Novembre record per l’azionario, prosegue il lieve pullback

Un’altra seduta di parziale presa di profitto, in quello che è ad oggi uno dei migliori mesi di Novembre di sempre per gli indici azionari globali. Dopo il rally post elezioni USA, oltre l’85% dei titoli presenti sull’S&P500 scambia sopra la MM a 200 giorni, a conferma dell’impostazione fortemente costruttiva che osserviamo sui mercati azionari e, in generale, sugli asset rischiosi.    

L’azionario europeo ieri si è mosso subito in calo, sulla scia delle perdite registrate il giorno precedente a Wall Street, con gli investitori che temono una nuova ondata di chiusure a causa dell’aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti. A cedere in misura particolare sono i titoli sensibili alla crescita come gas e petrolio, bancari, minerari e titoli del settore dei viaggi, ossia gli stessi settori che hanno registrato un forte balzo nel mese di Novembre, sostenuti dalle notizie incoraggianti relative al vaccino contro il Covid-19. In questo senso, ieri la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha invitato i leader del blocco a porre fine all’impasse potenzialmente dannosa sul budget europeo, confermando la promessa di mantenere la politica monetaria estremamente accomodante. 

Sul piano societario, male Thyessenkrupp e Norwegian Air, mentre a salire è stata British Royal Mail, salita del 4.5% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni per l’esercizio sulla scia di un incremento della domanda dei servizi di consegna grazie allo shopping online.

In America, anche i principali indici di Wall Street sono andati in ribasso, con la crescita dei casi di coronavirus e un inatteso aumento delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione ad alimentare i timori di uno stallo della crescita. Nello specifico, le richieste di sussidi statali di disoccupazione sono ammontate a 742.000 unità, per la settimana al 14 Novembre, rispetto a 711.000 della settimana precedente, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro statunitense. Il consenso degli analisti aveva formulato una stima di 707.000 richieste. 

Questa notte i mercati asiatici si sono mossi limitatamente, per via dei timori dell’impatto economico a breve termine del coronavirus, con i casi in tutto il mondo in aumento. In Giappone i prezzi al consumo sono diminuiti in Ottobre al ritmo più rapido ogni anno in quasi un decennio, sollevando i timori di deflazione in un’economia che è ancora alle prese con una ripresa debole dalla pandemia. 

Sul piano macroeconomico oggi attendiamo i dati sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito e la stima rapida dell’inflazione nell’eurozona.

TECHNICALS IN FOCUS

TLT

Una serie di divergenze rialziste stanno riportando TLT, il principale ETF sui Treasuries USA, sulle principali resistenze di periodo. In particolare, il superamento di area 161.6, dove passa la MM a 200 giorni, rappresenterebbe un segnale di ripresa dell’impostazione rialzista abbandonata nelle ultime sedute. Successivamente l’indice punterebbe ad area 165.3 e 170, prima di guardare ai massimi storici registrati ad inizio Marzo. Sul piano dei supporti, solo un cedimento di area 153 potrebbe proiettare l’ETF verso supporti inferiori. L’RSI sopra area 50 evidenzia espansione rialzista in graduale rafforzamento.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Hormel Foods: Un Dividend King con caratteristiche “growth”

In un economia come quella americana, dove il 70% di PIL è rappresentato da consumi, i titoli Consumer Staples rappresentano il miglior barometro del sentiment economico. In quest’anno il settore ha messo a segno una performance importante, continuando a confermarsi come uno delle principali scelte d’investimento anticicliche, sia pur in una recessione dalle caratteristiche assolutamente peculiari, come quella attuale.


Hormel è un produttore alimentare con un portafoglio di marchi molto esteso. La società è stata fondata nel 1891 e, da allora, è cresciuta fino a diventare un società con una capitalizzazione di mercato di circa $28 miliardi e quasi $10 miliardi di ricavi annuali. Hormel ha il suo ruolo principale come produttori di prodotti a base di carne da oltre 100 anni, ma si è entrata anche in altre linee di business attraverso acquisizioni. Alcuni dei suoi marchi principali includono Skippy, SPAM, Applegate, Justin’s, oltre ad altri. 

La società ha riportato ricavi del terzo trimestre in linea con le stime di consenso: i volumi nel terzo trimestre sono aumentati del 4%, con ricavi dei prodotti alimentari sono aumentati del 7% a 581 milioni di dollari, mentre quelli del segmento degli alimenti refrigerati sono aumentati del 5%. Hormel Foods ha beneficiato delle scelte dei consumatori di fare provviste nelle dispense durante la pandemia. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate del 19% nel trimestre, compensando esattamente il calo del 19% nelle vendite dei servizi di ristorazione.

Negli ultimi dieci anni Hormel ha raggiunto una crescita dell’utile per azione del 10% e ha inoltre mantenuto un comprovato track record di profitti stabili durante le recessioni, aumentando l’utile aziendale in 29 degli ultimi 34 anni. La società inoltre ha aumentato il proprio dividendo per 54 anni consecutivi, inserendosi quindi nel club esclusivo dei Dividend Kings.

Come detto, il portafoglio marchi di Hormel è molto difensivo, con un numero notevole di prodotti che vedono sistematicamente aumentare la loro richiesta durante le recessioni. L’azienda inoltre possiede anche una serie di marchi che soddisfano le esigenze di un’alimentazione sana e orientata al benessere.

Sul piano della valutazione, il titolo presenta un profilo moderatamente attraente, scambiando a circa 30 volte gli utili del 2020 e 28 volte su quelli del 2021: si tratta quindi di valutazioni lievemente più care rispetto a quelli di competitors come Campbell Soup, Conagra Brands o General Mills. Tuttavia, dobbiamo osservare che la società ha sovraperformato i competitors in tutti gli anni considerati ed è quindi normale che scambi a premio rispetto agli altri players del settore. 

Pur pagando un dividendo che è andato ad aumentare ogni anno negli ultimi 54 anni, l’attuale dividend yield è vicino all’1.8%, in linea con quello dell’S&P500. Detto questo, il premio del titolo sta nella sua capacità di sovraperformare in linea capitale i suoi competitors che invece offrono rendimenti lievemente più alti. 

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