Non si fermano le paure sui mercati

Lo avevamo riportato proprio ieri, Europa che fatica a brillare di luce propria.

Nella seduta di martedì, nonostante le tensioni con la Russia, vedi tagli alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria nonché dal botta e risposta tra Mosca e Londra, i mercati europei, sostenuti dai rialzi di lunedì di Wall Street, dall’intervento della PBoC in Cina e da trimestrali positive, è stata scambiata in territorio positivo, per poi essere nuovamente trascinata al ribasso con l’apertura americana.

Il nervosismo resta il padrone del mercato, con il VIX salito ieri di quasi 24 punti percentuali, a 33,51 punti. Nasdaq che ritorna nuovamente in area di recessione, come a marzo, con i cali di ieri nuovamente guidati dai titoli della crescita e ciclici, con tech e consumo discrezionali i settori maggiormente venduti.

Le attese per un eventuale salvataggio dalla tendenza ribassista, con le letture delle trimestrali per Alphabet e Microsoft, non hanno fornito i valori sperati. Entrambi i titoli sono scambiati in pre market in forte territorio negativo, oltre i tre punti percentuali. Questa sera avremmo le letture per Meta Platform (ex Facebook), Paypal e Qualcomm e giovedì sarà la volta di Intel e Twitter, insieme ai grandi nomi di Apple e Amazon.

Russia al contrattacco nei confronti dell’Europa, dopo le parole del Ministro degli affari esteri Lavrov su un reale pericolo di una terza guerra mondiale, subito rigettata dalla Cina, la Russia è passata all’azione. Polonia e Bulgaria le prime “vittime” con il taglio delle forniture di energia russa, essendo stata raggiunta la scadenza per passare a pagamenti in rubli. Un taglio dell’energia russa a due stati membri dell’UE evidenzia una significativa escalation nella crisi energetica, con la Germania indirettamente avvisata. La mossa inoltre sembrerebbe voler comunicare all’Europa che un embargo energetico, come strumento di negoziazione/minaccia, sia in realtà meno effettivo di quello ipotizzato. Un bluff russo o una carta in meno per gli alleati?

Intanto ritorna a salire il gas europeo, con il future TTF scambiato oltre i 116 EUR/MWh e con l’Euro che, nei confronti del dollaro americano, registra nuovi minimi che non assistevamo da Aprile 2017 a $1.061.

Tesla: Addio trilione. Ieri il titolo ha visto bruciare in borsa oltre $125 miliardi, registrando una flessione di oltre 12 punti percentuali, uscendo dal club dei $1.000 miliardi di capitalizzazione. A preoccupare gli investitori l’offerta di Musk su Twitter. Quando il Ceo di Tesla ha annunciato di essersi assicurato i soldi per finanziare la transazione, ha detto che avrebbe coperto lui stesso $ 21 miliardi, con le banche che avrebbero contribuito a finanziare l’altra metà. Ciò che non è chiaro è come otterrà quei soldi, con gli investitori di Tesla preoccupati di una possibile vendita delle sue quote sul titolo. Inoltre, si sta plasmando una crescente preoccupazione sul fatto che possedere Twitter lo potrebbe portare in conflitto sulla libertà di parola con il governo cinese, un mercato chiave per Tesla. Infine, il rischio che Musk possa essere distratto dalla sua ultima acquisizione.

Con il principale focus nell’Unione Europa sugli effetti dei tagli russi, il sentiment dei consumatori tedeschi è precipitato a maggio a -26.5, su nuovi minimi storici. La guerra in Ucraina e i tassi di alta inflazione hanno inferto un duro colpo al sentimento dei consumatori. Calo registrato anche nella fiducia dei consumatori francesi, nella propria ultima lettura relativa al mese di aprile.

Nella giornata le rilevazioni statunitensi sul livello di scorte all’ingrosso saranno attentamente analizzate dagli investitori, soprattutto alla luce delle preoccupazioni sulla catena di approvvigionamento causata dai lockdown cinesi. Attenzione inoltre alle scorte EIA, con i prezzi del greggio americano ritornati nuovamente sopra i $100 a barile. Alle 18 il presidente della BCE Lagarde potrebbe, infine, generare nuovi spunti nel percorso di rialzi dei tassi europei.

Trimestrali:

Stando ai dati Refinitiv, delle 134 società dello S&P 500 che hanno riportato utili fino ad oggi, l’80,6% ha riferito risultati superiori alle aspettative degli analisti. Male soprattutto il consumo discrezionale, con circa il 43% dei valori inferiori alle attese.

Stagione delle trimestrali che, nonostante gli scivoloni per Microsoft e Alphabet, continua a vedere un calendario ricco di rilasci. Oggi saranno alzati i veli su Meta Platform (ex Facebook), T-Mobile, Qualcomm, Amgen, American Tower, Boeing, Paypal, ADP, Ford, Spotify, Hertz e Pinterest solo per citarne alcuni.

In Europa oggi saranno pubblicati i valori per GlaxoSmithKline, Air Liquide, Schneider Electric, Daimler, Iberdrola, London Stock Exchange, Dassault Systems, Lloyds Banking Group, DSV, STMicroelectronics, Cellex, ASSA ABLOY B, Kone. Mentre in Italia abbiamo soprattutto Tenaris, MFE (ex Mediaset Group).

Criptovalute: continua il calo del comparto, trascinato come sempre dalla sua correlazione con l’indice tecnologico statunitense, la quale si attesta a 0.94 secondo i dai Intotheblock. La mancanza di veri catalizzatori per Bitcoin lo rende vittima delle preoccupazioni presenti sul mercato azionario.

Le ultime interessanti notizie nel comparto hanno visto Fort Worth, in Texas, diventare la prima città statunitense a minare Bitcoin. Il sindaco, Mattie Parker, ritiene che il costo operativo potrebbe essere compensato dal bitcoin estratto, che sarà incluso nel bilancio della città.

Secondo uno studio della Banca centrale spagnola, link, gli europei preferiscono i servizi decentralizzati e le principali criptovalute come Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH). Nell’ultimo anno le maggiori transazioni sono state registrate soprattutto in Francia, Germania e Paesi Bassi. Italia che si posizione invece in quinta posizione.

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