Pacchetto fiscale più vicino: nuovi massimi in America

Giornata di nuovi massimi quella di ieri e non solo sugli indici azionari. Il Bitcoin, dopo un rally che lo aveva portato dai minimi di Marzo ai massimi storici di $20.000 del 2018, ha rotto il precedente massimo con forte volatilità e si è spinto fino ad area $23.500. Sul mondo azionario, l’avvicinamento alla definizione di un pacchetto di stimoli per $900 miliardi ha invece favorito la price action degli indici globali, non solo in America.  

Come anticipato, l’azionario europeo resta sui massimi degli ultimi 10 mesi sulle speranze dell’introduzione di maggiore stimolo fiscale negli Stati Uniti e del potenziale avvio delle vaccinazioni contro il Covid-19, che supportano l’ipotesi di una ripresa dell’economia globale. Bene il GER30, vicino ai massimi storici, con Francia e Germania che hanno reso noto di essere pronte ad avviare le procedure di inoculazione del vaccino Pfizer-BioNtech nell’ultima settimana di Dicembre, una volta che il composto sarà approvato dall’Agenzia europea del farmaco (EMA). Sul piano settoriale, bene i titoli minerari, oltre a Novartis, che chiude al rialzo dell’1.11%, dopo aver annunciato l’acquisizione di Cadent, azienda statunitense che opera nel settore delle neuroscienze, per $770 milioni.

A Wall Street, l’S&P500 e il Nasdaq hanno ritoccato i massimi storici sul crescente ottimismo relativo alla proposta di misure di stimolo anti-coronavirus, sebbene l’aumento inaspettato delle richieste di sussidi di disoccupazione abbia segnalato ulteriori elementi di stress economico dovuto alla pandemia. Il settore tecnologico è quello che ha registrato la miglior performance, insieme alle utilities e alle materie prime, che dovrebbero beneficiare della ripresa del ciclo economico. Sul piano macroeconomico, ieri il numero di persone che hanno presentato richieste di sussidio di disoccupazione per la prima volta negli Usa è aumentato inaspettatamente la scorsa settimana, anche in ragione dell’impennata di nuovi casi di coronavirus che, inevitabilmente, sta colpendo l’attività delle imprese e indebolendo l’occupazione. 

Tra i singoli titoli, bene General Mills, che ha chiuso a rialzo dell’1.32% ed Accenture, salita del 6.88%, dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi annuali e aver superato le stime di ricavi trimestrali grazie al periodo prolungato home working, che ha potenziato i servizi digitali, di cloud e di sicurezza.

Sul piano macroeconomico, oggi le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono uscite a rialzo rispetto alle stime di consenso, mentre nella mattinata europea è atteso l’indice IFO sulla fiducia delle imprese.

TECHNICALS IN FOCUS

LTC

Nell’ambito dell’impulso rialzista che ha coinvolto l’intero settore delle cripto, Litecoin è tornata sui massimi relativi di Agosto 2019. Il breakout è avvenuto con volatilità e potrebbe dar luogo ad un consolidamento su questi livelli, prima di guardare ai prossimi livelli a rialzo, in area $120, $140 e $150. Dai livelli attuali, un pullback in area $90 non è escluso ma il quadro resta decisamente costruttivo. Tutti gli indicatori indicano forza nel trend. Si consiglia tuttavia di dimensionare la posizione di trading alla luce del notevole incremento di volatilità che si è osservata nelle ultime sedute.


FUNDAMENTALS IN FOCUS

Lockheed Martin: Industrial, anticiclico e con utili in accellerazione

Sul piano generale, i titoli del comparto Industrial presentano una forte correlazione con il ciclo economico e, di conseguenza, sono destinati a soffrire nelle fasi di rallentamento economico. In particolare, Lockheed Martin non ha goduto di particolare considerazione da parte degli investitori in questa fase, in ragione di un rasserenamento del clima politico generale. Tuttavia, la trimestrale ha evidenziato ottimi risultati, dato il contesto attuale. 


Lockheed Martin è la più grande società mondiale nel comparto della difesa. Circa il 60% dei suoi ricavi proviene dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con altre agenzie governative statunitensi (10%) e clienti internazionali (30%) che rappresentano la parte residua del fatturato. In questo senso, il profilo di business della società è molto solido, essendo la spesa militare americana storicamente molto stabile.

L’azienda opera su quattro segmenti di business: Aeronautica (40% del fatturato) che produce aerei militari come l’F-35, l’F-22, l’F-16 e il C-130; Rotary and Mission Systems (25% del fatturato) che include navi da combattimento, elettronica navale ed elicotteri; Il settore dei Missili e controllo del fuoco ostile (15% del fatturato), che realizza sistemi di difesa missilistica ed, infine, la divisione Space Systems (25% del fatturato) che realizza i satelliti.

La società nel mese di Ottobre ha riportato un altro trimestre eccellente sul piano del business e dei margini. I ricavi netti sono aumentati del 9%, a $16,5 miliardi, ed anche gli utili per azione sono aumentati del 10% su base annua. Nel complesso, tutti e quattro i segmenti di business hanno aumentato il fatturato, con il segmento dell’Aeronautica che è salito dell’8%, mentre la linea di business che meglio ha performato è stata quella del segmento missilistico, salito del 14% su base annua.

Il portafoglio ordini di Lockheed Martin ha raggiunto il livello record di circa $150 miliardi, guidato dall’aumento del business dell’aeronautica, dei missili e dei sistemi di difesa missilistica, che hanno compensato il calo della divisione Space Systems. Sul piano finanziario, la crescita degli utili della società si basa infatti in gran parte sulla forza della produzione di F-35, dei missili tattici e d’attacco, dei programmi di difesa satellitare e missilistica. Per i prossimi anni, le attese degli analisti sono di una crescita de utili per azione in media del 10% annuo.

Nel complesso, Lockheed Martin è la società leader al mondo negli appalti militari, avendo l’esercito degli Stati Uniti come principale cliente, con un vantaggio competitivo non colmabile da altri player. Sul piano della valutazione, la società scambia su un multiplo Prezzo-Utili vicino a 15, in linea con la sua media storica. In questo senso, la crescita dovrebbe degli utili dovrebbe essere pari al 10% annuo e, unita ad un dividend yield ad oggi ancora vicino al 3%, ai prezzi attuali, ciò dovrebbe portare il rendimento complessivo sopra il 12% annuo nei prossimi cinque anni.

Sul piano tecnico, il titolo soffre in questa fase di un’impostazione tecnica non particolarmente costruttiva, con l’area compresa tra $340 e $325 è il livello chiave di supporto di medio periodo.

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