Opec+ Meeting e Non Farm Payrolls in focus questa settimana.

Le settimana che si è appena conclusa ha visto il rilascio di una serie importante di dati macroeconomici, la riunione della Bank of England, oltre al dato più significativo sull’inflazione americana, il Price Consumer Expenditure (PCE). Infine, la notizia più significativa per gli investitori: la formazione di nuovi massimi storici per S&P500, Nasdaq e Dax.

Come abbiamo in più di una circostanza sottolineato, nulla avviene per caso: i dati macro continuano a restituirci un economia in miglioramento ma non in surriscaldamento (leggasi: inflazione), i banchieri centrali sono concordi nella volontà di mantenere il massimo grado di sostegno monetario all’economia e i rendimenti dei titoli stato confermano moderate aspettative inflazionistiche per il futuro prossimo. Infine, i mercati scontano l’adozione di ulteriori misure di stimolo fiscale. In questo senso, è della scorsa settimana la notizia secondo cui l’amministrazione Biden avrebbe raggiunto un accordo per un piano di infrastrutture per circa 1.200 miliardi per i prossimi otto anni.

In quella che inizia l’attenzione sarà concentrata su due eventi: la riunione del gruppo OPEC+ e i dati sul mercato del lavoro americano per il mese di Giugno. Sul primo fronte, i membri dell’OPEC+ stanno ragionando di un progressivo aumento della produzione, dopo i tagli delle ultime riunioni. In questo senso, il WTI resta stabilmente sopra i $70 al barile e, se esiste un rischio di inflazione esogena, questo ad oggi protrebbe venire proprio dalle materie prime.

Sul fronte del mercato del lavoro americano, le attese sono per una crescita di 650.000 unità lavorative per il mese di Giugno, con una crescita attesa dei salari nell’ordine del 2.1%. Quest’ultimo dato in particolare rappresenta forse la miglior misura di quanta pressione potremmo osservare in capo alle aziende circa la possibilità di trasferire l’aumento dei costi, salari inclusi, sul costo dei prodotti finiti.

Nel complesso, i mercati si stanno dimostrando particolarmente resilienti, sia pur nel quadro di una lateralità dei prezzi che si è estesa oramai per molte settimane: come sempre, il quadro può mutare rapidamente, ma ad oggi non si osservano elementi di fragilità rispetto al trend attuale. Al contrario, non dobbiamo dimenticare che la formazione di nuovi massimi resta il segnale più significativo della forza del trend in corso.

TECHNICALS IN FOCUS

COPPER

Dopo un rally che lo ha visto crescere di circa il 150% in 13 mesi, il rame è andato incontro ad una fase di flessione che, per la prima volta da Novembre 2020, lo ha portato a rompere al ribasso la MM a 50 giorni e a testare il supporto di area $4.20. Sul piano tecnico resta la debolezza di queste ultime sedute, con il range $4.17 – $3.94 che fa da supporto al quadro tecnico rialzista di questi mesi e solo una rottura al ribasso di quest’area di prezzo aprirebbe lo spazio ad ulteriori ribassi. Detto questo, il quadro tecnico resta di distribuzione ma la vicinanza dei supporti più significativi impone attenzione alla price action delle prossime sedute future.

LTC

Dopo i massimi di Maggio, Litecoin ha vissuto una forte fase di correzione, che l’ha riportata sui livelli di Gennaio. Tuttavia, area $120 è una soglia al di sotto della quale i prezzi hanno tentato di rompere ma senza successo. L’RSI evidenzia segnali di accumulazione ed anche la rottura della trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti è un evidenza di una fase di stabilizzazione dei prezzi. I livelli a rialzo in focus sono in area $148 e $160, dove passa la MM a 50 periodi sul grafico a 4 ore. Al di sopra di $160, gli spazi di apprezzamento sarebbero ancor più significativi, in area $200. Ad oggi, solo una discesa sotto area $103 confermerebbe la prosecuzione del downtrend di questi mesi.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle cryptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle cryptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea