Mercato del lavoro statunitense mostra segni di cedimento, ma mercati azionari continuano a salire

Aumentano le preoccupazioni per la crescita economica, ma non c’è preoccupazione per l’andamento dei mercati azionari. Anzi, continuano a salire, trainati al rialzo dai settori della tecnologia e dei servizi di comunicazione, che beneficiano del calo dei rendimenti dei Treasury. In particolare, i segmenti Growth (linea blu) e Large Cap Growth (linea viola) continuano a essere i migliori stili d’investimento per il 2023, a netto discapito dei comparti Value (linea rosa) e Small Cap Value (linea verde).

Il dato settimanale sulle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti, pubblicato ieri, ha registrato una lettura di 228.000 unità, superiore alle aspettative del mercato di 199.000 unità. Le richieste continue, che indicano il numero di persone che hanno ricevuto sussidi di disoccupazione per una settimana o più, sono salite a 1,823 milioni, confermando un trend di indebolimento del mercato del lavoro. Tuttavia, questi dati possono essere interpretati come positivi, in quanto indicano un raffreddamento del mercato del lavoro che potrebbe suggerire meno pressione sul percorso di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed.

Il mercato del lavoro statunitense è stato una fonte di forza per l’economia, con il tasso di disoccupazione ancora vicino ai minimi pluridecennali del 3,6%. Tuttavia, potrebbero essere emersi i primi segni di cedimento in un mercato del lavoro ancora resiliente. Il rapporto ADP sui salari privati di marzo ha evidenziato un aumento di 145.000 posti di lavoro, ben al di sotto dell’aumento previsto di 250.000. Inoltre, il rapporto ha rilevato un rallentamento del ritmo di crescita dei salari rispetto al rapporto di febbraio. I dati sulle aperture di posti di lavoro della scorsa settimana (JOLTS) hanno inoltre mostrato che a febbraio le aperture di posti di lavoro sono scese sotto i 10 milioni per la prima volta in quasi due anni, un altro segnale che indica un possibile raffreddamento del mercato del lavoro. Tutti gli occhi saranno puntati sul rapporto sull’occupazione odierno, dove si prevede un aumento dei posti di lavoro totali non agricoli di 239.000 unità, con stime che variano da 150 a 300 mila, ma comunque in calo rispetto alle 311.000 del mese scorso. Previsioni che comunque negli ultimi 11 mesi si sono rivelate essere eccessivamente prudenti, sottovalutando poi il dato effettivo e registrando un nuovo record. Anche la crescita dei salari, attesa al 4,3%, in calo rispetto al 4,6% del mese precedente, rappresenta un fattore importante di rallentamento delle pressioni salariali, il che sosterrebbe un miglioramento del trend dell’inflazione di fondo.

Allo stesso tempo, il Fondo Monetario Internazionale ha tuttavia avvertito che l’economia globale sta affrontando anni di crescita lenta, con prospettive a medio termine più deboli rispetto agli ultimi 30 anni. In attesa che il rischio di rallentamento economico venga valutato dai mercati, sarà importante monitorare attentamente gli sviluppi del mercato del lavoro e i dati economici in generale.

Intanto i rendimenti dei titoli del Tesoro continuano a oscillare intorno ai minimi dell’anno, con il Treasury a 2 anni che si aggira intorno al 3,8%, ben al di sotto del suo recente massimo del 5,1%. Il calo dei rendimenti è stato probabilmente determinato sia dall’aspettativa di un rallentamento dell’economia, sia dalla previsione dei mercati sui tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nella seconda metà dell’anno.

Non tutto ciò che luccica è oro, almeno questo l’avvertimento sul recente rally azionario osservando l’inasprimento degli standard di prestito negli Stati Uniti. L’indagine sulle condizioni bancarie della Fed di Dallas relativo al mese di marzo ha evidenziato un volume e una domanda di prestiti in deciso calo, riportando la flessione maggiore da aprile 2020.

La situazione attuale è caratterizzata da un drastico calo degli indici di liquidità delle banche e dal ritiro di denaro dai correntisti a un ritmo senza precedenti dagli anni ‘70. Ciò evidenzia le preoccupazioni per una possibile recessione (soft o hard che sia) e una conseguente contrazione dei profitti. La Fed ha inasprito la politica monetaria, inducendo le banche a inasprire gli standard di credito e di conseguenza a ridurre i prestiti e il leasing. Il rally dei mercati azionari potrebbe continuare, con gli investitori che scommettono su una pausa della Fed, ma l’emergere di segnali di recessione potrebbe portare a nuove valutazioni di mercato.

 

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Dovresti chiedere consiglio a un consulente finanziario indipendente e debitamente autorizzato e assicurarti di avere la propensione al rischio, l’esperienza e la conoscenza opportune prima di decidere di investire. In nessuna circostanza eToro si assumerà alcuna responsabilità nei confronti di persone fisiche o giuridiche per (a) qualsiasi perdita o danno, interamente o parzialmente causati da, dovuti a, o relativi a qualsiasi transazione legata ai CFD o (b) qualsiasi danno diretto, indiretto, speciale, consequenziale o incidentale.

I mercati delle criptovalute sono servizi non regolamentati e non sono controllati da nessun quadro normativo specifico europeo (incluso il MiFID) o nelle Seychelles. Pertanto, quando utilizzi il nostro Servizio di Trading di Criptovalute non potrai beneficiare delle protezioni disponibili per i clienti che ricevono servizi di investimento regolamentati (a seconda dei casi) dal MiFID, come l’accesso al Cyprus Investor Compensation Fund (ICF)/al Financial Services Compensation Scheme (FSCS) e al Financial Ombudsman Service per la risoluzione delle controversie, né delle protezioni disponibili ai sensi del quadro normativo delle Seychelles.