Mercati incerti in attesa delle Banche Centrali

Prima seduta della settimana all’insegna dell’incertezza, con i mercati finanziari che scivolano al ribasso sulla scia di nuovi timori, in attesa delle importanti decisioni di politica monetaria di questa settimana.

In Europa le paure prendono nuovamente la forma dell’inflazione, dopo una lettura sull’indice dei prezzi al consumo in Spagna al 5,8% a/a (superiore alle attese), la quale interrompe una serie di cinque mesi consecutivi di ribassi. Anche le pubblicazioni italiane sull’indice dei prezzi alla produzione hanno registrato un nuovo incremento, superiore alle attese, con una lettura al 31,7%, riportando il terzo mese consecutivo di rialzi. In aggiunta, le pubblicazioni tedesche preliminari sulla crescita del PIL per il quarto trimestre hanno inaspettatamente evidenziato una correzione dello 0,2%, guidata principalmente da un calo dei consumi delle famiglie, tra l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione ostinatamente elevata. Tutto ciò si è tradotto in nuove pressioni sul mondo obbligazionario, con i rendimenti dei titoli di stato al rialzo sulla scia di nuove aspettative sui tassi terminali per la BCE, con il rischio che questi possano aumentare dal 3,5%, nonostante i deboli dati sulla crescita spagnoli della scorsa settimana e tedeschi di ieri.

A venir tuttavia in soccorso alla Bce per nuove ulteriori strette la pubblicazione del Fondo Monetario Internazionale, la quale ha ieri pubblicato il suo nuovo Outlook. Italia e Germania che tornano nuovamente a vedere la crescita per l’anno in corso, rispetto alle precedenti pubblicazioni attese in contrazione, con solamente il Regno Unito atteso chiudere il 2023 in contrazione.  La crescita globale rimane debole, sebbene sia stata ritoccata al rialzo, con i dati che sono attesi dal 3,4% nel 2022 al 2,9% nel 2023, per poi risalire al 3,1% nel 2024.

Dopo il rally di oltre l’1% della scorsa settimana, anche i mercati statunitensi hanno iniziato la settimana con maggiore cautela, con lo S&P 500 in calo di oltre l’1,0% e il Nasdaq del 2%. L’indice di volatilità VIX è salito di circa l’8%, dopo essere rimasto relativamente basso dall’inizio dell’anno.  Segno di un relativo nervosismo in una settimana altamente impegnativa. Gli investitori guardano alla riunione della Fed di mercoledì per avere maggiori segnali sul percorso di rialzo dei tassi. Anche i rendimenti sono leggermente aumentati, con il rendimento del Treasury decennale che si attesta ora intorno al 3,55%, ancora ben al di sotto dei massimi raggiunti lo scorso ottobre, intorno al 4,25%.  

Il rialzo dei rendimenti obbligazionari ha tuttavia pesato sui titoli tecnologici, maggiormente sensibili al suo movimento.  Inoltre, il crollo di oltre il 2% del greggio, ha penalizzato i titoli energetici.  Investitori che tornano a posizionarsi sulla difensiva, con i titoli dei consumi di beni di prima necessità in deciso spolvero.

L’attenzione si sposta oggi sui dati flash del PIL dell’area dell’euro e dell’Italia per il quarto trimestre, con gli investitori preoccupati sulla scia dello scivolone di ieri tedesco. In America occhi puntati sull’indice del costo del lavoro, sulla fiducia dei consumatori. Così come sulle pubblicazioni delle trimestrali di KPN, Exxon Mobil, Marathon Petroleum, General Motors, Phillips 66, UPS, Pfizer, SYSCO, Caterpillar e AMD.

Intanto in Italia ottima la partenza delle trimestrali, con Unicredit in deciso spolvero, grazie ad un risultato migliore del decennio. Outlook che resta positivo, stando ai commenti del suo Ceo. Titolo premiato in borsa, con un rialzo di oltre il 7%, con quotazioni che tornano ad essere scambiate sui livelli del 2018.

Sul fronte dell’oro, continua a persistere nel quarto trimestre del 2022 la decisa domanda da parte delle banche centrali, portando gli acquisti annuali nel settore al massimo da 55 anni a questa parte, pari a 1.136t.

Domanda globale di oro che ha quasi eguagliato il record del 2011, sostenuta dai vigorosi acquisti delle banche centrali, degli investitori retail e da un rallentamento dei deflussi dagli ETF.

 

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