La sessione di mercoledì ha visto una correzione generalizzata nelle principali piazze finanziarie globali, con quasi tutti i settori interessati. Le preoccupazioni degli investitori sono state dominate dall’inflazione e dalle imminenti decisioni di politica monetaria, alimentate dai recenti dati sull’inflazione in Germania e dai commenti incisivi della Federal Reserve. Nonostante questo scenario, i titoli ciclici hanno continuato a sovraperformare rispetto a quelli difensivi, spinti principalmente dai settori della crescita e della tecnologia. Questo andamento suggerisce che la situazione attuale si discosta da un tipico sell-off e non riflette le usuali preoccupazioni legate a un possibile irrigidimento della curva dei rendimenti statunitense.
L’attenzione del mercato sembra ora rivolta alla gestione del rischio di ulteriori cali, in previsione di possibili dati sull’inflazione di domani negli Stati Uniti e in Europa. Nel frattempo, il mercato delle materie prime ha subito perdite generalizzate, con un calo nei prezzi di beni primari dall’oro e il petrolio. L’andamento del dollaro non ha certamente aiutato la situazione per queste materie prime.
Infatti, l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato USA, con il tasso del decennale che ha superato il 4,6%, è stato influenzato dai risultati poco convincenti delle aste del Tesoro e dalle dichiarazioni aggressive della Fed. Questi elementi hanno esercitato una pressione al ribasso sul mercato azionario e hanno contribuito al rafforzamento del dollaro, con l’indice del dollaro USA che ha mostrato incrementi in due sedute consecutive.
Nel contesto di una giornata negativa per l’indice S&P 500, che ha visto ben 445 titoli chiudere in ribasso, American Airlines si è distinta per una caduta particolarmente marcata. La riduzione del 13,5% del valore delle sue azioni riflette la reazione del mercato a notizie sfavorevoli divulgate dalla compagnia. Durante la 40ª Conferenza Annuale sulle Decisioni Strategiche di Bernstein, American Airlines ha annunciato una revisione al ribasso delle sue previsioni di margine operativo per il secondo trimestre, che ha sorpreso gli investitori e scosso la fiducia nel titolo.
La rivelazione che il direttore commerciale, Vasu Raja, lascerà l’azienda a giugno ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni, contribuendo a una delle peggiori performance giornaliere del titolo nella storia recente della compagnia, escludendo il periodo di turbolenza del 2020 causato dalla pandemia di Covid-19. La compagnia ha citato una combinazione di una debole domanda interna e una non ottimale esecuzione della strategia di vendita e distribuzione come ragioni principali dietro alla revisione delle prospettive finanziarie.
Nonostante il settore dei viaggi dimostri una resilienza notevole, con studi recenti che indicano una forte propensione dei consumatori a mantenere i loro piani di viaggio nonostante le incertezze economiche, American Airlines si trova a dover affrontare sfide operative interne e un ambiente competitivo che ha impattato negativamente le sue performance. Queste difficoltà si riflettono chiaramente nella decisione di aggiustare le aspettative di guadagno e nell’imminente ristrutturazione del team di leadership commerciale. Se da inizio anno Delta Air Lines e United Airlines registrano una crescita di circa il 25%, American Airlines guida la classifica dei ribassi con una discesa del 15%, decisamente peggio del -11% di Southwest Airlines. Con il titolo di American Airlines che attualmente scambia sul minimo del price target, e con un rating degli analisti recentemente sceso da 3.8 a 3.6, emergono comunque segnali di un potenziale sottostante di ritorno del 43%. Tale scarto significativo tra il prezzo attuale e il target medio potrebbe indurre gli analisti a considerare nuovi aggiustamenti del price target, riflettendo le attuali incertezze e le performance relative al mercato.
Di contro Chewy ha registrato un rialzo impressionante del 27,1%, il suo più grande guadagno giornaliero di sempre, a seguito della divulgazione degli utili del primo trimestre fiscale del 2025. Il rivenditore online di prodotti per animali domestici ha rivelato utili superiori alle aspettative, pari a 31 centesimi per azione, segnando un aumento del 55% su base annua. I ricavi sono cresciuti del 3,1% raggiungendo i 2,9 miliardi di dollari. Inoltre, Chewy ha annunciato un programma di riacquisto di azioni proprie del valore di 500 milioni di dollari, rappresentando oltre il 5% della sua capitalizzazione di mercato.
Nonostante questo balzo positivo, è importante sottolineare che nel corso dell’ultimo anno il titolo ha perso il 29% del suo valore, con una diminuzione del 9% da inizio anno. Inoltre, il titolo sperimento un drawdown dell’81% dal suo picco storico. Tuttavia, le iniziative di crescita e i piani di riacquisto di azioni indicano un impegno a lungo termine verso il rafforzamento della posizione di mercato e il miglioramento del ritorno per gli azionisti. Chewy si sta posizionando strategicamente per capitalizzare sulla crescente tendenza verso l’adozione di animali e l’aumento della spesa in prodotti e servizi per animali domestici. L’azienda continua a investire in innovazione ed espansione dei servizi, come dimostrato dall’introduzione del programma Chewy Plus e dall’espansione delle cliniche veterinarie Chewy Vet Care, che potrebbero contribuire a una crescita sostenibile nel medio-lungo termine.
Dal punto di vista tecnico, la recente performance del titolo Chewy offre segnali incoraggianti. La rottura dell’area di resistenza intorno ai 18 dollari rappresenta un importante segnale positivo. Anche se il titolo mostra segni di ipercomprato nel breve termine, come evidenziato dall’RSI salito sopra 70, il superamento e la chiusura sopra la media mobile a 200 giorni, che non si verificava da giugno 2023, forniscono un ulteriore conferma del potenziale cambio di tendenza. Guardando avanti, la resistenza immediata si colloca intorno ai 21 dollari. Il superamento di questo livello potrebbe aprire la strada a ulteriori apprezzamenti, mentre un consolidamento sopra i 18 dollari potrebbe stabilizzare la base per una sostenuta ripresa.