Mercati costruttivi in attesa di inflazione USA e BCE

Sugli indici azionari permane l’incertezza di queste settimane e le sedute sui mercati azionari non fanno altro se non riflettere la cautela di investitori che, con gli indici su questi livelli, faticano a trovare catalyst sufficienti per andare a formare nuovi massimi. Le indicazioni più interessanti ieri erano venute dal Nasdaq, nuovamente vicino ad area 14.000 punti, ma l’attesa per i dati sull’inflazione, ed una guidance più nitida sulla prossima politica monetaria negli Stati Uniti, non hanno favorito il consolidamento di alcun allungo rialzista sui mercati azionari globali.

Sul tema dell’inflazione, questa notte il dato cinese ha mostrato una crescita sopra le attese degli indici dei prezzi alla produzione, mentre quello sulla variazione dei prezzi è uscito in rialzo, ma al di sotto delle stime di consenso. Un simile stato di cose evidenzia quindi come, all’aumentare dei prezzi alla produzione, le aziende facciano ancora fatica a trasferire tale aumento dei costi sul consumatore finale, a riprova di come la domanda aggregata, per quanto in ripresa, ancora non sia in grado di assorbire l’aumento generalizzato dei prezzi a cui si sta assistendo su scala globale.

Ieri le borse europee hanno raggiunto nuovi massimi, sostenute dai titoli legati a viaggi e immobiliare, anche se i guadagni sono frenati dai deboli dati sulla produzione tedesca e dai dubbi riguardo l’eliminazione delle restrizioni nel Regno Unito. Come noto, domani è previsto il meeting della BCE, che dovrebbe confermare l’attuale programma di acquisto di bond, alla luce di una ripresa economica che nella zona euro non si sta riprendendo alla velocità sperata.

In America bene ieri Apple, dopo che fonti Reuters hanno riferito di trattative con dei fornitori di batterie per i propri veicoli elettrici, mentre l’S&P500 e Dow Jones si sono mossi tutti intorno alla parità, in attesa dei dati sull’inflazione di domani, che anticipano la riunione della Fed prevista per la prossima settimana.

TECHNICALS IN FOCUS

CRM

La rottura a rialzo di area $232, dove passa la MM a 50 giorni, ha sancito il breakup rialzista di Salesforce, che ha rotto a rialzo la trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti che partono da Settembre 2021. I prossimi target a rialzo sono in area $250, $266 ed infine $282. L’RSI mostra espansione rialzista ma siamo lontani da aree di ipercomprato, il che favorisce l’impostazione costruttiva di medio termine del titolo. Sul piano dei supporti, solo una discesa sotto area $220 indebolirebbe significativamente l’attuale quadro tecnico, riportando il titolo nella lateralità che ne ha contraddistinto la dinamica di prezzo di questi mesi.

NFLX

Netflix continua ad evidenziare segnali di decisa debolezza, sebbene il titolo non abbia abbandonato il rettangolo all’interno del quale sta consolidando da Giugno 2020. Tuttavia, il cedimento della MM a 50 e 200 giorni, il successivo retest ed il pullback sui supporti evidenziano scarsa tenuta della spinta rialzista. In assenza di un rapido recupero di $515, il principale supporto in focus è in area $460, con possibili successive estensioni dello stesso verso area $430 ed infine $430. L’RSI evidenzia scarsa pressione rialzista, confermando lo scarso momentum del titolo.

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