Mercati in crescita a Ferragosto: I dati macro spingono i listini al rialzo

Ferragosto ha visto un netto rialzo sui mercati azionari, regalando agli investitori un momento di respiro in un contesto solitamente calmo. Il calo delle preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, sostenuto da dati macroeconomici positivi, ha alimentato l’ottimismo sui mercati finanziari.

USA: Ottimismo sul fronte macroeconomico e scommesse sulla Fed

Negli Stati Uniti, il rallentamento dei timori di una recessione è stato supportato dalle vendite al dettaglio di luglio, che hanno registrato un aumento dell’1%, ben al di sopra delle attese dello 0,3%. Inoltre, Walmart – un indicatore chiave della salute dei consumatori – ha riportato risultati solidi per il secondo trimestre, battendo le stime e alzando le sue prospettive. Dati che dati riflettano la resistenza dei consumatori, i quali stanno gradualmente riducendo le spese, ma continuano a sostenere la crescita economica, anche se probabilmente a un ritmo più lento.

Anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese per la seconda settimana consecutiva, raggiungendo quota 227.000, al di sotto delle aspettative di 233.000. Questo dato è coerente con un mercato del lavoro che sembra raffreddarsi gradualmente, ma non crollare, a sostegno della narrativa di un “atterraggio morbido” per l’economia statunitense e di una moderazione dell’inflazione. Un mercato del lavoro meno rigido e un inflazione in rallentamento spingo ora gli investitori a scommettere su un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Fed nel mese di settembre. Solo una settimana fa, le probabilità di un taglio di 25 o 50 punti base erano equamente distribuite al 50%.

I commenti accomodanti dei membri della Fed hanno ulteriormente supportato questo scenario. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha dichiarato di essere “aperto” a un taglio dei tassi di interesse a settembre, sottolineando che la Fed non può “permettersi di tardare” nell’allentare la politica monetaria in un contesto di raffreddamento del mercato del lavoro. Inoltre, il presidente della Fed di St. Louis, Musalem, ha dichiarato che “il rischio per entrambe le parti del mandato della Fed sembra più equilibrato”, suggerendo che un aggiustamento verso una politica monetaria meno restrittiva potrebbe essere appropriato nelle prossime riunioni.

Trimestrali positive e il supporto dai report 13F: Grande crescita per big tech e titoli di consumo

Le trimestrali delle principali aziende americane hanno continuato a rafforzare il sentiment positivo. Walmart ha registrato un balzo del 6,6%, superando le aspettative sia sugli utili che sui ricavi, segno di una solida resilienza del mercato dei consumi. Inoltre, i report 13F hanno fornito una spinta aggiuntiva, mostrando nuove partecipazioni significative in titoli come Nike e Ulta Beauty. Nike ha beneficiato dell’investimento da parte di Pershing Square, mentre Ulta Beauty ha tratto vantaggio dall’interesse di Berkshire Hathaway.

Sul fronte tecnologico, le “Magnifiche 7” hanno contribuito in modo significativo al rally dei mercati. Nvidia ha guadagnato il 4%, tornando a una capitalizzazione di mercato superiore ai 3.000 miliardi di dollari, seguita da Amazon (+4,4%), Meta (+2%), Tesla (+6,3%), Apple (+1,35%), Microsoft (+1%) e Alphabet (+0,58%). Complessivamente, questi sette titoli hanno aggiunto 352,8 miliardi di dollari di capitalizzazione in una sola giornata.

Non tutte le notizie sono state positive: Alibaba, nonostante l’aumento della partecipazione da parte di Michael Burry tramite Scion Asset Management, ha subito un freno a causa delle difficoltà persistenti del consumatore cinese, come evidenziato nei suoi ultimi risultati trimestrali.

Europa: Tecnologia e finanza trainano i mercati al rialzo

In Europa, l’indice tecnologico olandese AEX ha guidato i rialzi, con Adyen al centro dell’attenzione. La società di pagamenti ha riportato una crescita del 23,6% del fatturato nel primo semestre del 2024, accompagnata da un incremento del 32% dell’EBITDA, del 45% dell’utile netto e del 46% del free cash flow. Nonostante i risultati brillanti, il titolo scambia ancora a -53,9% rispetto ai massimi storici.

Anche il DAX tedesco ha chiuso in rialzo dell’1,6%, segnando l’ottava sessione consecutiva di guadagni. I titoli finanziari come Hannover Re, Deutsche Bank e Commerzbank hanno registrato aumenti tra il 2,9% e il 3,3%. Inoltre, i titoli tecnologici hanno seguito l’onda positiva di Wall Street, con Infineon che ha guadagnato il 4,2%.

Prossimi catalizzatori: Powell e Nvidia sotto i riflettori

Nonostante l’attuale ottimismo, gli investitori guardano ai prossimi catalizzatori. Il discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, il 23 agosto potrebbe offrire indicazioni cruciali sulle prossime mosse di politica monetaria. Inoltre, i risultati trimestrali di Nvidia, attesi per il 28 agosto, saranno osservati con particolare attenzione, vista l’importanza della società nel settore dei semiconduttori e la sua influenza sull’intero comparto tecnologico. Il settore dell’Information Technology ha infatti registrato il più alto tasso di crescita dei ricavi nel secondo trimestre, con un incremento del 10,4% anno su anno, superando gli altri undici settori statunitensi. Tuttavia, è importante notare che questo risultato è fortemente influenzato da Nvidia. Escludendo il contributo della stessa, il tasso di crescita del fatturato del settore sarebbe significativamente più basso, scendendo al 6,8%.

Il comportamento del consumatore USA: Un quadro complesso e sfaccettato

Durante questa stagione di utili, i CEO si sono soffermati a lungo sull’analisi del comportamento dei consumatori, che rappresentano circa il 70% del PIL. Tuttavia, emerge una visione contrastante: il comportamento dei consumatori si mostra profondamente diviso lungo linee economiche nette.

Alcune aziende, come McDonald’s e Pepsi, riportano che i consumatori stanno riducendo drasticamente le spese. Altre come Chipotle vedono ancora un consumatore resiliente che continua a guidare vendite record. Walmart, con la sua immensa penetrazione nel mercato, ha descritto il consumatore come “stabile”, e i dati sulle vendite al dettaglio confermano un aumento superiore alle aspettative.

La divisione tra i consumatori si manifesta chiaramente nelle scelte di spesa. Gunther Plosch, CFO di Wendy’s, ha rilevato che i consumatori con redditi inferiori ai 75.000 dollari stanno riducendo la frequenza delle loro spese, mentre i consumatori con redditi superiori aumentano i loro acquisti. Un’altra testimonianza proviene dal CEO di Ferrari, che ha dichiarato nell’ultima trimestrale di non vedere alcun segno di debolezza nella sua clientela di fascia alta, tanto da rivedere al rialzo la guidance per il 2024.

Questa divergenza crea incertezza tra gli investitori. I consumatori, infatti, non percepiscono le variazioni percentuali come fanno gli economisti, ma si concentrano sui livelli assoluti dei prezzi. Nonostante l’inflazione in rallentamento, il costo della vita rimane più alto rispetto agli anni precedenti, incidendo sulla qualità della vita. Mentre i consumatori a basso reddito si trovano ad affrontare maggiori difficoltà, quelli a reddito più elevato riescono a mantenere un certo livello di spesa grazie anche alla crescita del loro patrimonio, fortemente influenzato dall’andamento dei mercati finanziari post-Covid e dell’attività. Alla fine, non dimentichiamoci come l’inflazione è una tassa sui più deboli (incapaci di scaricare a terzi i rincari).

La vera domanda ora è se la forza dei consumatori ad alto reddito sarà sufficiente a compensare la debolezza di quelli a basso reddito e mantenere l’economia in crescita, con i risparmi accumulati durante la pandemia prossimi ad esaurirsi.