Occhi su trimestrali e negoziato fiscale

Si è chiusa una settimana in cui la discrasia tra il quadro politico americano, con le proteste a Capitol Hill, e l’inizio di anno sui mercati finanziari, ha rappresentato il principale elemento sotto gli occhi degli investitori. La prospettiva di un’amministrazione democratica, a guida Joe Biden, per gli Stati Uniti è oramai ufficiale, ma la violenza di Washington è destinata a restare un episodio indelebile nella storia americana. Ciononostante, abbiamo assistito a forti rialzi sugli indici azionari e, in generale, all’ulteriore consolidamento del clima di risk-on sui mercati.

Sul piano macroeconomico, si prospetta una settimana piuttosto povera di dati macro, con pochi dati rilevanti e l’attenzione in Europa largamente concentrata sull’evoluzione del quadro sanitario, che resta soggetto a costanti aggiornamenti. Nel vecchio continente, l’attenzione sarà sui dati sull’inflazione di Dicembre in Francia e Spagna e sul PIL trimestrale preliminare in Germania.

Negli Stati Uniti, a dominare resterà il tema relativo alla definizione del pacchetto fiscale, con gli investitori che scommettono che la nuova maggioranza democratica al Congresso si muoverà rapidamente e potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di un’espansione del pacchetto che attualmente è pari a $1 trilion.

L’altro tema in osservazione è l’inizio delle trimestrali, che come sempre inizia le grandi banche d’affari nella giornata di Venerdì, con JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo. Sempre negli USA è previsto anche l’intervento di Jerome Powell, in un webcast all’Università di Princeton nella giornata di Giovedì.

La seduta asiatica ha visto un andamento contrastato sui vari indici, con l’indice Kospi (Corea del Sud) che da inizio anno ha messo a segno una performance superiore al 10%. In Cina, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,4% a Dicembre rispetto a un anno prima, un calo minore rispetto alla stima degli analisti (0,8%). Al contrario, l’indice cinese dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% su base annuale a Dicembre, rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,1%.

TECHNICALS IN FOCUS

LTC

Dopo i massimi in area $250, Litecoin ha sperimentato una correzione che rapidamente è arrivato in area $125, pari al 61.8% di Fibonacci del rally che è iniziato a Marzo. Trattandosi di una forte espansione di volatilità, è probabile che i prezzi cerchino una stabilizzazione su questi livelli. In caso di una estensione del ribasso, i prossimi supporti sono in area $100 e $83 (%38.2 di Fibonacci). Sul piano delle resistenze, un ritorno sopra area $150 rappresenterebbe un ripristino del quadro tecnico rialzista delle ultime settimane. 

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Stag Industrial: la nuova era dell’immobiliare USA

In un mercato azionario in cui i dividend yield, tanto nel comparto value quanto in quello growth, sono piuttosto bassi ed il settore obbligazionario che di fatto non offre rendimenti, la stabilità dei ritorni sul capitale per molti investitori può venire dal settore immobiliare. In particolare, alcuni REIT americani sono particolarmente ben posizionati per cogliere la nuova natura dell’offerta immobiliare americana.

(STAG) è un Real Estate Investment Trust (REIT) che investe in proprietà industriali affittati a singoli locatari, negli Stati Uniti del sud e del midwest. Il portafoglio immobiliare comprende magazzini, centri di distribuzione e strutture di produzione industriale. Nel complesso, si tratta di un portafoglio diversificato con 457 edifici in 45 diversi settori situati in 38 stati americani.

Esistono alcune specifiche di STAG che saltano agli occhi. In primo luogo, il 43% degli immobili sono magazzini e centri di distribuzione per operatori dell’e-commerce. Questi spazi sono molto richiesti ed esiste un limite all’offerta al momento. STAG ne sta direttamente beneficiano e tale trend dovrebbe crescere all’aumento del mondo del commercio online e della richiesta di spazi per la locazione delle merci.

L’altro elemento che spicca è il pagamento dei dividendi su base mensile. Gli investitori che cercano rendimenti apprezzano la distribuzione di flussi di cassa erogati mensilmente e non vi sono molte società che offrono tali prospettive. Questa caratteristica, da sola, è molto attraente per gli investitori. Attualmente il dividend yield del titolo è pari al 4,6%: decisamente non male in un mondo in cui i Treasuries USA a 10 anni rendono lo 0,95% circa.

L’elevata domanda di proprietà industriali sta anche ricevendo una spinta dalla ripresa dell’attività manifatturiera nel paese, una tendenza che potrebbe essere solo all’inizio. Con il ritorno di molte attività negli Stati Uniti, le proprietà industriali hanno un notevole potenziale di crescita. Si stima che il mercato statunitense delle proprietà industriali sia pari a $1.000 miliardi ed, al momento, STAG possiede solo lo 0,5% di tale mercato. 

L’altro aspetto fondamentale delle proprietà industriali è rappresentato dai costi di manutenzione estremamente bassi: un mercato molto diverso rispetto a quello delle locazioni residenziali. Le proprietà industriali devono di fatto soddisfare solo le esigenze di base per la detenzione delle merci. I business plan sono quindi solidi, con bassi costi generali. Inoltre, STAG detiene proprietà in aree in cui i prezzi degli immobili sono decisamente molto bassi, traducendosi in margini più alti rispetto al mercato immobiliare residenziale.

Per STAG il rendimento per gli azionisti è stato finora eccellente, ed il titolo ha recuperato più lentamente i livelli del 2020, nel contesto di un mercato immobiliare è stato in ogni caso penalizzato. Dall’IPO del 2011, STAG ha restituito il 360% circa, comprensivo dei dividendi reinvestiti, il che rappresenta una netta sovraperformance rispetto al rendimento del 200% per l’S&P 500 nello stesso periodo.

STAG è un player immobiliare ancora giovane ed in crescita, in una nicchia immobiliare molto promettente e che probabilmente trarrà vantaggio in futuro dalla costante crescita dell’e-commerce. 

 

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