Nuova Settimana ricca di appuntamenti societari

Al via la terza settimana dell’anno con subito i mercati americani chiusi per la festività del Martin Luther King’s Day, festività che si celebra ogni terzo lunedì di gennaio, in onore dell’attivista e Premio Nobel per la pace Martin Luther King.

Nonostante la chiusura odierna dei listini americani, la settimana si presenta tuttavia ricca di importanti appuntamenti, soprattutto societari. Dalla tabella sottostante possiamo osservare come sono attese al banco di prova del confessionale delle trimestrali importanti nomi del settore bancario e del turismo, nonché outsider quali Alcoa, ASML ma soprattutto Netflix.  Nel complesso, le attese sono per un aumento del 20% degli utili per le società dello S&P 500.

Interessante osservare, stando ad una nota di Factset di venerdì scorso, come il 60% delle aziende americane che hanno già riportato gli utili, ovvero il 4% dell’Indice (20 società), abbiano citato l’impatto negativo del costo del lavoro sugli utili del quarto trimestre o prossimi come il principale fattore di rischio, maggiore rispetto ai rischi di Omicron. Situazione che conferma l’attuale record americano che vede il numero di offerte di lavoro maggiore del numero di disoccupati di oltre quattro milioni.

Settore bancario che viene dalle correzioni di venerdì, dove solamente Wells Fargo (+3.68%), tra le società finanziaria che hanno pubblicato le trimestrali venerdì, è riuscita a chiudere la seduta in territorio positivo – JPMorgan (-6.15%), Citi (-1.25%), First Republic Bank (-4.22%) e BlackRock (-2.19%) tutte in territorio negativo. Settore del trasporto aereo invece che arriva sulla scia delle ottime trimestrali di Delta Airlines, pubblicate lo scorso giovedì e delle maggiori riaperture. Tuttavia, la settimana si apre purtroppo sulla scia dell’aumento delle cancellazioni di voli aerei. Cancellazioni che era in netta diminuzione, con valori medi sotto i 3000 voli annullati. Ieri, stando ai rapporti di flightaware, abbiamo nuovamente registrato un’impennata con oltre 5mila voli cancellati, di cui il 60% da e verso l’America. American Airlines la compagnia maggiormente colpita. Per fortuna le cancellazioni non sono dovute a restrizioni causa Covid-19, ma ad una forte tempesta invernale che ha colpito gli Stati Uniti.

Il calendario macroeconomico americano della settimana presenta interessanti aggiornamenti sul settore edilizio, con i permessi di costruzione e le vendite di case esistenti. Di interesse anche il Philadelphia Fed Report di giovedì, utile per avere un’istantanea dell’attività manifatturiera della regione. Settimana che potrebbe essere maggiormente tranquilla per i Treasury USA, con i membri della FED nel periodo di blackout in attesa della prossima riunione del 26 gennaio.

Nella giornata la PBOC, ovvero la Banca Centrale della Cina, ha tagliato i tassi di riferimento di 10 punti base e aggiunto ulteriore liquidità al sistema bancario. Riduzione dei tassi che, a differenza di altri Paesi, non avevamo assistito da quasi due anni. Decisione a cui ha seguito successivamente la pubblicazione del PIL, il quale ha rivelato un’economia cinese cresciuta dell’4% su base annua nel quarto trimestre. Sebbene il dato sia stato maggiore delle aspettative evidenzia un rallentamento della crescita. Giornata odierna priva di successivi importanti eventi macroeconomici, dove tuttavia si segnala la pubblicazione in Italia sul livello di inflazione, la quale viaggia sui massimi del 2008 al 3.9%.

Per martedì la Bank of Japan sarà la principale protagonista, con la decisione di politica monetaria. Non sono attesi cambiamenti, ma la successiva conferenza stampa sarà di maggiore interesse sulla scia del malcontento pubblico sull’inflazione. Mercato dell’auto che sarà al centro delle pubblicazioni in Europa, con i dati inglesi, italiani, tedeschi e francesi.  Prende inoltre il via il World Economic Forum Annual Meetings in Davos. In Germania abbiamo la pubblicazione sul sentiment ZEW. Opec, infine, che riporterà il suo bollettino mensile.

Per mercoledì l’inflazione sarà la principale protagonista della mattinata, con le pubblicazioni nel Regno Unito e in Germania. Oltreoceano l’attenzione sarà invece rivolta sul mercato dell’edilizia.

Giovedì si apre con i dati sulla bilancia commerciale giapponese e il Loan Prime Rate cinese. Nel Vecchio Continente l’attenzione resta sull’inflazione, con i dati dei prezzi alla produzione in Germania e al consumo in Europa. Ankara sarà attesa alla decisione di politica monetaria, vedremmo se saranno nuovamente rivisti al ribasso i tassi ufficiali d’interesse. Negli Stati Uniti attenzione ai dati settimanali sul mercato del lavoro e manifatturiero. Infine, restano d’interesse i dati sulle scorte di petrolio.

Ultimo giorno della settimana che vede in Giappone le pubblicazioni sul livello di inflazione al consumo e dei verbali della riunione BoJ. Nel Regno Unito l’attenzione è sulle vendite al dettaglio. Mentre in Europa gli investitori guarderanno con interesse alle parole della Presidente BCE Lagarde.

Criptovalute: Non si osservano importanti segnali di ripresa per Bitcoin, che nel fine settimana ha continuato nella sua correzione. Sul grafico giornaliero si è formata venerdì l’attesa Death Cross, un conosciuto segnale ribassista. Continuiamo sempre a monitorare il supporto dell’area dei $40mila.

Nota positiva invece per Cardano (ADA) la quale da sabato è cresciuta di oltre un 17% sulla scia del passaggio alla fase Basho, ovvero miglioramenti nella sua catena, soprattutto nella dimensione dei blocchi.

Per gli amanti degli NFT le Bored Ape Yacht continuano a generare interesse negli investitori. Negli ultimi sette giorni hanno rappresentato le principali vendite con la scimmia #6694 che mercoledì scorsa è stata venduta per oltre $1,425 milioni di dollari.

Oil

Non si ferma la corsa dell’oro nero che nelle ultime quattro settimane ha visto crescere la propria quotazione di oltre un 20%, ritornando in prossimità dei suoi massimi recenti. Vendite di riserve strategiche sui mercati, da parte degli USA e alleati che, come previsto, è risultata essere solamente una cura palliativa e soprattutto troppo breve. Aumento dell’offerto quindi che non riesce ad essere al passo dell’aumento di domanda, nonostante l’ondata Omicron.

Da vedere se la decisione cinese di prossime vendite possa “frenare” la corsa e soprattutto il prossimo bollettino OPEC di martedi.

Di fatto osserviamo un come siamo in prossimità dell’area della sua resistenza degli $84 a barile. Una eventuale rottura potrebbe spingere i prezzi a toccare i $90, ovvero sui valori del lontano 2014.

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