Lievi prese di profitto ad inizio settimana

Inizio di settimana debole sugli indici azionari, in un quadro di lateralità che inizia ad accentuarsi su diverse asset class. In questo contesto, anche i numeri aziendali che vengono dalle trimestrali, per quanto positivi, sembrano oramai già prezzati nelle valutazioni. In aggiunta, la compressione di range e di volatilità sugli indici azionari appare preliminare ad un movimento molto direzionale che potrebbe verificarsi nell’ambito delle prossime sedute.

L’azionario europeo ieri si è mosso a rialzo dopo ottimi dati macro relativi all’indice PMI della zona euro e alle vendite al dettaglio in Germania, che hanno evidenziato una più rapida ripresa della crescita economica, oltre ad una serie di trimestrali positive. Sul piano delle trimestrali, in Europa circa la metà delle aziende quotate sullo Stoxx600 hanno riportato finora i risultati e, tra queste, circa il 75% ha battuto le stime aziendali sul piano degli utili, secondo i elaborati da Refinitiv, rispetto ad un media che solitamente si attesta intorno al 50%. Tra le singole storie societarie, bene ieri Siemens Healthineers, che ieri ha chiuso a rialzo dell’1,81%, dopo aver rivisto al rialzo le stime di vendite e utile per l’esercizio. Chiusura a rialzo del 2.49% anche per Lufthansa, dopo le dichiarazioni di Carsten Spohr, CEO della compagnia aerea, che ha riferito di avere in programma la riapertura di voli per oltre 100 destinazioni.

In America la lateralità sugli indici azionari ieri si manifestata in misura ancora più accentuata, dopo una settimana di trimestrali molto positive che ha rafforzato le aspettative di una crescita sostenuta degli utili societari, mentre ieri il comparto “growth” ha perso ulteriormente terreno. Sul piano societario male ieri Tesla, che ha chiuso al ribasso del 3.46%, dopo che Reuters ha riportato la notizia che la società è sempre più impegnata nel migliorare la gestione del rapporto col governo cinese, dopo una serie di reclami sulla sicurezza dei veicoli e sul servizio clienti. Bene invece Moderna, salita del 4.03%, dopo che il produttore farmaceutico ha dichiarato che fornirà 34 milioni di dosi del suo vaccino contro il Covid-19 al programma globale Covax quest’anno.

Sul piano degli eventi macro, oggi usciranno i dati sulla bilancia commerciale e sugli ordini industriali negli Stati Uniti, mentre, sul piano della reporting season, oggi sono attese le trimestrali di Pfizer, American Express, Infineon e Ferrari.

TECHNICALS IN FOCUS

NSDQ100

Sul Nasdaq stiamo osservando una serie di divergenze ribassiste sull’RSI impostato sul grafico a 4 ore. In generale, il Nasdaq in questa fase esprime al meglio la debolezza sul piano della price action che osserviamo da diverse settimane. L’indice è rimasto in un trading range di circa 290 punti nell’ultimo mese. Se proiettiamo questo range al ribasso, i supporti evidenziabili in questa fase sono in area 13.446 e 13.156. Fondamentale è la tenuta di area 13.730 come livello chiave di supporto. Diversamente, in caso di una rottura di tale livello con volatilità in espansione, le probabilità di un estensione del ribasso diventerebbero molto concrete.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Asset Allocation 2021: Come costruire la componente azionaria 

Nella newsletter di ieri abbiamo verificato come sia preferibile impostare l’asset allocation utilizzando una logica Top-Down, anziché Bottom-Up. Nello specifico, abbiamo visto che la prima logica ci consente con semplicità di suddividere il portafoglio per area geografica e beneficiare della diversificazione che ne deriva, mentre la seconda dà luogo a sovraesposizioni.

Nello schema sottostante delineiamo semplici criteri per costruire la nostra componente azionaria e sfruttare al massimo la diversificazione per tipologie di mercati (sviluppati ed emergenti), per aree geografiche (USA, Europa, Asia) e per singoli settori (Banche, Industriali, beni di prima necessità, tecnologici, etc). Una volta selezionate queste singole componenti è infine possibile costruire il portafoglio andando singolarmente a selezionare i migliori titoli del settore identificato per area geografica.

Esiste infine un’ulteriore distinzione che dobbiamo applicare, al fine di sfruttare al massimo il principio di diversificazione. Separare i prodotti che prevedono un logica long only, ossia mantenere passivamente la posizione nel lungo periodo, da quelli che hanno una logica “attiva”, ossia i Smart Portfolios, che diversamente sono gestiti dal Comitato Investimenti di eToro. 

Sul piano dei pesi da attribuire alle singole componenti, esistono diverse logiche di allocazione ma, storicamente, ci sentiamo di suggerire un approccio che allochi il 50% della parte azionaria alla parte “Long Only”, ossia passiva, e il restante 50% a quella attiva dei Smart Portfolios. 

In ordine alla definizione della misura in cui suddividere la parte azionaria tra mercati sviluppati ed emergenti questa è una scelta che attiene al profilo di rischio del singolo cliente. I mercati emergenti presentano prospettive più interessanti ma anche maggiore volatilità, mentre quelli tradizionali offrono maggiore stabilità. Anche in questo caso, l’approccio 50/50 può essere la scelta più equilibrata. Diversamente un 70% sui mercati sviluppati ed un 30% su quelli emergenti è una scelta più conservativa.

Infine, la suddivisione per settori dovrebbe consentire di avere almeno 8 grandi settori industriali nel portafoglio, su cui poi andare ad individuare i singoli titoli. Se, tuttavia, non si dispone di una conto sufficientemente capiente per diversificare in una forma così minuziosa, si può tranquillamente fare ricorso agli ETFs, ossia a strumenti che replicano l’andamento di alcuni indici di riferimento e che, al loro interno, sono altamente diversificati tra i principali player del settore.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle cryptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle cryptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea