Mercati finanziari in ripresa grazie al sostegno bancario: Fed e BCE pronte ad agire

Partenza positiva sui mercati finanziari sostenuti dalle minori preoccupazioni sul settore bancario. Prematuro tuttavia abbassare le difese, in un contesto che resta ancora decisamente incerto.  Il supporto federale statunitense alle incertezze bancarie viene ad essere apprezzato dai mercati, con il vicepresidente della Fed per la vigilanza Michael Barr che riporta come le autorità di regolamentazione “continueranno a monitorare attentamente le condizioni del sistema bancario e sono pronte a utilizzare tutti i nostri strumenti per gli istituti di qualsiasi dimensione, se necessario, per mantenere il sistema sicuro e solido“. Frasi, come più volte ripetuto, più di cortesia che di sostanza ma che, se accompagnate dai fatti – si veda il passaggio di SVB a First Citizens nonché i rumors su First Republic Bank – risultano decisamente più efficaci.  L’apertura della giornata di ieri è stata infatti all’insegna di First Citizens / SVB, con la prima che ha accettato di acquistare la maggior parte delle attività di Silicon Valley Bank (SVB), portando così l’acquirente nella lista delle 15 maggiori banche statunitensi – da un 30° posto alla fine del 2022. Le azioni di First Citizens sono balzate del 54% dopo che l’istituto di credito della Carolina del Nord ha rilevato i 56,5 miliardi di dollari di depositi e i 72 miliardi di dollari di prestiti di SVB con uno sconto di 16,5 miliardi di dollari. La FDIC contribuirà a finanziare l’operazione con un prestito di 35 miliardi di dollari e una linea di credito di 70 miliardi di dollari per coprire la fuga dei depositi.

In un’Europa contraddistinta dai timori sul settore bancario (visto il maggior peso relativo), con Credit Suisse quale apice di un iceberg maggiore, la Germania riporta un sentiment delle imprese a marzo in rialzo, per il quinto mese consecutivo, con l’indice IFO che si stanzia a 93,3 punti, dato persino superiore alle attese. Tuttavia, i segnali provenienti dall’economia non sembrano necessariamente in linea con tali pubblicazioni ottimistiche, a partire dal recente rallentamento osservato dalla BCE nella dinamica del credito. A febbraio, ancor prima dell’inizio della turbolenza bancaria, il tasso di crescita annuo dei prestiti al settore privato è sceso complessivamente nell’Eurozona al 4,3% dal 4,9% di gennaio, con i prestiti alle famiglie calati al 3,2% dal 3,6% e alle imprese al 5,7% dal 6,1%.

Se il settore bancario ha sostenuto i listini globali, tale evoluzione viene meno sull’indice tecnologico Nasdaq. Le minori preoccupazioni di ieri si sono tradotte in un aumento dei rendimenti obbligazionari, i quali hanno pesato sui titoli tecnologici spingendo il Nasdaq 100 in territorio negativo. Mercato obbligazionario protagonista proprio di importanti movimenti nell’ultimo mese, in alcuni casi anche persino maggiori del mercato azionario. In un mese, il rendimento del Tesoro americano a 2 anni è passato da un massimo del 5,1% a circa il 4,0% e all’inizio di marzo ha registrato il più grande calo di tre giorni dal 1987. Il calo dei rendimenti è dovuto al fatto che gli investitori cercano i tradizionali beni rifugio come i titoli di Stato (oro e persino Bitcoin) e che l’aspettativa del mercato di un taglio dei tassi da parte della Fed quest’anno è aumentata notevolmente, esercitando una pressione al ribasso sui rendimenti.

Evoluzione del settore bancario che si traduce in un avanzamento della propensione al rischio, la quale a sua volta si traduce in una maggiore probabilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed e della BCE. Nella riunione di maggio i mercati sono tornati a prezzare con maggiore forza un rialzo di 25 punti base, con le probabilità passate dal 16% di venerdì al 48% di oggi.

Agenda macroeconomica tranquilla per la giornata odierna. In Europa la fiducia del settore manifatturiero francese e italiano sarà al centro dell’attenzione, con gli interventi di Enria (Bce) e Bailey (BoE) a rimarcare i maggiori interessi. Negli Stati Uniti sarà pubblicato l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board per il mese di marzo. Il consenso prevede un modesto calo, in linea con i dati dell’Università del Michigan.  Attenzione sul settore bancario americano che vedrà la testimonianza del vicepresidente della Fed per la vigilanza Michael Barr davanti al Senato degli Stati Uniti.

 

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