minore impatto sulla Russia, a vantaggio di alcuni Paesi, e con un maggiore costo per l’Europa.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato inaspettatamente l’OPEC, con alcuni membri che starebbero valutando la sospensione della Russia dal patto di produzione, aprendo quindi la strada all’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e ad altri membri dell’OPEC per produrre di più per raggiungere gli obiettivi di produzione. Mentre l’America spera tuttavia in un soccorso arabo il ministro degli esteri russi Lavrov si muove (neanche troppo dietro le quinte), nel suo viaggio in diversi paesi del Golfo. L’augurio è quello di vedere un fronte unito tra alleati altrimenti le sanzioni rischiano, come detto, solamente di arricchire i paesi che stanno rimanendo fuori dal blocco.

Giornata odierna iniziata positivamente con le letture in crescita, oltre le aspettative, dell’export sudcoreano, del Pil australiano e dei PMI manifatturieri cinesi ed indiani. Unica nota stonata il forte calo delle vendite al dettaglio tedesche per aprile, crollate del 5,4%, rispetto ad attese di una leggera flessione dello 0,2%. Indici che restano tuttavia in attesa delle varie pubblicazioni dei PMI manifatturieri con le letture di Spagna, Italia, Francia, Germania, UE, Regno Unito e Stati Uniti. Negli Stati Uniti, in attesa del dato importante di venerdì, avremo modo di scrutare alcuni dati con il rapporto odierno ADP sull’occupazione nel settore privato e con il sondaggio JOLTS.

Banche centrali che restano sempre protagoniste, con la Banca del Canada che potrebbe oggi alzare di 50 pb il proprio tasso e con i diversi interventi di membri Bce (Lagarde e Lane) e Fomc (Williams e Bullard).

Oggi inoltre inizia il processo di riduzione degli stimoli monetari per la Bce e la Fed con la prima che ridurrà gli acquisti netti di APP a 20 miliardi di euro per giugno e la Fed che inizierà la fase di Quantitative Tightening, riducendo le sue partecipazioni di un totale di $ 47,5 miliardi al mese per i primi tre mesi, per poi passare a 95 miliardi di dollari al mese.

Entriamo oggi nel mese di giugno, il quale è storicamente un mese debole, per i listini americani, e il peggiore durante le elezioni di metà mandato, con un calo medio dell’1,8%. Nonostante la mensilità possa giocare contro, tenendo in considerazione come quest’anno abbia avuto poco impatto – vedi la performance negativa di aprile – gli analisti di LPL riportano alcuni dati per ben sperare:

Lo S&P 500 ha subito una correzione del 18,7% prima del rally della scorsa settimana, il che potrebbe essere positivo, dato che se si considerano le precedenti correzioni tra il 10 e il 20% si sono registrati guadagni medi di quasi il 25% un anno dopo e di quasi il 40% due anni dopo.

Infine, decisi rialzi, come quello del 6,6% registrato sull’S&P 500 la scorsa settimana, possono rappresentare un ottimo segnale rialzista. Numeri alla mano, dal 1950 ad oggi un rally settimanale del 6% è stato accompagnato nei successivi mesi da un rendimento medio del 5,6% e di quasi il 22% a un anno di distanza.

Criptovalute: Seduta che, nonostante la flessione registrata nel mondo delle criptovalute, vede Bitcoin chiudere in leggero rialzo e sopra la soglia dei $31 mila. Vola soprattutto Cardano (Ada), in salita di oltre il 9%, e ora in sesta posizione tra le criptovalute a maggiore capitalizzazione – superando quindi XRP. Rally che potrebbe essere stato generato dal prossimo upgrade sulla rete Vasil Hardfork, previsto per il 29 giugno.

Intanto Prada continua ad espandere la sua presenza sul digitale con l’imminente lancio di una nuova collezione NFT. Come riportato nel sito della società, “Prada introduce un’ulteriore espansione e presenza creativa nel Web3 con la nuova Timecapsule NFT Collection. Ogni drop Timecapsule sarà collegato sia a un prodotto fisico di genere neutro che a un NFT in regalo, una GIF del video della capsule che rappresenta la versione digitale dell’oggetto fisico.”

 

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle criptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle criptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea