NFP deludono. Banche centrali sotto osservazione questa settimana

Nelle analisi della settimana appena trascorsa, in precedenza alla giornata di venerdì, avevamo sottolineato come il mercato avesse oramai scontato un estensione del programma di stimolo monetario della Fed, con il conseguente ritardo della procedura di tapering. Tra i fattori in grado di cambiare il corso delle cose l’andamento del mercato del lavoro, al pari dell’inflazione, sono i principali indicatori macroeconomici capaci di anticipare un potenziale cambio di rotta.

Le attese per i dati sul mercato del lavoro americano per il mese di Agosto non erano esaltanti, pari ad una stima di circa 750.000 nuovi posti di lavoro creati nell’ultimo mese. Il dato reale tuttavia è stato uno schiaffo alle stime di consenso degli analisti: 250.000. Nessun dramma, se guardiamo alle reazioni dei mercati azionari, e la cosa non stupisce: nella realtà solo un dato straordinariamente positivo avrebbe potuto far riemergere una tempistica più ravvicinata per l’inizio di una fase di uscita dallo stimolo monetario degli ultimi 18 mesi. Chiaramente, un dato debole tende ad allontanare ulteriormente questa possibilità: la conseguenza è un ulteriore indebolimento del dollaro, una correzione del comparto obbligazionario ed una ripresa di forza relativa dell’azionario rispetto alle altre asset class. Anche l’oro sta ritrovando forza rialzista, in un quadro in cui l’aspettativa per una riduzione dello stimolo monetario si allontana.

Questa settimana saranno di scena le banche centrali, tra cui la Reserve Bank of Australia (RBA), la Bank of Canada (BOC) e la Banca Centrale Europea (BCE).  Nel caso della RBA, in pieno lockdown in tutto il paese, questa ha lasciato inalterato il proprio programma di acquisto di obbligazioni, a $5 miliardi a settimana, indicando tuttavia l’intenzione di ridurlo a 4 miliardi nella riunione di inizio Settembre.

Se per la Bank of Canada l’attesa è di un mantenimento del livello attuale di acquisti, l’attenzione in larga misura sarà chiaramente rivolta alla BCE: il Consiglio Direttivo, mediante singole dichiarazioni, ha manifestato non poche divergenze, a fronte di un inflazione che nell’ultima rilevazione è arrivata al 3% su base annua. Nell’ambito del programma PEPP la BCE ha la facoltà di acquistare fino a 1.800 miliardi di obbligazioni, in qualsiasi momento, e finora ha mantenuto un ritmo pari a circa a 20 miliardi a settimana. La riunione non dovrebbe portare a sorprese né a cambi di rotta ma è indubbio che, tra tutte le banche centrali, la BCE sia quella con gli equilibri interni più fragili.

TECHNICALS IN FOCUS

NFLX

A distanza di circa 9 mesi Netflix è andata a ritestare nuovamente il massimo storico in area $600, ossia nella parte alta di un trading range che persiste da oltre un anno. Il raggiungimento di questo livello è avvenuto con volatilità ed è quindi necessario applicare la dovuta cautela in relazione ad un eventuale ingresso al rialzo. Chiaramente, il breakout di area $600 deve avvenire con decisione, affinché possano aprirsi ulteriori spazi di apprezzamento. Il supporto chiave è in area $516, tuttavia anche un ritracciamento verso area $560 potrebbe vedere acquisti a supporto di un quadro tecnico che appare in deciso miglioramento.

PALLADIUM

La pressione ribassista degli ultimi mesi sul palladio si è ridotta e abbiamo osservato una divergenza di RSI, con la formazione di due minimi decrescenti di prezzo ed un doppio minimo dell’indicatore. Gli spazi di rialzo sono su diversi livelli, con area $2.560, dove passa la MM a 200 giorni, come prima soglia target. Sopra area $2.600, i livelli in focus sono in area $2.890 e $3.000, massimo del Maggio scorso. Sul piano dei supporti, solo una flessione sotto area $2.200 indebolirebbe significativamente il quadro tecnico, riportandolo nel pattern di correzione degli ultimi mesi.

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