Mercati positivi. Janet Yellen nuovo segretario Tesoro USA

Inizio di settimana costruttivo sui mercati azionari, con gli investitori che continuano a fornire indicazioni di voler ritornare sui settori più ciclici e maggiormente sottovalutati nel corso del 2020, in previsione delle scelte di asset allocation per il 2021. Nel complesso, i mercati sono sostenuti da un ottimismo generale rispetto allo sviluppo prossimo del vaccino, dalla speranza di una progressiva riapertura delle economie europee e da alcune operazioni di M&A in Europa.

L’azionario europeo ieri si è mosso in terreno positivo grazie agli sviluppi incoraggianti sul fronte dei vaccini contro il coronavirus, che stimolano le prospettive di una ripresa economica globale più rapida, anche se l’aumento dei tassi di infezione rappresenta una preoccupazione a breve termine. I settori energetici e quello bancario ieri hanno registrato le performance migliori. AstraZeneca ha annunciato che il suo vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, potrebbe essere efficace intorno al 70% con un unico dosaggio. 

I dati macroeconomici mostrano che l’attività economica della zona euro ha subito una brusca contrazione a Novembre, per via delle nuove misure di restrizione per limitare i contagi in tutti i paesi europei, ma l’attività manifatturiera, tuttavia, ha offerto un quadro migliore, essendo molte fabbriche rimaste aperte durante i lockdown. Tra i singoli titoli, bene Credit Agricole, salita del 3.89%, dopo che la sua controllata italiana ha lanciato un’offerta per l’acquisto di Credito Valtellinese.

Anche Wall Street ieri ha decisamente guadagnato terreno, grazie alle speranze di un vaccino e ai dati che mostrano una rapida espansione dell’attività economica, alimentando le prospettive di una ripresa più rapida dopo la recessione. Bene anche in America i settori economicamente sensibili, inclusi l’industria e l’energia, avanzati di oltre l’1,5%. I dati PMI di oggi hanno mostrato che l’attività degli Stati Uniti a Novembre si è espansa al ritmo più veloce in oltre cinque anni, superando anche le stime degli analisti. 

In Asia i mercati azionari hanno proseguito sulla scia della chiusura americana, con gli investitori che hanno reagito positivamente alle notizie sul prossimo lancio del vaccino, così come alla scelta del neo-presidente degli Stati Uniti Joe Biden di scegliere Janet Yellen, ex presidente della Federal Reserve, come segretario al Tesoro.

Sul piano macroeconomico, oltre al dato sul PIL tedesco, avremo sempre in Germania l’indice IFO sulle condizioni del settore e l’indice sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.

TECHNICALS IN FOCUS

ISP

Dopo il rilascio delle trimestrale, nell’ottica di un repricing generale dei titoli bancari, ISP è andata a testare il massimo di Aprile in area 1.9, in un movimento di deciso breakout che ha spinto il titolo sopra la MM a 200 periodi. Il quadro tecnico invita alla prudenza, vista la dinamica del rally, ma i prossimi livelli in focus sono in area 2.06 ed area 2.20. Sul piano dei supporti, il range di prezzo 1.7-1.65 resta il livello chiave per la prosecuzione del rimbalzo in essere. Sul piano quantitativo non siamo ancora su livelli di ipercomprato quanto piuttosto su dinamiche di decisa accelerazione rialzista.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Diageo: Tra i pochi Consumer Staples ancora sottovalutati

Il comparto dei consumi di bevande alcoliche è uno dei pochi sotto-settori del comparto Consumer che ancora non ha prezzato completamente la fase di ripresa economica. In questo senso, Diageo presenta un profilo ancor più interessante rispetto ad AB-InBev. 

Diageo di fatto nasce nel XVII secolo dalla famiglia Haig, la più antica famiglia di distillatori di whisky scozzese. Oggi, la società produce alcuni degli alcolici e dei marchi di birra più famosi al mondo, come Johnnie Walker, Smirnoff, Captain Morgan, Baileys, Tanqueray, Guinness, Crown Royal e molti altri. In tutto, Diageo possiede circa 20 dei 100 marchi di liquore più prestigiosi al mondo.

La società ha chiuso il bilancio del 2020 lo scorso Agosto. I ricavi sono diminuiti dell’8,7%, a $13,9 miliardi, e gran parte di questo calo è stato attribuito all’impatto del Covid-19. La flessione dei ricavi è stata contenuta Nord America, dove sono aumentati del 2%, anche per la più limitata diffusione del Covid-19 nella prima ondata, mentre l’Asia, primo epicentro dell’epidemia, è stata la regione più debole, con un calo delle vendite del 16%, mentre Europa è scesa del 12% s base annua.

Fonte: 2020 FY Annual Report

Sul piano dei singoli segmenti di vendita, le vendite di birra sono diminuite del 15%, mentre quelle di scotch del 17%. Il whisky canadese ha registrato una crescita dell’8%, ma la maggior parte dei marchi globali ha evidenziato debolezza durante la seconda metà dell’anno, con le vendite di Johnnie Walker che sono diminuite del 22%, mentre per la birra Guinness del 16%.

Sul piano finanziario Diageo ha riacquistato azioni per un valore di $1,4 miliardi durante la prima metà dell’anno, ma ha sospeso i piani di ulteriori riacquisti di azioni durante la seconda metà dell’anno fiscale, mentre inizialmente si erano previsti riacquisti di azioni proprie per $ 5,6 miliardi fino al 2022, target a questo punto difficile.

Le stime degli analisti prevedono una crescita annua degli utili dell’8% fino al 2025, grazie ad una crescita organica dei ricavi in singola cifra, l’espansione dei margini e la ripresa della politica di riacquisto di azioni proprie.

Diageo attualmente scambia ad un rapporto Prezzo / Utile per il 2020 pari a 21, lievemente al di sopra della media storica di 18,5. Tale situazione implica una lieve sopravvalutazione del titolo. Tuttavia il solo dividend yield a questi prezzi è vicino al 2.5% annuo ed il dividendo non sembra essere a rischio. Se a questo sommiamo una stima di crescita media degli utili vicina al 6%-7%, con un payout ratio del 60%, ci attendiamo che il titolo possa rendere nel range 7%-5% nei prossimi cinque anni.

 

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